giovedì, 21 Novembre 2024

Tutti violentano tutti?

 

di Maria Elena Masciello

Rendere obbligatori, dalle scuole dell’obbligo ai tribunali, alle carceri corsi di educazione alle emozioni e educazione sessuale: ecco perché sarebbe opportuno.

Napoli, 11 minori abusano per 4 anni di un 13enne con disabilità mentale. Per quattro anni avrebbero abusato di un ragazzino, oggi 13enne, con disabilità mentale. Individuato nel napoletano branco di 11 minorenni accusato di violenza sessuale e sequestro di persona”

articolo di Alessia Albertin da il Giornale.it del Venerdì 24/03/2017

 “Spagna, ragazza violentata da 5 persone. Ma per i giudici non fu stupro: “Solo abuso sessuale

(…)I cinque sivigliani della manada (il branco, come si erano definiti sui social) sono stati condannati a 9 anni di carcere per “abuso sessuale” e assolti dall’accusa di “aggressione sessuale” (la procura chiedeva 20 anni), per l’assenza di violenza patente. Uno dei tre giudici della Navarra si è addirittura pronunciato per l’assoluzione completa dei cinque accusati.”

articolo di F.Q. da il Fatto Quotidiano.it del 26 aprile 2018

 India, bambina di 8 anni stuprata ed uccisa, arrestati 8 uomini coinvolti nella violenza, gli induisti li difendono”

articolo tratto da tpi.it  del 21 Apr. 2018

 

Questi sono solo alcuni articoli estrapolati da internet che riguardano casi di stupri di gruppo.

Purtroppo se ne registrano a milioni in tutto il mondo, sembra una epidemia di gente sadica e perversa, ma sono normali o sociopatici?

 

È considerato sociopatico per i manuali dei disturbi mentali chi è soggetto al disturbo antisociale che lo caratterizza per non avere coscienza, rimorso, senso di colpa – nella inosservanza e violazione dei diritti delle altre persone- per impulsività ed aggressività. I risultati epidemiologici per ora ci dicono che è sociopatica circa il 4% della popolazione mondiale. Vogliamo categorizzare tutti i responsabili di ripetuti stupri come sociopatici? Non credo proprio.

 

Un cervello umano secondo le ultime fonti neuro-scientifiche, finisce di svilupparsi intorno ai 24-25 anni di età. Infatti tra le Specie siamo la razza che impiega più tempo per svilupparsi, per camminare, per apprendere basi cognitive superiori come il saper leggere, scrivere, il sapersi determinare nella società attraverso tipologie educative. Come umani dobbiamo essere guidati fin dall’infanzia su tutto, e certamente così come per indole abbiamo predisposizioni che ci distinguono per la gamma di intelligenza, di carattere, così ad esempio sviluppiamo una personalità socievole o una personalità più diffidente o manipolatrice.

 

Come si dice alcuni ci nascono altri ci diventano, ma è sempre l’imprinting educativo che incanala e da sfogo alle nostre attitudini e orientamenti.

 

Se analizziamo tutti i casi di cronaca, riscontriamo nella maggior parte dei carnefici – a parte un senso perverso di cattiveria ed onnipotenza – anche una totale dispercezione delle proprie responsabilità rispetto allo scempio commesso, minimizzando se non anche rendendo goliardica la violenza in atto. A questo si aggiunge spesso la mancanza di empatia di mass media, forze dell’ordine e giudici che nel processare attivano una seconda rivittimizzazione adducendo frasi come “se la vittima non ha urlato, allora è stata consenziente” oppure ” la vittima ha chiuso solo gli occhi, senza provare a difendersi”…

Ma che razza di discorsi sono?  

Manca proprio l’A-B-C del mettersi nei panni della vittima in questione, di comprendere lo stato d’animo che pervadeva la persona in quei momenti, del perché quindi hanno avuto delle reazioni al posto di altre. Una persona per il terrore tanto può cercare di scappare a gambe levate, tanto restare bloccata.

Purtroppo lo stupro è un reato che pare ricadere sulla vittima stessa, se questa sopravvive.

Questo è inaccettabile.

Per tali motivi, sarebbe opportuno introdurre dei corsi appropriati in base alla età in tutte le classi delle scuole dell’obbligo, corsi presso i tribunali, le questure, i centri per gli immigrati, le Università di educazione e rieducazione alle emozioni, alla loro gestione ed educazione sessuale, per comprendere le giuste cognizioni dell’approccio con l’altro, per avere una vera ed oggettiva cultura sessuale scevra da ogni moralismo sia religioso che di costume, lontana da ogni stereotipo o connotata da pulsioni feroci ed assassine.

Solo tramite una giusta educazione possiamo imparare a gestire, a capire, a sedare questi lati oscuri di cui tutti noi possiamo esser soggetti attivi e passivi e che molto spesso vengono alla luce del sole mischiando i ruoli di vittime e carnefici “consenzienti e non” a seconda di dove si svolgano gli eventi.

Sperando di non dover più leggere un giorno titoli come questi:

Un ventenne è stato condannato a Milano a 7 anni di carcere dal gup Natalia Imarisio per aver stuprato in gruppo e in più occasioni un’amica con problemi psicologici e lievemente disabile. Per i suoi complici, 7 giovani under 18 all’epoca dei fatti, la Procura dei Minori ha da poco chiuso le indagini…”

“…A testimoniare di come non si fossero resi conto della gravità di quanto era accaduto ci sono pure alcune conversazioni intercettate: “Neanche avessimo rubato dei motorini!“, oppure “Non l’abbiamo mica legata!” sono stati i loro commenti. Nella ricostruzione di inquirenti e investigatori, la ragazza, non ancora 18enne, nei mesi precedenti agli stupri appariva particolarmente felice perché diceva di avere finalmente trovato degli ‘amici'” (da un articolo de “IlMessaggero.it” di Giovedì 12 Aprile 2018)

Stupro a Roma, la vittima: “Erano 4 bestie. Loro filmavano, io vomitavo”.

Il racconto choc della donna violentata da 4 bengalesi:Avevano video di altre donne che gridavano pietà”

La donna di 44 anni che è stata stuprata sotto un cavalcavia dell’autostrada del Sole in una intervista al Messaggero racconta la ferocia dei suoi aguzzini:

Quella bestia mi mordeva le labbra, il volto, le braccia, dietro le spalle, sulle gambe, sembrava un leone famelico, puzzava di birra; io vomitavo, ma a lui non importava, bestemmiava, mi diceva: Vomita pure, tanto t’ammazzo“…

(articolo di Luca Romano da il Giornale.it di Domenica 20/05/2018)

 

 

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