Parlamento Europeo – Nonostante la direttiva sul Copyright sia stata fortemente criticata in data odierna 26 marzo 2019 i deputati hanno approvato la direttiva sul diritto d’autore con 348 voti favorevoli, 274 contrari e 36 astensioni, concludendo il processo legislativo iniziato nel 2016 dal Parlamento europeo.
Spetterà ora agli Stati membri, nelle prossime settimane, approvare la decisione del Parlamento.
La direttiva intende garantire che diritti e obblighi del diritto d’autore di lunga data si applichino anche online. YouTube, Facebook e Google News sono alcuni dei nomi di gestori online che saranno più direttamente interessati da questa legislazione.
La direttiva si impegna inoltre a garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione.
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Le piattaforme online saranno responsabili dei contenuti che gli utenti caricano
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Meme o GIF espressamente esclusi dalla direttiva
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Hyperlink ad articoli di attualità accompagnati da “singole parole o brevi estratti” possono essere condivisi liberamente
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I giornalisti devono ottenere una quota delle entrate legate al diritto d’autore ottenute dal loro editore
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Le start-up saranno soggette ad obblighi meno rigidi
IL FATTO. La Commissione europea aveva presentato un pacchetto legislativo per la modernizzazione delle norme sul diritto d’autore dell’UE, compresa una nuova direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale il 14 settembre 2016. Stakeholder e accademici sono fortemente divisi sulla proposta. Gran parte del dibattito si concentra su
- la creazione di un nuovo diritto che consentirebbe agli editori di stampa di richiedere una remunerazione per l’uso online delle loro pubblicazioni;
- l’imposizione di misure di monitoraggio dei contenuti su piattaforme online come YouTube, che mirano a risolvere il “divario di valore” e aiutano i titolari dei diritti a monetizzare e controllare meglio la distribuzione dei loro contenuti online;
- la creazione di una nuova eccezione sul copyright per l’uso delle tecniche di “text-and data mining” nell’UE.
Pro e Contro. Mentre alcuni sostenevano che le misure avrebbero garantito una remunerazione equa per i giornalisti, editori e titolari di diritti per l’uso online delle loro opere, altri criticano, tra l’altro, una “tassa di collegamento” percepita, e mettono in evidenza il rischio di filtraggio e controllo di Internet.
LA NUOVA DIRETTIVA: I GIGANTI DEL WEB DEVONO CONDIVIDERE I RICAVI CON ARTISTI E GIORNALISTI
La direttiva mira ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori (creativi) e editori di notizie, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme Internet.
Le piattaforme Internet saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sul loro sito, dando automaticamente agli editori di notizie il diritto di negoziare accordi per conto dei giornalisti sulle informazioni utilizzate dagli aggregatori di notizie.
Libertà di espressione. Numerose disposizioni sono specificamente concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione.
Poiché la condivisione di frammenti di articoli di attualità è espressamente esclusa dal campo di applicazione della direttiva, essa può continuare esattamente come prima. Tuttavia, la direttiva contiene anche delle disposizioni per evitare che gli aggregatori di notizie ne abusino.
Lo “snippet” può quindi continuare ad apparire in un newsfeed di Google News, ad esempio, o quando un articolo è condiviso su Facebook, a condizione che sia “molto breve”.
Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o pastiche è stato protetto ancor più di prima, garantendo che meme e GIF continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.
Molte piattaforme online non vengono colpite dalla direttiva
Nel testo viene inoltre specificato che il caricamento di opere su enciclopedie online in modo non commerciale come Wikipedia, o su piattaforme software open source come GitHub, sarà automaticamente escluso dal campo di applicazione della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle più consolidate.
Diritti di negoziazione più solidi per autori, artisti, interpreti o esecutori
Autori, artisti, interpreti o esecutori potranno chiedere alle piattaforme una remunerazione aggiuntiva per lo sfruttamento dei loro diritti qualora la remunerazione originariamente concordata fosse sproporzionatamente bassa rispetto ai benefici che ne derivano per i distributori.
Agevolare la ricerca e preservare il patrimonio culturale
L’accordo mira a facilitare l’utilizzo di materiale protetto da diritti d’autore per la ricerca che si basa sull’estrazione di testi e dati, eliminando così un importante svantaggio competitivo che i ricercatori europei si trovano attualmente ad affrontare. Viene inoltre stabilito che le restrizioni del diritto d’autore non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica.
Infine, la direttiva consentirà l’utilizzo gratuito di materiale protetto da copyright per preservare il patrimonio culturale. Le opere fuori commercio possono essere utilizzate quando non esiste un’organizzazione di gestione collettiva che possa rilasciare una licenza.
Come cambia lo status quo
Attualmente, le aziende online sono poco incentivate a firmare accordi di licenza equi con i titolari dei diritti, in quanto non sono considerate responsabili dei contenuti che i loro utenti caricano. Sono obbligate a rimuovere i contenuti che violano i diritti solo su richiesta del titolare. Tuttavia, ciò è oneroso per i titolari dei diritti e non garantisce loro un reddito equo.
La responsabilità delle società online aumenterà le possibilità dei titolari dei diritti (in particolare musicisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori di notizie e giornalisti) di ottenere accordi di licenza equi, ricavando in tal modo una remunerazione più giusta per l’uso delle loro opere sfruttate in forma digitale.
Il relatore Axel Voss (EPP,DE) ha dichiarato: “Questo accordo è un passo importante per correggere una situazione che ha permesso a poche aziende di guadagnare ingenti somme di denaro senza remunerare adeguatamente le migliaia di creativi e giornalisti da cui dipendono.
Allo stesso tempo, l’accordo contiene numerose disposizioni per garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione. Tali disposizioni non erano di per sé necessarie, perché la direttiva non creerà nuovi diritti per i titolari. Tuttavia, abbiamo ascoltato le preoccupazioni sollevate e abbiamo scelto di garantire doppiamente la libertà di espressione. I “meme”, i “gif”, i “snippet” sono ora più che mai protetti.
Sono inoltre lieto che il testo concordato oggi protegga in particolare le imprese in fase di avviamento. Le aziende leader di domani sono le start-up di oggi e la diversità dipende da un profondo bacino di aziende giovani, innovative e dinamiche.
La direttiva viene spiegata come un accordo che protegge la vita delle persone, salvaguarda la democrazia difendendo un panorama mediatico diversificato, rafforza la libertà di espressione e incoraggia la creazione di nuove imprese e lo sviluppo tecnologico. Aiuta a rendere Internet pronta per il futuro, uno spazio a beneficio di tutti, non solo di pochi potenti”.
Le Prossime tappe. L’ACCORDO DEVE ESSERE ANCORA FORMALEMNETE APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI UE
L’accordo sostenuto dal Parlamento deve essere ancora formalmente approvato dal Consiglio dei Ministri UE. Entrerà in vigore due anni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE.
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