di Cinzia Marchegiani
Il binomio gatto-toxoplasmosi è uno dei più noti. Il rischio di contrarre questa malattia sembrerebbe particolarmente alto per le donne incinte, tanto che durante la gravidanza spesso il gatto viene messo alla porta. Ma è davvero così?
La toxoplasmosi è una malattia causata da piccoli parassiti del genere protozoa Toxoplasma gondii. Questo parassita sopravvive all’interno di alcuni animali tra cui tutti i mammiferi, uomo compreso, e i volatili che fungono da veicolo del parassita. Ma il gatto è l’unico ospite definitivo cioè l’unico in cui i parassiti si riproducono, ecco perché è così temuto dalle donne in gravidanza.
L’infezione infatti diventa pericolosa se contratta durante la gravidanza. Infatti, se una donna incinta sieronegativa, cioè non ha mai avuto contatto con il parassita, viene infettata, può trasmettere il toxoplasma al feto (nel 30-50% dei casi) e può causare l’aborto. Se sono positive sono protette perché hanno già gli anticorpi, e non hanno nulla da temere. Se invece sono sieronegative devono adottare alcuni accorgimenti e regole igieniche per evitare di venire a contatto con il parassita.Il gatto può infettarsi quando si nutre di roditori e uccelli contaminati o ingerendo carne cruda.
Ma davvero le donne in gravidanza devono allontanare i propri amici animali dalle loro case? A spiegarlo interviene l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con un video molto istruttivo.
Ci si preoccupa molto della convivenza con il proprio gatto durante la gravidanza. Ma occorre fare un distinguo come dice la dottoressa Alda Natale, medico veterinario, Laboratorio Sierologia malattie pianificate, IZS Ve. Il pericolo viene dai gatti randagi e quelli abituati a vivere all’esterno sono più soggetti a contrarre la malattia. La malattia si verifica con lo sviluppo di uova (le oocisti) all’interno del tessuto nervoso, muscolare e viscerale del gatto, che può espellere a sua volta feci potenzialmente pericolose (le oocisti sono in grado di sopravvivere anche per un anno in ambiente umido). Ma soprattutto sono i gattini randagi quelli incriminati, sono infatti i gatti giovani che eliminano i parassiti con le feci, in un periodo abbastanza limitato della loro vita, fino a 5 settimane di tempo.