di Cinzia Marchegiani
Mai nulla è per caso…dice un’aforisma. Da quando l’AGCOM ha aperto un’indagine sul monopolio dei vaccini umani la strategia del ministro della salute sembra aver puntato non solo a facilitare la somministrazione dell’esavalente che non è un vaccino obbligatorio, poiché la legge per ora impone solo quattro vaccini, ma a rendere questo vaccino come “conforme” alla legge nazionale, insomma passo dopo passo si sarebbe attuata una strategia affinché fosse normale la sua commercializzazione, il suo monopolio sul territorio nazionale e colpo finale rendendo l’obbligo dei vaccini per l’ammissione alle materne e scuole.
Come ha spiegato bene l’Antitrust i vaccini nel provvedimento di avvio veniva dato atto che il loro acquisto rappresenta per la sanità pubblica una rilevante voce di spesa, pari a circa 300 milioni di euro l’anno, a differenza di ciò che molti stimati professori vogliano far credere il contrario. Venivano quindi identificate alcune possibili distorsioni delle dinamiche concorrenziali esistenti nel settore, dovute a: (1) caratteristiche monopolistiche dell’industria di riferimento; (2) asimmetrie informative a favore delle imprese produttrici nelle contrattazioni con la Pubblica Amministrazione, segnatamente quella rappresentata dal Sistema Sanitario Nazionale (“SSN”) e le sue strutture regionali; (3) persistente frammentazione della domanda riconducibile al SSN.
Il vaccino non è mai sicuro ed efficace, nel nostro Paese, per i nuovi nati, alcune vaccinazioni quali quelle contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite virale B, sono state rese obbligatorie da provvedimenti legislativi storici. Lo Stato, però, per legittimare l’obbligatorietà, ha dovuto assumersi la responsabilità – anche nei termini di indennizzo e, nel caso di dimostrato nesso causale tra vaccinazione e danno, di risarcimento – dei rari ma POSSIBILI rischi apportati ai singoli individui da un obbligo vaccinale, i cui vantaggi risultano, evidentemente, superiori o tali da rendere accettabile, per esiguità qualitativa e quantitativa, gli eventuali effetti avversi.
Ma questo vaccino non si trova in commercio ma quasi esclusivamente quello esavalente e quello che vorrebbe essere imposto, almeno da quello che sembra, per avere l’iscrizione alla materna e alla scuola… Ma quanti vaccini si renderanno obbligatori per iscriversi a scuola?
Peccato che siano le famiglie dei danneggiati a dover citare in giudizio lo Stato e il Ministero della Salute con un impegno non indifferente economico, di stress in un momento più fragile e difficile della loro vita.
CODACONS: PRONTI A BATTAGLIA IN OGNI SEDE. RICORREREMO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO SE NON SARANNO MESSI IN COMMERCIO I VACCINI SINGOLI
Il Codacons è pronto alla guerra legale contro una possibile legge nazionale sulla obbligatorietà delle vaccinazioni per l’ingresso in asili e scuole, emersa nel corso di un incontro fra il ministro Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome.
“Ricorreremo in ogni sede contro una legge nazionale in tal senso, e ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo per bloccare una iniziativa che è una violenza nei confronti delle famiglie – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Questo fino a che il Ministero della Salute e l’Aifa non rinunceranno all’esavalente (somministrato in Italia ai bambini senza alcuna possibilità di scelta per i genitori) in favore di vaccini singoli che consentano da un lato di rispettare le norme in vigore che individuano come obbligatori solo 4 vaccinazioni e non 6, dall’altro di far risparmiare il SSN, che eviterebbe così uno spreco di 114 milioni di euro l’anno”.
“Imporre con legge nazionale la vaccinazione obbligatoria per accedere ad asili e scuole senza mettere a disposizione dei cittadini i 4 vaccini riconosciuti come obbligatori, rappresenta un illecito che potrebbe essere sanzionato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo” – conclude Rienzi.
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