di Cinzia Marchegiani
I PFAS sono riconosciuti a livello medico come interferenti endocrini, in grado quindi di alterare tutti i processi dell’organismo che coinvolgono gli ormoni, responsabili dello sviluppo; del comportamento; della fertilità e di altre funzioni cellulari essenziali.
Le patologie maggiormente riscontrate, la cui causa è attribuita all’esposizione prolungata a queste sostanze, sono il tumore ai reni; il cancro ai testicoli; malattie della tiroide; ipertensione in gravidanza; colite ulcerosa; aumento del colesterolo e molte altre.
Nella Regione Veneto nel corso dell’estate del 2013, a seguito di alcune ricerche sperimentali su potenziali inquinanti “emergenti” effettuate su incarico del Ministero dell’Ambiente, è stata segnalata la presenza, in alcuni ambiti del Veneto, di sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) in acque sotterranee, acque superficiali e acque potabili.
Queste sostanze sono caratterizzate da una notevole resistenza nell’ambiente, associata ad una rilevante capacità di diffusione e da una persistenza molto significativa che determinano una diffusa presenza nell’ambiente idrico, nell’ambiente e negli organismi, incluso l‘uomo, dove tendono ad accumularsi nel tempo.
Per questo motivo la popolazione è stata messa sotto monitoraggio per verificare il grado di inquinamento e quindi la contaminazione, ma ancor di più la Regione Veneto con una delibera datata 13 giugno 2017 aveva inserito una procedura chiamata PLASMASFERESI che permette alle persone contaminate di eliminare queste sostanze dal sangue.
Si può combattere questa contaminazione nel sangue? Certamente, l’uso della plasmasferesi permetterebbe il sangue di essere pulito, filtrato da queste sostanze pericolose.
Ma c’è un però. L’atto con il quale la Giunta regionale del Veneto approvava e descriveva minuziosamente, in particolare nell’Allegato B della delibera nr. 851 del 13 giugno 2017, le procedure per l’utilizzo della plasmaferesi o dello scambio plasmatico per abbattere la contaminazione da Pfas è stato inviato al Ministero della Salute con lettera formale del 4 luglio 2017, protocollo nr. 265235, a firma del direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan.
Con un Comunicato stampa del 16 dicembre 2017 si informa la popolazione di questo silenzio da parte del Dicastero della salute:
PFAS. SANITA’. PLASMAFERESI E SCAMBIO PLASMATICO IN DELIBERA DI GIUNTA 851 DEL 13 GIUGNO 2017 CON PROCEDURA DESCRITTA IN ALLEGATO B. TUTTO INVIATO AL MINISTERO DELLA SALUTE CON LETTERA UFFICIALE DEL 4 LUGLIO 2017
Mamme, papà e l’intera popolazione vuole sapere cosa vuole fare il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin affinchè si possa scongiurare ed eliminare la contaminazione dei PFAS nel loro sangue.
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