di Cinzia Marchegiani
Valmontone (Roma) – Una famiglia preoccupata per le sorti di sua figlia è ancora in attesa di notizie certe dal Comune di Valmontone. Il caso eliporto sollevato da I Barbari.it ha indignato molte persone dell’hinterland di Valmontone. La drammatica avventura che ha vissuto Letizia in un momento di tensione per la sua vita ha messo a nudo un problema di burocrazia che forse non doveva proprio esistere.
Letizia è una ragazza adolescente che all’improvviso si è trovata ad affrontare un grave problema di salute, e lo sta facendo in un modo esemplare, combattendo in un modo fiero e coraggioso una patologia che ha colpito il suo cuore. Non è facile per Letizia, per la sua famiglia, e anche di riflesso la scuola dove studia (Palestrina), affrontare con serenità ogni giorno e anche ogni notte perché il suo cuore all’improvviso ha delle aritmie nascoste che gli potrebbero provocare una sincope o addirittura un infarto…
VITE SOSPESE E 25 MINUTI DI AGONIA PER UNA POSTAZIONE ELIPORTO NON ILLUMINATO
Purtroppo Letizia e i suoi genitori hanno dovuto sperimentare un’agghiacciante prova quando la stessa Letizia si è sentita male ed ha avuto una sincope… una sincope che i medici dell’ospedale Bambino Gesù che l’hanno presa in carico hanno avvisato può tornare in qualsiasi momento e occorre prontezza e celerità di intervento.
Il problema che I Barbari.it hanno messo in evidenza con l’intervista che vi faremo vedere è legato all’eliporto che si trova a Valmontone. Il giorno che Letizia si è sentita male è stata chiamato il 118, un’ambulanza e poi un cardiologo hanno assistito d’urgenza Letizia, tutte le pratiche sono state attivate affinché Letizia potesse arrivare immediatamente a Roma presso l’ospedale Bambino Gesù tanto che è stato celermente richiesto l’intervento di un elicottero.
VALMONTONE, LA POSTAZIONE ELIPORTO CHE FUNZIONA SOLO DI GIORNO? LETIZIA SFORTUNATA A SENTIRSI MALE NEL MOMENTO SBAGLIATO
Il pilota dell’elicottero intervenuto (come prassi) si è rifiutato di scendere all’eliporto di Valmontone poiché al momento del suo arrivo la postazione era priva di luci, così Letizia è stata portata con l’ambulanza da Valmontone all’eliporto di Anagni. Un lungo tragitto ancora da percorrere per la ragazza, i suoi famigliari hanno provato il terrore di perdere la propria figlia per un problema assurdo che ora hanno denunciato alle telecamere di I Barbari.it affinché non si possa ripetere mai più. Letizia così da Valmontone ha dovuto impiegare altri 25 minuti per arrivare all’eliporto attivo anche nelle ore serali. Un vero shock.
Quei 25 minuti in più per i familiari sono stati un’eternità, misto tra agonia e rabbia.
RISPOSTE CHE NON ARRIVANO DAL COMUNE NONOSTANTE SIA PASSATO OLTRE UN MESE DALLA RICHIESTA DI ILLUMINARE LA POSTAZIONE
FreedomPress ha contattato Anna Passaretti, la mamma di Letizia. Il suo caso emerso dal lancio della sua intervista ha suscitato indignazione, preoccupazione e rabbia della comunità non solo di Valmontone, ma anche dei Comuni limitrofi.
Anna già la scorsa settimana ha spiegato che personalmente è andata a parlare con il Comune di Valmontone: “Mi avevano detto che mi avrebbero fatto sapere entro una settimana perché io gli ho detto che necessitavo del servizio ma oltre che dopo praticamente 25 giorni nessuna risposta, ma Letizia nel frattempo si è risentita male“, spiega angosciata e arrabbiata mamma Anna. È trascorsa un’altra settimana ma dal Comune nessuna comunicazione, mentre la vita di Letizia ora trascorre monitorata ad un pc e l’ospedale che l’ha presa in carico, ha affrontato un intervento per potergli inserire un dispositivo collegato h24 con l’ospedale che controlla i suoi battiti, dispositivo che permette di allertare il sistema se i valori cardiaci salgono o scendono rispetto a dei riferimenti di salvaguardia.
