di Mario Galli
Roma – Il 25 febbraio alle ore 10 si terrà a Roma, partendo da Piazza della Repubblica fino a Piazza Venezia, un corteo dei lavoratori TIM.
Leggiamo dal sito di Cobas Telecomunicazioni: “La Nostra Azienda va avanti per la sua strada. Dopo l’applicazione unilaterale del Regolamento e la DISDETTA del CRALT, TIM dimostra che non ha alcuna intenzione di dialogare con i lavoratori e le lavoratrici che da mesi stanno lottando per difendere diritti e salario”.
Nessun dialogo con i lavoratori: è questo il primo problema che i sindacati si trovano a dover affrontare e sul quale, insieme ai lavoratori, sono disposti a dare battaglia.
Nel merito della vertenza aggiungono: “Abbiamo già detto (e non solo Noi) che il nuovo regolamento è illegittimo e sta esponendo TIM a centinaia di ricorsi legali. Non solo, la riorganizzazione in atto nonché le nuove “norme”, rischiano di compromettere seriamente il funzionamento dell’Azienda”
Dunque dopo gli scioperi di settore del 13 dicembre, del 1 febbraio e la manifestazione di fronte al teatro Ariston in occasione del Festival di Sanremo, i sindacati saranno di nuovo in piazza questo sabato.
Il comunicato prosegue con un appello alla massima partecipazione ad una manifestazione autorganizzata ed elenca alcune delle lotte in corso: dal controllo totale a distanza al vincolo del salario alla produttività, dal disporre pienamente del tempo di lavoro da parte dell’azienda sui lavoratori alle pause, al tempo libero.
La manifestazione è promossa dalle sigle sindacali Cobas, Snater, Cub, Usb e Cisal Comunicazione insieme al Clat – collettivo lavoratori autoconvocati telecomunicazioni. Si tratta, come emerge dai comunicati di “un ulteriore appuntamento dopo mesi di mobilitazioni in cui l’azienda ha tirato dritto per la sua strada tagliando diritti e salario”.
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Una menzione speciale viene fatta poi per “l’ipotesi di accordo appena sottoscritta per ALMAVIVA NAPOLI che rappresenta un pericoloso precedente che sottopone tutta la categoria all’odioso ricatto di legare il salario alla produttività, costringendo i colleghi alla competizione in cambio di un lavoro sempre più precario e ricattabile”.
Effettivamente potrebbe risultare un precedente per qualunque azienda, sia essa privata o pubblica, legare il salario stesso alla produttività, rendendo i lavoratori sempre più schiavi di un cottimo di fatto.
Il 25 febbraio anche FredoomPress sarà presente alla manifestazione per seguire da vicino questa vicenda.
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