di Cinzia Marchegiani
Il DL vaccini sta mostrando la reale presa di posizione dei lavoratori nel mondo scolastico riguardo la coercizione alle vaccinazioni. Coercizioni che a quanto pare dovrebbero coinvolgere solo i bambini. Ma allora l’immunità di gregge che fine farà?
L’emendamento della Commissione che punta ad estendere l’obbligo vaccinale anche agli operatori sanitari ed a quelli scolastici non è stato ancora bocciato e ha suscitato immediate prese di posizione da parte dei sindacati della scuola.
La proposta di modifica bocciata dalla Commissione Bilancio lo scorso mercoledì è quella presentata dalla relatrice Patrizia Manassero (Pd), non l’emendamento della Commissione. Per quest’ultimo, in un primo momento era stata proposta la trasformazione in Ordine del giorno e, successivamente, con l’intervento di Paolo Romani (FI) ed il consenso della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, si era deciso il suo accantonamento per la verifica ex articolo 81 sulle coperture economiche.
SINDACATI SCUOLA NON NE VOGLIO PROPRIO SENTIR PARLARE E LANCIANO UN APPELLO AL MINISTRO FEDELI
Ed ecco che in vista di una probabile coercizione vaccinale per i lavoratori nel mondo scolastico i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA e Snals Confsal hanno diffuso il seguente comunicato il 12 luglio 2017 a firma di Flc CGILFrancesco Sinopoli, CISL ScuolaMaddalena Gissi, UIL Scuola RuaGiuseppe Turi, SNALS ConfsalElvira Serafini:
“Mentre è ancora in discussione l’approvazione del DL sui vaccini, apprendiamo che nella seduta notturna della Commissione Sanità del Senato del 10 luglio è stato approvato l’emendamento n. 1.0.100 che prevede le vaccinazioni anche per il personale scolastico a partire dal 2019.
Secondo questo emendamento le vaccinazioni obbligatorie riguardano anche gli adulti lavoratori. Ancora una volta si rischia solo di produrre appesantimenti burocratici che poco hanno a che vedere con la prevenzione e con la tutela della salute.
A parere di FLC-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola Rua e Snals Confsal, il provvedimento appare inutile, costoso e con evidenti problemi di applicazione, a partire dalle modalità con le quali certificare che un lavoratore adulto ha già avuto malattie infantili e pertanto ne è immune.
Nel frattempo, mentre questo provvedimento interviene su un aspetto ancora da mettere a punto, legato alla salute delle comunità scolastiche, non passa l’emendamento che sblocca l’avvio del concorso dei DSGA, né sono state superate le pastoie burocratiche che continuano a bloccare il concorso dei i Dirigenti Scolastici.
Ci auguriamo che, sia pure in ‘zona Cesarini’, la ministra Fedeli possa intervenire, visto che è ancora in atto l’iter di conversione del decreto: magari attraverso una delega al Governo per una corretta applicazione di una norma che così come è appare inapplicabile. Altra soluzione praticabile potrebbe essere lo stralcio dell’emendamento e il rinvio al dibattito parlamentare, per un approfondimento.
Ciò al fine di evitare che la fretta indotta dalla conversione del decreto in scadenza possa produrre ulteriori molestie burocratiche, senza alcun reale beneficio rispetto agli obiettivi di tutela della salute pubblica che si intendono raggiungere con le vaccinazioni”.
Legittime le loro prese di posizione. Ma che cosa dovrebbero pensare i genitori di quei bambini che hanno sollevato dubbi su questo DL, quelli che si sono incatenati davanti la Senato che hanno chiesto libertà di scelta. E quelli che invece chiedono le vaccinazioni a go go, cosa diranno ora, i loro bambini saranno al sicuro nelle scuole dove non si conosce la reale immunizzazione se proprio gli adulti non vogliono sottostare a questo obbligo e quindi anche produrre una verifica delle loro malattie ed eventuali vaccinazioni e esami anticorpali?
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