di Cinzia Marchegiani
Torino – Odio, violenza da chi non ce lo aspettiamo. Purtroppo è accaduto e ha lasciato un segno indelebile di quanto questa campagna elettorale sia stata incentrata sull’odio. Odio che diventa materico e inaccettabile. Il nemico politico diventa una persona da annullare, da prendere a mazzate, tanto da chiederne la morte. Poi quando la violenza si concentra sulle Forze dell’Ordine capisci che qualcosa di malato e gravemente serio sta accadendo.
IL FATTO: In prima linea negli scontri di piazza a Torino tra antifascisti e Casapound, c’è una giovane donna. Urla da sola davanti alle Forze dell’ordine schierate in strada affinchè non ci siano scontri dai dichiarati antifascisti:
“Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire”.
LA TOPPA PEGGIO DELLO STRAPPO. La donna ha attirato non poco l’attenzione e viene intervistata da Angelo Macchiavello di Matrix peggiorando la sua posizione. Infatti ha spiegato: “Sì, ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti, e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui“.
Si scopre sin da subito che questa donna è una docente.
Le telecamere registrano tutto
IL MIUR. IL MINISTRO VALERIA FEDELI AVVIA PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
“È inaccettabile ascoltare dalla voce di una docente parole di odio e di violenza contro le Forze dell’Ordine. Il rispetto per chi serve lo Stato, per chi, come quella sera a Torino, stava compiendo il proprio dovere per garantire la sicurezza dei cittadini, è sempre dovuto. Sempre e da chiunque. E a maggior ragione da una insegnante, il cui ruolo è non solo quello di trasmettere nuovi saperi e nuove competenze, ma anche quello di educare le nuove generazioni ai valori della legalità, del rispetto reciproco, della convivenza democratica”.
Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in merito alla docente che a Torino ha insultato gli appartenenti alla Polizia di Stato augurando loro la morte.
Aggiunge il ministro Fedeli: “È quindi doppiamente inaccettabile che una insegnante inveisca con parole di odio proprio contro quelle Forze dell’Ordine che sono una parte fondamentale della nostra istituzione democratica, che quotidianamente svolgono una funzione fondamentale nel Paese a presidio democratico della vita di tutti noi. Per questo motivo il Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti, mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare”.
Una pagina di una storia questa che non va dimenticata, perché l’odio è quel sentimento distruttivo che genera solo una disumanizzazione di questa società che già a fatica cerca di sopravvivere nella dignità.
L’Odio non può diventare uno strumento di confronto
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