domenica, 24 Novembre 2024

Vaccini, connessioni patologie e reazioni avverse. Il Codacons vuole aprire il vaso di Pandora

L’Inchiesta

vaccinidi Cinzia Marchegiani

Il Codacons da anni si sta battendo affinchè ci sia una scelta consapevole sulle profilassi vaccinali e non è estraneo a battaglie contro un sistema di lobby e potere soprattutto nel campo sanitario.

Negli ultimi anni In Italia si è organizzata una guerra a tratti irreale che sta mettendo a serio rischio non solo le libertà personali ma anche il diritto allo studio. A questo ribaltamento delle leggi si è aggiunta la caccia alle streghe, la ricerca affannosa dei medici anti-vaccinisti. Infatti è storia ormai che la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) quest’estate anticipava provvedimenti disciplinari fino alla radiazione dei professionisti, e ora sembra che siano stati aperti i primi procedimenti disciplinari per due camici bianchi che hanno sconsigliato la vaccinazione. Un terzo caso a Venezia. Nomi e facce di medici messi in prima pagina dai giornali, manca solo la scritta “Wanted”, per presunti atteggiamenti non consoni al codice deontologico, rei di manifestare criticità verso alcune profilassi e la fuga di una percentuale di bambini di quei genitori che hanno fatto scelte condivisibili o meno di non aderire al piano vaccinale.

Ma di quale piano vaccinale si sta parlando?

Negli ultimi anni non solo si è continuato indiscriminatamente a offrire/obbligando ad una profilassi con l’esavalente, quando lo Stato obbliga in realtà solo quattro vaccini, ma nel tempo hanno aumentato il carico delle profilassi con molti altri vaccini che sono raccomandati e quindi sono facoltativi. Eppure si parla di percentuali di MPR in calo, quello per Morbillo, Parotide e Rosolia, senza ricordare che non è obbligatorio.

Ma andiamo per ordine.

VACCINI OBBLIGATORI E RACCOMANDATI UN PASTROCCHIO CHE ORA EMERGEREBBE CON TUTTA LA SUA EVIDENZA

Nel Progetto Prevenzione Italia dal titolo “Prevenzione come garanzia di sostenibilità e sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale”, Coordinatore scientifico: Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Autori: Dott.ssa Maria Avolio, Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Dott.ssa Marta Marino, Dott.ssa Tiziana Sabetta, Dott. Alessandro Solipaca viene esplicitamente spiegato:

Nel nostro Paese, per i nuovi nati, alcune vaccinazioni quali quelle contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite virale B, sono state rese obbligatorie da provvedimenti legislativi storici. Lo Stato, però, per legittimare l’obbligatorietà, ha dovuto assumersi la responsabilità – anche nei termini di indennizzo e, nel caso di dimostrato nesso causale tra vaccinazione e danno, di risarcimento – dei rari ma POSSIBILI rischi apportati ai singoli individui da un obbligo vaccinale, i cui vantaggi risultano, evidentemente, superiori o tali da rendere accettabile, per esiguità qualitativa e quantitativa, gli eventuali effetti avversi.

Nell’ambito delle vaccinazioni raccomandate (pertosse, morbillo, parotite, rosolia ed infezioni da Haemophilus influenzae tipo b) sono stati realizzati, inizialmente, progressi per quanto riguarda le coperture vaccinali, specialmente dopo l’approvazione del Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 e, nel 1999, dopo l’approvazione del primo Piano Nazionale Vaccini che identificava, per gli anni 1999-2000, gli obbiettivi e le azioni per il miglioramento dell’offerta vaccinale.

Nello stesso anno, il calendario vaccinale (Decreto Ministeriale n. 5 del 7 aprile 1999) includeva, senza distinzione tra obbligatorie e raccomandare, le vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite virale B, infezioni invasive da Haemophilus influenzae tipo b, morbillo, parotite e rosolia.

Il Nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2012-2014 ha integrato il precedente Piano aggiungendo a queste l’offerta attiva e gratuita in tutto il Paese delle vaccinazioni anti-Human Papilloma Virus per le ragazze nel corso del 12° anno di vita ed antipneumococcica ed antimeningococcica C per tutti i nuovi nati introducendo, inoltre, la raccomandazione per la vaccinazione contro la varicella per tutti i nuovi nati a partire dal 2015“.

REAZIONI AVVERSE ESISTONO E SONO MONITORATE DALLE ASL DA PROGRAMMI DENOMINATI  “VACCINOVIGILANZA”

Definizione e obiettivi della Vaccinovigilanza Secondo la definizione OMS. La vaccinovigilanza è costituita dalla scienza e dalle attività relative all’identificazione, valutazione, comprensione e comunicazione degli eventi avversi a seguito di immunizzazione, o di qualsiasi altra tematica vaccino o immunizzazione correlata e alla prevenzione degli effetti indesiderati del vaccino o dell’immunizzazione. Essa si basa sulla valutazione dei dati di sicurezza che provengono da segnalazioni spontanee, studi clinici ed epidemiologici e letteratura.

