Cracovia – L’Unesco aveva lanciato un ultimatum all’Italia sulla questione del passaggio delle Grandi Navi nella Laguna di Venezia. “Entro il 2017, argomentava l’organizzazione delle Nazioni Unite in una risoluzione adottata a Istanbul dove si stava svolgendo la 40/a sessione della Commissione per i siti patrimonio, ci dovrà essere uno stop alle Grandi Navi nella Laguna. Altrimenti dal prossimo febbraio Venezia sarà inserita nella lunga lista dei siti Unesco a rischio, esattamente come Palmira, Aleppo o Gerusalemme”.
Ieri arriva un altro ammonimento per Venezia: “Iscritta trent’anni fa nella lista del patrimonio Mondiale dell’Unesco, Venezia è da tempo sotto attento esame dell’Organizzazione parigina in quanto la pressione turistica, l’afflusso massiccio delle grandi navi da crociera, la crescita incontrollata di esercizi commerciali al posto delle botteghe artigiane e il progressivo abbandono dei residenti con contemporaneo aumento degli alloggi per B&B, ne stanno mutando il carattere originario mettendo in pericolo il suo ‘outstanding universal value'”.
Il Comitato per il Patrimonio Mondiale in corso a Cracovia ha adottato (il 6 luglio 2017 NdR) una decisione in cui riconosce l’impegno delle autorità italiane nazionali, regionali e comunali per cercare di risolvere i problemi che affliggono Venezia e la sua laguna chiedendo di continuare a monitorare le attività avviate e di disporre di un aggiornamento entro il 1 dicembre 2018 in modo da riesaminare la situazione complessiva della città lagunare nel Comitato del 2019.
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