Usa – É la lunga notte delle elezioni del Presidente degli Stati Uniti che succederà a Barack Obama. Una lunga maratona la campagna delle presidenziali che saranno ricordate come quelle più velenose e con spettacolari colpi di scena.
La conquista della Casa Bianca coronerà fra poche ore il 45esimo presidente degli Stati Uniti.
I seggi si sono aperti quest’oggi alle ore 6:00 (12:oo ora italiana) lungo la costa la costa orientale, da New York a Washington, da Boston a Filadelfia, fino a Miami.
Quella che si consumerà stanotte a New York nessuno lo può anticipare, nonostante siano stati diffusi sondaggi sempre a favore di Hillary Clinton spesso smentiti. Comunque vada la competizione quella tra Clinton e Trump è stata pirotecnica, ricca di colpi bassi.
Un giudice del Nevada ha respinto l’azione legale della campagna di Donald Trump sul voto anticipato nell’area di Las Vegas. Trump ha presentato una causa, accusando alcuni seggi di essere stati aperti oltre l’orario previsto per favorire i democratici durante le operazioni del voto anticipato. Inoltre Trump ha denunciato tramite Fox e Cnn (le immagini sono state viste anche in Italia) come alcune urne elettroniche non funzionano correttamente, trasformando i voti repubblicani in voti per i democratici. Un caso, spiegano i media, è accaduto a Lebanon, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove alcune urne elettroniche invertivano i voti, quelli repubblicani ai democratici ma anche il contrario. E Donald Trump ritorna anche sui sondaggi dichiarando che molti sono stati sbagliati di proposito. Trump per questi lancia un avvertimento, rispondendo a chi domandava se accetterebbe i risultati del voto: “Voglio che tutto sia onesto“.
Se Hillary Clinton rappresenta il presente, semplicemente la continuità della presidenza Barack Obama, con un programma non innovativo, molti lavoratori, pensionati e disoccupati guardano con interesse il candidato repubblicano Trump. Hillary rappresenta per loro nulla di nuovo.
La candidata democratica sostenuta con una tenacia inossidabile dal presidente uscente. Obama infatti spiega: “‘Clinton per continuare nostro lavoro’. Per continuare il lavoro degli ultimi otto anni c’è bisogno di un presidente serio e intelligente come Hillary Clinton“. Obama dal suo scranno ancora per una manciata di ore ha sottolineato che “Donald Trump non è adatto alla presidenza“.
I voti incerti sono quelli che peseranno di più soprattutto e sono quelli degli ispanici. 15 stati in bilico – in cui il distacco tra i due è sotto i 5 punti – che dipendono le sorti del voto. L’obiettivo è raggiungere il ‘magic number’ dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. La Clinton al momento ha 203 voti sicuri, contro i 164 di Trump.
VOTAZIONI INDIRETTE
Ricordiamo che il sistema elettorale americano che si avvale del metodo indiretto, coronerà domani il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America dai 538 “grandi elettori” (somma dei senatori e dei deputati) riuniti a Washington. In questo modo, votando per uno dei candidati alla presidenza si esprime una preferenza per un gruppo di delegati e non per una singola persona. Ogni Stato esprime, con sistema maggioritario secco, un certo numero di grandi elettori (ad esempio si va dai 55 della California, che ha una popolazione di 35milioni, ai 3 del Vermont, che conta circa 600mila abitanti). Il conteggio totale dei delegati di ogni Stato determina l’elezione del Presidente.
La lunga notte è in mondovisione, perché il nuovo inquilino della Casa Bianca detiene anche le sorti della poltica economica mondiale anche per l’Italia e per l’Europa, dove spirano molti venti di incertezze.
Occhi puntati sulla Florida per ora.