Virologi/medici in tv a tutte le ore a tranquillizzare il pubblico e a spiegare che non c’era da preoccuparsi: il vaccino Astrazeneca è sicuro.
Non solo, interveniva in TV fino a pochi minuti fa lo stesso Franco Locatelli a Rainews24 il quale confermava tale notizia, anzi, “non occorreva avere minima esitazione”.
15 marzo 2021. LOCATELLI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE SANITA’ E NEL CTS SU RAINEWS 24: ” NESSUNA MINIMA ESITAZIONE NE’ A RICEVE NE’ A CONSIGLIARE LA SOMMINISTRAZIONE DI ASTRAZENECA. Fino a pochi minuti fa, in Tv il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ospite a Rainews24 stava ricordando alla larga platea che non occorreva avere la minima esitazione né a ricevere né a consigliarne (rivolto sicuramente ai medici) la somministrazione alle persone a lui più care:
“Sul vaccino di Astrazeneca, voglio essere molto chiaro, non avrei la minima esitazione né a riceverlo né a consigliarne la somministrazione alle persone a me più care perché si è dimostrato essere un vaccino efficace. E se è giusto andare a fare tutti gli approfondimenti del caso per eventuali reazioni avverse fino alle più gravi, ma non dobbiamo lasciarci andare a reazioni emozionali. Dobbiamo contestualizzare bene quella che è una connessione di temporalità rispetto ad un nesso di causalità. I dati che provengono da tutto il mondo ci dicono che questo vaccino è un’arma assolutamente utile per contribuire a creare copertura e protezione anche nel nostro paese”.
14 marzo 2021. AIFA, SU ASTRAZENECA ALLARME INGIUSTIFICATO SULLA SICUREZZA VACCINO. E solo ieri la stessa AIFA dopo i casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca cercava di tranquillizzare che avevano solo un legame solo temporale. “Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato.“
Solo pochi minuti dall’intervista di Locatelli però arriva la nota AIFA, che spiega che è stato diramato il divieto di utilizzo del vaccino AstraZenena su tutto i territorio italiano.
15 MARZO 2021, AIFA VIETA L’UTILIZZO DI ASTRAZENECA SU TUTTO I TERRITORIO ITALIANO. Oggi la Germania segue altri paesi europei e sospende la somministrazione del vaccino AstraZeneca e così poco dopo arriva il comunicato AIFA – Agenzia dei medicinali Italiana, che si accoda al resto di Europa e avvisa non solo che è stato sospeso l’utilizzo del vaccino Astrazeneca su tutto il territorio italiano, ma si rivolge a coloro che dovrebbero fare la seconda dose informandoli che sarà spiegata circa la modalità del completamento del ciclo vaccinale (quando ancora è da capire)
“L’AIFA ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei
Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’AIFA, in coordinamento con EMA e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione.
AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose.”
Qualcuno sulla rete ha ipotizzato che l’Aifa sia stata suggestionata dagli articoli di giornale, ma di fatto ieri comunicava con fermezza che l’allarme fosse ingiustificato sulla sua sicurezza.
Sta di fatto che già prima le persone avevano deciso di temporeggiare rimandando le vaccinazioni e ora la credibilità delle istituzioni è stata messa duramente alla prova. Molte persone che hanno ricevuto la prima dose stanno andando in panico:
“Come posso stare tranquilla io che ho fatto la prima dose di #AstraZeneca dopo queste notizie? A me viene l’infarto ma non a causa del vaccino inoculato ma leggendo di queste sospensioni #vaccinazioni #aifa #covid “
Uno dei tanti commenti che viaggiano in rete.
GESTIONE VACCINI OPACA E ORA FNOMCEO CHIEDE SCUDO PENALE PER I MEDICI VACCINATORI.
