di Cinzia Marchegiani, Mario Galli
Sulla vicenda TIM silenzio dei media, neppure una partecipatissima manifestazione nazionale dello scorso 25 febbraio 2017 ha dato merito ai tanti dipendenti di questa grandissima azienda di essere citati sui giornali, chiedevano un incontro e protestavano per far valere i propri diritti, le proprie esigenze…neanche la politica prova ad avvicinarsi. L’unico è il M5S, che ha perorato le istanze dei lavoratori e ha aperto dubbi seri su questa vicenda che pur essendo finita in Parlamento, non ha trovato possibilità, almeno fino ad oggi di interpellare i dirigenti stessi.
Dopo diverse interrogazioni parlamentari, domani 8 Marzo, la Commissione Lavoro della Camera proverà a chiarire se l’azienda è di nuovo sulla via di miglioramento o, come dice al governo, è in crisi e, per non licenziare, deve mantenere la solidarietà per 32.000 persone e togliere a tutti i suoi lavoratori ancora salario e diritti, come la deputata Lombardi aveva chiesto nell’ultima interrogazione, rivolgendosi al Ministro Poletti.
LA DEPUTATA ROBERTA LOMBARDI ANTICIPA BATTAGLIA ALLA TIM
La prima società italiana di telecomunicazioni chiamata a rispondere in seduta congiunta di ben tre commissioni, ovvero Lavoro, Attività Produttive e TLC, dal 20 dicembre 2016, finalmente si degna di venire in Parlamento oggi, con tutta calma e tranquillità, come se i parlamentari che rappresentano i cittadini dovessero attendere i loro comodi. Era stata richiesta la presenza dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo, il super manager che è passato dalla Rai, da Generali, da NTV, da Terna, così manageriale che non ha trovato un buco nella sua fitta agenda per venire nelle commissioni del Parlamento. Al suo posto manda il presidente che non ha poteri esecutivi e il direttore delle risorse umane.La più grande società di telecomunicazioni in Italia ha fatto altro: ha negato la diretta streaming della seduta. Il motivo? Molto semplice: di rimando in rimando siamo arrivati a quello che si definisce black out period, un periodo variabile in cui le comunicazioni della società non possono essere rese pubbliche perché essendo la società quotata potrebbero influenzare il mercato. Bene allora perché non sono venuti prima? Perché hanno atteso oltre tre mesi per venire a rispondere in Parlamento alla gravissima situazione dei lavoratori? Si credono furbi, questo è quanto. Attendere, infilarsi nei cunei delle regolamentazioni, negare che i cittadini possano sentire domande dirette e chiare poste dal Movimento Cinque Stelle.
Il nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo avrebbe come obiettivo, richiesto dal maggior azionista la francese Vivendi, di risparmiare 1,6 miliardi di euro in 3 anni e, se ci riuscirà, se ne andrà dalla azienda con un premio di 55 milioni di euro per lui e i suoi più stretti collaboratori ?