di Cinzia Marchegiani
Torna a far parlare di se un film denuncia “Il venditore di medicine” che stasera in prima tv alle 21.10 sarà visibile su Sky Cinema.
Il film per la prima volta uscì nel 2013. Una vera denuncia cinematografica che da allora ha aperto un enorme vaso di pandora tant’è che la stessa FEDAISSF (Federazione delle Associazione Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco) ha rilasciato ieri sul proprio sito ufficiale un importante dichiarazione rivolta al regista, ma anche all’agenzia regolatoria dei farmaci italiane, l’AIFA.
Ma andiamo per ordine.
Stasera per la prima volta il film “Il venditore di medicine” sarà possibile vederlo in prima TV su SKY Cinema.
Il regista è Antonio Morabito, e la sua opera ha scardinato e fotografato il mondo delle grandi aziende farmaceutiche, ma non solo. “Il venditore di medicine” è un film duro, che ha aperto gli occhi ai consumatori dei farmaci, che spesso non conoscono la reale efficacia dei farmaci.
Protagonista di questo film è Bruno (Claudio Santamaria vincitore del David di Donatello 2016 come migliore attore protagonista), un quarantenne che lavora come informatore medico in un’azienda in stato di crisi. Con il rigido capo area (la bravissima Isabella Ferrari), taglia teste per vocazione, le cose si mettono male per Bruno abituato ad avere successo. E così l’uomo, già solito come i suoi colleghi a tentare di comprarsi i medici con viaggi premio e gadget, non esita a calcare la mano verso la corruzione. Nel film anche un cameo di Marco Travaglio nel ruolo di un primario di ospedale apparentemente incorruttibile.
EFFETTO PLACEBO E FARMACI INUTILI E INEFFICACI. LA DENUNCIA
Diretto da Antonio Morabito e sceneggiato dallo stesso regista con Michele Pellegrini e Amedeo Pagani, ‘Il venditore di medicine’ mette insomma in scena non solo il comparaggio (ovvero il metodo illegale per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci al di là della reale efficacia in assoluto e rispetto i concorrenti), ma anche e soprattutto la validità stessa dei farmaci spesso inutili e inefficaci.
La denuncia del regista. ”Il film nasce – come ha avuto modo di dire lo stesso Morabito – da una ricerca e anche da un’urgenza di denuncia. Vengo da famiglia di medici e con una visione della medicina come missione e quando ho scoperto come funzionavano le cose ho capito che bisognava fare qualcosa. La diffusione del comparaggio e oramai quasi totale. Insomma non ci solo mele marce, ma questa pratica è la norma. In Francia – aggiunge Morabito – su un’indagine di tremila farmaci, duemilacinquecento sono risultati inutili perché per molti farmaci essere immessi sul mercato vuol dire solo superare di pochissimo la soglia dell’effetto placebo”.
REPLICA DELLA FEDAIISF
FEDAIISF (Federazione delle Associazioni Italiane degli informatori Scientifici del Farmaco) pubblica l’evento della prima del film, e chiede di andare oltre: “Di questo film ne abbiamo ampiamente parlato sia quando veniva girato, sia quando è stato presentato al Festival di Roma. Nell’intervista al regista sopra riportata c’è però qualcosa di più. Oltre a quei soliti corruttori che sono gli ISF, dice anche che ‘per molti farmaci essere immessi sul mercato vuol dire solo superare di pochissimo la soglia dell’effetto placebo’ cioè sono inutili. Il sig. Morabito dovrebbe sapere che se ci sono in commercio farmaci inutili non dipende certo dagli ISF. Ormai gli ISF sono accusati di tutto, perfino un prete pedofilo non ha trovato di meglio che farsi passare per ISF, notoriamente delinquenti abituali. Però non si possono far passare come i responsabili dei farmaci inutili in commercio. Dovrebbe sapere che l’immissione in commercio dei farmaci dipende dalle autorità regolatorie ed in particolare, in Italia, dall’AIFA.
Ora se le accuse del sig. Morabito sono vere, dovrebbe averne le prove e l’autorità giudiziaria dovrebbe indagare in merito e condannare esemplarmente i colpevoli. Se non ha prove, l’AIFA dovrebbe smentire, anzi dovrebbe querelare il sig. Morabito per diffamazione. Aspettiamo curiosi gli eventi. Ma siamo sicuri che Farmindustria tacerà come si conviene ad un muro di gomma, Aifa farà finta di nulla. Finirà tutto nel dimenticatoio. Fra una settimana nessuno se ne ricorderà più. E tutto continuerà come prima”.
“Il venditore di medicine” continua a far parlare di se e dei meccanismi, immortalati sotto i riflettori, che riguardano il sistema del business dei farmaci, uno spaccato crudo e preoccupante che finisce troppo spesso sulle prime pagine dei giornali, quando si parla di malasanità, di corruzione. Ma soprattutto questo film ha fatto emergere il mondo assurdo dei farmaci, che finirebbero nelle terapie illusorie dei malati.
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