Gli obiettivi principali delle attività di sorveglianza ai vaccini sono:

  • L’identificazione di reazioni avverse non note e/o rare
  • L’identificazione di cambiamenti di frequenza di reazioni avverse note
  • L’identificazione di eventuali fattori di rischio per l’insorgenza di specifiche reazioni
  • Il riconoscimento di associazioni causali
  • La quantificazione dei rischi
  • L’adozione di misure di minimizzazione dei rischi
  • La comunicazione agli operatori sanitari e ai cittadini.

La slide spiega il motivo del compito delicato che assume la Vaccinovigilanza:È doveroso sottolineare che la vaccinovigilanza presenta due aspetti che ne evidenziano l’importanza clinico/epidemiologica del monitoraggio degli eventi avversi: i vaccini sono sostanze, talvolta anche molto complesse, somministrate alla popolazione sana per la maggior parte pediatrica. In relazione a quest’ultimo aspetto è tollerato un livello di rischio inferiore rispetto ai farmaci (i quali hanno un effetto terapeutico in una popolazione “malata” e vincolata all’assunzione della sostanza medicinale). Si deduce che un eventuale problema in termini di sicurezza ha un enorme impatto sociale: pertanto l’attività di sorveglianza riveste un ruolo cruciale”.

Proprio perché il vaccino viene somministrato ad una popolazione pediatrica SANA è stato stabilito con il D. Lgs 219/2006 di prevedere che per i vaccini vengano segnalate tutte le sospette reazioni avverse osservate, mentre per gli altri farmaci è prevista la segnalazione dei soli eventi inattesi. La recente legislazione in materia di farmacovigilanza, costituita dal Regolamento UE 1235/2010 e dalla Direttiva 2010/84/UE, prevede un ampliamento della definizione di reazione avversa, includendo anche gli errori terapeutici, l’abuso, l’uso improprio. Inoltre è previsto che le segnalazioni vengano raccolte e trasmesse ad Eudravigilance, network di riferimento, con tempistiche precise a seconda della gravità degli eventi.

La stessa AIFA, Agenzia del farmaco italiana ha realizzato una “Guida alla valutazione delle reazioni avverse osservabili dopo vaccinazione” ma di questo tratteremo in un’altro momento. Infatti una volta appurato che si tratta di una reazione avversa – spiega il documento – rimane da verificare se nel caso particolare del soggetto vaccinato con quello specifico vaccino, il quadro osservato è correlabile alla vaccinazione eseguita, bisogna quindi effettuare una valutazione del nesso di causalità che dovrà tener conto della presenza o assenza di cause alternative, secondo un Algoritmo WHO. Quindi una volta che è accertata la reazione viene spiegato che ‘il primo passo è quindi quello di inquadrare la patologia osservata e capire di cosa si tratta, impresa a volte non facile in quanto non sempre si dispone delle informazioni complete‘ “. Spesso si afferma che è difficile capire se il danno è dovuto al vaccino o ad una terapia in atto con farmaci, qualora avvenga contemporaneamente.

IL CODACONS AFFILA LE ARMI SULLA GUERRA DEI VACCINI ORMAI DICHIARATA

Il Codacons in un comunicato del 21 ottobre2016 è stato chiaro e determinato: “La nostra posizione è infatti assolutamente neutra sul tema, e non promuoviamo la tesi del film sui rapporti tra vaccino e autismo” in merito al fatto che lo scorso 17 ottobre 2016  in collaborazione con la società di distribuzione Wanted Cinema, ha promosso la proiezione in prima europea del film Vaxxed-from cover up to catastrophe, diretto da Andrew Wakefield, presso il teatro romano “Quirinetta”, dopo che la prevista proiezione in Senato dello scorso 4 ottobre improvvisamente annullata.

IL CODACONS LANCIA UNA NUOVA STRATEGIA E BATTAGLIA: “REVOCA DELLE AUTORIZZAZIONI PER LE VACCINAZIONI ESAVALENTI DISPONIBILI E INVITA A MEDICI, SANITARI, GENITORI A CONTATTARE DI CASI SOSPETTI DOPO LE VACCINAZIONI”

Il dibattito e la conferenza stampa organizzate al termine del film fa notare l’associazione dei consumatori Codaconssono stati purtroppo disertati da medici ed esponenti delle istituzioni, sebbene invitati dal Codacons. Tale proiezione e’ stata da noi infatti organizzata per tutelare la libera espressione del pensiero tutelata dalla nostra Costituzione e un serio e costruttivo dibattito sul tema“.