La gestione vaccini (fornitura, somministrazione,vaccinovigilanza) mostra lacune, mancanze pesanti, come tutta la gestione emergenza covid e non solo sul suolo italiano. Facciano tutti una seria analisi e ripartano con un passo diverso. Di fatto ora dopo questo annuncio choc molte persone sono rimaste nel limbo, quello di non sapere cosa devono fare in attesa di un altro comunicato nella speranza….che non venga smentito qualche secondo dopo!
SEGNALI NON RASSICURANTI. I cittadini stanno ricevendo molti segnali non rassicuranti, come la richiesta dell’ordine dei medici di conferire una immunità penale ai medici vaccinatori. Richiesta sicuramente sollecitata probabilmente dalla notizia che vede quattro gli indagati nell’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina che è deceduto lunedì notte nella sua abitazione di Misterbianco, 15 ore dopo aver fatto il vaccino. Apre la lista, Lorenzo Wittum, l’amministratore delegato di Astra Zeneca Italia; seguono il medico e l’infermiere della Marina Militare che hanno somministrato la dose nella base di Augusta; è indagato anche il medico del 118 che ha provato a rianimare il militare. L’ipotesi di reato, omicidio colposo, come spiega Repubblica.
Paternò stava bene, aveva ricevuto la dose ed è tornato a casa, poi è intervenuta la febbre, infine la morte. Ma Astrazeneca rassicurava che erano assolutamente certi della sicurezza del proprio prodotto e pronti a collaborare con i magistrati. Ora la nota AIFA che vieta l’ultilizzo di questo vaccino e d ogni suo lotto su tutto il territorio italiano.
VACCINI TROPPO IN FRETTA POTREBBE CAUSARE DANNI MAGGIORI DELLA PANDEMIA. Realizzare una vaccinazione di massa con informazioni non robuste sulla sicurezza e efficacia (ancora non se ne hanno) è un atto che dovrebbe essere valutato con molta responsabilità, come spiegava ormai lo scorso anno e precisamente ad aprile 2020 il professor Carlo Tomino, responsabile del Centro del Farmaco dell’IRCCS San Raffaele Roma che avvertiva profeticamente: “La fretta potrebbe causare danni maggiori della pandemia” Leggere QUI
Il vaccino spesso viene confuso con un farmaco, ma la profilassi con un vaccino (figuriamoci con uno sperimentale) coinvolge una popolazione sana e/o con patologie croniche importanti, cosa diversa da un tratatmento terapeutico. E per questo la vaccinovigilanza ha regole molto più ferree rispetto alla farmacovigilanza.
Nel Progetto Prevenzione Italia dal titolo “Prevenzione come garanzia di sostenibilità e sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale”, Coordinatore scientifico: Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Autori: Dott.ssa Maria Avolio, Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Dott.ssa Marta Marino, Dott.ssa Tiziana Sabetta, Dott. Alessandro Solipaca veniva esplicitamente spiegato che il motivo del compito delicato che assume la Vaccinovigilanza:
“È doveroso sottolineare che la vaccinovigilanza presenta due aspetti che ne evidenziano l’importanza clinico/epidemiologica del monitoraggio degli eventi avversi: i vaccini sono sostanze, talvolta anche molto complesse, somministrate alla popolazione sana per la maggior parte pediatrica. In relazione a quest’ultimo aspetto è tollerato un livello di rischio inferiore rispetto ai farmaci (i quali hanno un effetto terapeutico in una popolazione “malata” e vincolata all’assunzione della sostanza medicinale). Si deduce che un eventuale problema in termini di sicurezza ha un enorme impatto sociale: pertanto l’attività di sorveglianza riveste un ruolo cruciale”.
Proprio perché il vaccino viene somministrato ad una popolazione pediatrica SANA è stato stabilito con il D. Lgs 219/2006 di prevedere che per i vaccini vengano segnalate tutte le sospette reazioni avverse osservate, note e non note, mentre per gli altri farmaci è prevista la segnalazione dei soli eventi inattesi.”
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