Il caso
di Cinzia Marchegiani
Girava già da tempo su youtube un video sconcertante che ha sollevato molte polemiche. Nel video, Jean Stéphenne (che avrebbe diretto per 23 anni la branca dei vaccini della GKS) in una conferenza (datata 2012) spiegava il trucco dei vaccini combinati per renderli più redditizzi. In questo video Stéfhenne spiegherebbe il monopolio dei vaccini combinati con quello dell’anti epatite B che sarebbe coperto da brevetto.
Cerchiamo di capirci qualcosa.
Il Video incriminato, come dice l’autore, è stato mostrato in una trasmissione dell’ 11/02/2016 in prima serata sulla rete pubblica francese France 2. Il titolo del video: “Una prospettiva dalla viva voce della GlaxoSmithKline“
Il video mostrerebbe e spiegherebbe un monopolio della Glaxo con tutti i suoi vaccini combinati. In Italia l’esavalente contiene proprio l’anti epatite B grazie al Ministro italiano della Sanità dell’epoca De Lorenzo che ha intascato 600 milioni di lire per renderla obbligatoria nel proprio paese. E’ stato messo sotto accusa e condannato, ma il vaccino continua a essere obbligatorio per tutti i nuovi nati.
Ora il Codacons dopo aver visionato questo video chiede di fare chiarezza su possibili conflitti di interesse in tema di vaccini. Per il Codacons proprio il dibattito sulle vaccinazioni scoppiato in Italia rende non più procrastinabile la garanzia di massima trasparenza a tutela delle famiglie.
Il Codacons vuole dipanare qualsia sospetto e dubbio.
“Fin dagli anni ’80 i vaccini in Italia sono stati terreno fertile per intrallazzi illeciti tra medici, politici e case farmaceutiche, al punto da portare ad una condanna in Cassazione per l’allora Ministro della Sanità De Lorenzo e l’allora responsabile del settore farmaceutico del ministero Duilio Poggiolini, colpevoli di aver intascato una tangente da 600 milioni di lire per unificare due vaccinazioni – spiega l’associazione – E che la combinazione di più vaccini sia un business per far arricchire le aziende farmaceutiche lo afferma lo stesso Direttore della GlaxoSmithKline, Jean Stèphane, in un video reperibile in rete (www.youtube.com/watch?v=TJWIINm52v0) nel quale, parlando ad una platea di dirigenti di imprese, afferma testualmente:’Abbiamo comprato tutti i brevetti sull’epatite B, è stata la prima volta che un vaccino è coperto da brevetto. Noi abbiamo tutti i brevetti e ora voi concorrenti se volete venire sul mercato dovrete negoziare con noi. E poi in seguito abbiamo sviluppato, se volete, dei vaccini combinati, cioè abbiamo inserito l’epatite B con altri prodotti che non erano coperti da brevetto e facendo così abbiamo reso evidentemente i prodotti combinati protetti e quindi la strategia non è molto più complicata di cosi’. In sostanza il laboratorio Glaxo avrebbe cercato di creare un monopolio e poi avrebbe commercializzato dei vaccini combinati perché molto più redditizi rispetto a quelli singoli”.
CODACONS PRESENTA ESPOSTO ALL’ANAC: DA ESAVALENTE “REGALO” DA 114 MLN DI EURO AD AZIENDE FARMACEUTICHE, MENTRE UN EX MINISTRO DELLA SALUTE PRESE TANGENTE DA 600 MLN DI LIRE
Il Codacons ora è più determinato che mai. “Una questione che investe anche l’Italia – denuncia il Codacons – dal momento che non è reperibile nel nostro paese il vaccino contro la difterite, con il Ministero della salute che costringe le famiglie a ricorrere all’esavalente se vogliono sottoporre i propri figli alle 4 vaccinazioni obbligatorie e uno spreco di soldi pubblici di 114 milioni di euro annui in favore delle case farmaceutiche”.
Per tale motivo il Codacons ha presentato un esposto all’Autorità Anticorruzione, chiedendo di verificare i rapporti che esistono o sono esistiti tra i medici autori del Piano vaccinale varato dal Ministero della Salute e le aziende produttrici di farmaci: “Perché vogliamo sia esclusa con la massima certezza la possibile presenza di conflitti di interesse“.
Sarebbe ora di aprire questo vaso di pandora. Troppo interesse per questi vaccini, tanto che ora si è instaurata una lotta tra partiti a chi firmerà la legge per renderli obbligatori anche per l’accesso non solo ai nidi, ma alle scuole d’obbligo e perché no, anche nei luoghi pubblici…senza una reale epidemia non solo su territorio nazionale, ma di tutta l’Europa.