Il Codacons piega che le loro azioni, a partire dal 2011, sono state attivate contro il vaccino esavalente iniettato dalle Asl, nonostante il D.M. 7 aprile 1991 riconosca come obbligatori solo quattro dei sei vaccini inclusi nel pacchetto: “Questo rappresenta, oltre ad una incontestabile violazione di legge ed uno spreco di milioni di euro all’anno, una violenza nei confronti delle famiglie che vorrebbero poter scegliere solo i quattro vaccini obbligatori. Dati alla mano si verifica infatti che il vaccino esavalente viene venduto ad un prezzo pari al 20% in più rispetto ai singoli“.

Dunque l’unico punto che abbiamo in comune con il film si esplica nella richiesta, a tutela dei cittadini, della revoca delle autorizzazioni per le vaccinazioni esavalenti disponibili e dell’attivazione di ogni procedura necessaria per la messa in commercio di vaccini singoli. (battaglia che il Codacons porta avanti da anni attraverso ricorsi giurisdizionali dinnanzi al TAR del Lazio, esposti alla Procura di Roma, alla Procura della Repubblica e all’ANAC, diffide alle amministrazioni competenti).

APPELLO CODACONS. Ma il Codacon fa un ulteriore appello: “Invitiamo in ogni caso tutti i genitori, i medici e gli operatori sanitari che abbiano conoscenza di casi sospetti di patologie insorte a seguito o dopo una vaccinazione a segnalarli. Chiediamo anche alle famiglie di segnalarci se, dove e presso quale ASL abbiano chiesto di poter vaccinare i propri figli solo con i 4 vaccini obbligatori, e di indicarci anche la risposta ricevuta. Per farlo, basta scriverci all’indirizzo mail: info@codacons.it”.

Il Codacons al fianco dei medici che potrebbero avere un provvedimento disciplinare attivato dalla Fnomceo. Prima di questo importante annuncio rivolto a tutti i genitori, personale sanitario e professionisti medici, la stessa associazione Codacons aveva bollato le decisioni della Fnomceo, la federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che aveva aperto due procedimenti disciplinari nei confronti di altrettanti camici bianchi che hanno “osato” manifestare una posizione critica sui vaccini: “Non è certo tornando al Medioevo che si apporterà un contributo utile e costruttivo al dibattito sui vaccini – spiega il presidente Carlo Rienzi – Genera orrore in un paese civile la sola idea che i medici possano essere puniti se esprimono una opinione critica su un tema controverso come i vaccini. Per tale motivo annunciamo oggi una battaglia contro la Fnomceo, e siamo pronti ad avviare ricorsi in ogni sede per annullare qualsiasi provvedimento disciplinare contro i medici”.

Se da una parte esistono medici che vanno in tv a dire che i vaccini sono efficaci e sicuri e che non danno reazioni avverse, esiste una letteratura specifica con tanto di legge dello Stato e di controlli mirati proprio verso le profilassi vaccinali che vanno a colpire bambini sani, il tema vaccini non fa che amplificare ciò che spesso si vuole coprire e che ora il Codacons ha deciso di rafforzare una battaglia sempre dalla stessa associazione combattuta.

A proposito… sentenze da rispettare e reazioni avverse. L’avvocato Giuseppe Romeo contattato dalla sottoscritta tempo fa riguardo chiarimenti in merito alle normative sui vaccini approfondiva una tematica a cui genitori vogliono tuttora delucidazioni dalle istituzioni sanitarie stesse, aveva puntato i riflettori sul rovescio della medaglia delle vaccinazioni spesso snobbate dai professionisti e istituzioni governative: “Cito un passaggio – spiegava l’avv. Romeo -a mio avviso interessante, della sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 quello riportato al capo 5 bis quando viene sancito che ‘…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità… eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione“.

Era il 1994 e la sentenza della Corte Costituzionale indicava ai futuri legislatori che il diritto di tutela pubblica doveva essere contemporaneamente salvaguardata anche per chi, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l’insulto per esserne gravemente danneggiati. Sono passati 22 anni e ora si sono aperte altre guerre, mentre i genitori dubbiosi chiedono semplicemente più tutele e la fine di campagne vaccinali irreali. Chi allontana i genitori alle vaccinazioni è spesso questo clima di apparente normalità su una pratica medica a bambini sani di cui anche lo Stato e l’AIFA hanno attivato seri controlli e risarcimenti nei casi di danno accertato.

E la caccia alle streghe è solo l’inizio di una battaglia a suon di regole da rispettare, e secondo il Codacons è proprio lo Stato stesso a dover dare il primo esempio.

Una guerra strana è questa, apparentemente tesa alla salvaguardia dei bambini, ma non di quelli che pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l’insulto per esserne gravemente danneggiati.

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