Anna ci spiega che l’incubo non è ancora finito: ” Il paradosso è che lei ha delle aritmie nascoste e devono vedere da dove partono e di che natura sono. Si potrà comprendere solo quando avrà un’altra crisi… purtroppo! Noi siamo forti, mia figlia è una ragazza straordinaria, incredibile, i medici ci hanno spiegato come affrontare l’emergenza, ma contro la natura e finché non avranno studiato bene il caso di Letizia, noi non possiamo anche preoccuparci che l’elicottero del 118 non può atterrare se arriva dopo le 18:00 perchè sulla piattaforma mancano le luci mentre all’impianto di calcio ci sono ben 11 fari di illuminazione!“
LETIZIA E IL CASO SOLLEVATO DA I BARBARI.IT
Questo è il video articolo con cui la redazione de i Barbari.itha permesso di rendere pubblica la drammatica situazione in cui vive la famiglia di Letizia e Letizia stessa.
Per vedere il video Valmontone, il cuore di Letizia e l’eliporto: accendiamo la speranza digitare QUI
IMPIANTO SPORTIVO SUPER ILLUMINATO E POSTAZIONE ELIPORTO AL BUIO?
Questa situazione non ha messo in allarme solo la famiglia di Letizia, ma moltissime persone che stano sostenendo i genitori in questa battaglia, battaglia contro i paradossi di una strana burocrazia tanto da essere disponibili per una raccolta firme.
Il paradosso che viene denunciato e criticato è proprio quell’illuminazione su un impianto sportivo a pochi metri dalla piattaforma dove l’elicottero del 118 atterra e riparte, come si può pensare di attivare un servizio del genere se poi non è attivo 24 ore su 24?
DAL 2002 LA POSTAZIONE ATTIVA A VALMONTONE. IL COMUNE, ASL RM/G E 118 DOVEVANO STUDIARE COME FAR FUNZIONARE LA STRUTTURA PER RENDERLA ATTIVA 24 ORE SU 24″… e le luci?
Roma, 12 set 2002 (Adnkronos Salute) – Un posto fisso di emergenza del 118 sara’ operativo, dal prossimo 2 ottobre, all’uscita dell’autostrada A1 all’altezza di Valmontone, comune dell’hinterland romano. La decisione e’ stata presa dopo un incontro tra il presidente dell’Agenzia di sanita’ pubblica (Asp), Domenico Gramazio, il direttore generale della Asl Rm/G, Antonio Palumbo, il sindaco e l’assessore alla Sanita’ di Valmontone, Angelo Miele e Mario Fiacchi, con i dirigenti del ‘118 Emergenza Lazio’, Mario Costa, Vittorio Altomani e Guido Pugliese, direttore dell’elisoccorso regionale, presso la sede dell’Asp.
”Abbiamo cosi’ risolto – ha dichiarato Gramazio – i problemi di anni, che vedono, nella struttura dell’emergenza sanitaria, un punto prioritario dell’efficacia del Servizio sanitario regionale. Consideriamo il tema dell’emergenza al primo posto del Piano sanitario del Lazio. Da qui l’impegno concreto per la operativita’ del 118 elisoccorso e per avviare finalmente fra qualche settimana la postazione fissa all’uscita autostradale di Valmontone”. Soddisfatto anche il sindaco Miele: ”Il 118 sara’ in una posizione strategica, vicino a un tratto autostradale spesso teatro di gravi incidenti e al centro di una zona che si appresta a diventare, nei prossimi anni, la capitale del commercio e del divertimento”. In aggiunta, ”si tratta – prosegue – di una decisione che avra’ benefici immediati per i cittadini di tutto il comprensorio”. Asl Rm/G, 118 e Comune di Valmontone hanno deciso di studiare insieme come far funzionare la struttura, che avra’ un eliporto attivo 24 ore su 24.”
SIAMO NEL 2018. L’ILLUMINAZIONE DELL’ELIPORTO ATTIVO DAL 2002 NON E’ STATA MAI MESSA IN PROGETTO?
Una domanda più che lecita ora sorge spontanea ora più che mai con il caso urgente emerso, quello di salvaguardia di salute di Letizia:
“Come mai non si sono esperite le autorizzazioni per mettere l’illuminazione sulla piattaforma dell’eliporto di Valmontone se poi addirittura adiacente vi è un impianto sportivo con i fari di illuminazione?”
E poi ancora…
Era il 30 novembre 2015 quando il giornale Cinque Quotidiano lanciava questa notizia:
“Ares 118, dalla Regione Lazio 25 milioni per potenziare la rete dell’emergenza (Le risorse sono finalizzate all’assunzione di personale, acquisto di nuovi mezzi e attrezzature, oltre ad ampliare la copertura del servizio di elisoccorso 24 ore su 24)
L’articolo a firma di Stefano Crocco informava della rivoluzione in regione Lazio proprio sulle aeree eliporto spiegando:
“E’ di circa 25 milioni di euro l’investimento della Regione Lazio per potenziare la rete dell’emergenza. Le risorse destinate all’Ares 118 sono finalizzate all’assunzione di personale, acquisto di nuovi mezzi, tecnologie e attrezzature, oltre ad ampliare la copertura del servizio di elisoccorso 24 ore su 24 sul territorio di tutte le cinque province laziali. Così ingenti risorse non venivano impegnate per il 118 da almeno 15 anni, segno evidente che il Presidente Nicola Zingaretti, ha deciso di utilizzare l’occasione del Giubileo per accelerare l’operazione di ricucitura delle maggiori smagliature presenti nel sistema sanitario regionale a cominciare proprio dalla rete dell’emergenza che, tanto per capirci, oggi vanta mezzi vecchi e logorati con anche 400mila chilometri di percorrenza. I 25 milioni sono la carta spesa per voltare pagina. In particolare circa 7 milioni sono destinati all’acquisto delle 86 nuove ambulanze, mezzi dotati di tecnologie di ultima generazione e attrezzature. La gara ha avuto il via libera da parte dell’Anac e i mezzi entreranno in servizio la prossima primavera. Il restante importo, pari a oltre 13 milioni è destinato invece al personale. Per quanto riguarda il personale l’Ares 118, per il periodo giubilare, è stata autorizzata ad assumere 25 nuovi medici, 107 infermieri, di cui 40 attraverso le graduatorie esistenti, e 68 autisti assunti con le procedure pubbliche del collocamento.
Per garantire una efficiente copertura assistenziale in occasione degli eventi giubiliari sono stati inoltre predisposti i “Piani di emergenza sanitaria”, i “Punti medici avanzati”, e il potenziamento dell’elisoccorso in modo da garantire l’intervento 24 ore su 24 sull’intero territorio regionale facendo diventare operative anche di notte le basi di Latina e Viterbo, dopo quella di Roma. Nello stesso tempo è stata ampliata la rete delle elisuperfici nella Capitale riattivando le 8 sul raccordo anulare, individuando almeno 12 impianti sportivi adatti ad essere anche punto di atterraggio per le eliambulanze e utilizzando, grazie al permesso del Ministero della difesa gli eliporti militari della Cecchignola. Cinquanta invece sono i mezzi per l’emergenza che entreranno in servizio dall’1 dicembre. Sono tutti dotati di nuove e avanzate tecnologie e sono la dotazione della società che si è aggiudicata l’appalto determinato con gara europea”.
- Insomma, gli impianti sportivi possono essere usati come punto di atterraggio? A Valmontene addirittura ne esiste una al fianco della postazione eliporto?
- E come mai dal 2002 ancora il Comune di Valmontone, ASL e 188 non hanno mai pensato di rendere fruibile l’eliporto h24?
Queste sono le domande che assillano i genitori di Letizia, che come avete potuto vedere e ascoltare nell’intervista hanno dichiarato battaglia a questa spinosa problematica e hanno anche detto che questa guerra la vogliono vincere… per la propria figlia e per tutte le persone che potrebbero usufruirne un giorno. Le persone devono rispettare degli orari per sentirsi male?
Anna Passaretti conclude:
“E come giocare alla roulette russa con il tempo. E questo io non lo posso concepire come madre ma anche come cittadina che guarda le istituzioni come punto di riferimento per la tutela e salvaguardia dei nostri figli.”
Letizia, i genitori e tanti amici e cittadini attendo la lieta novella, che quella piattaforma abbia le luci che dovevano essere lì forse da tanto tempo. Letizia sta giocando una partita più dura e difficile, lei sta lottando e in silenzio con le sue paure ma anche con una determinazione sconfinata, alle istituzioni compete il compito di rimuovere gli ostacoli affinché questo eliporto sia attivo 24 ore su 24. Troppe domande e ancora nessuna risposta da parte del Comune che sicuramente ha attivato le procedure del caso come si augurano sinceramente i genitori di Letizia.
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