Il caso
di Cinzia Marchegiani
La sanità a 5S sta lasciando un’impronta forte e inaspettata. Il ministro Grillo annuncia una svolta forse epocale nel campo della prevenzione e il superamento di paletti obsoleti (l’autorizzazione dei genitori?) per i test hiv sui minori senza consenso dei genitori, ma soprattutto lascia interdetti un passaggio nella sua dichiarazione odierna:
“È un punto di partenza che può migliorare concretamente la consapevolezza sui temi della prevenzione”.
Leggiamo il Comunicato n. 31 del 26 febbraio 2019 sul sito del Ministero della salute:
“Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha da tempo avviato un confronto positivo con le associazioni impegnate nella lotta all’Aids per individuare sempre migliori strategie per informare e sensibilizzare i cittadini sui temi e le priorità per la prevenzione e cura dell’Hiv e delle malattie sessualmente trasmesse. Uno dei punti critici riguarda il libero accesso per i cittadini minorenni ai test diagnostici che sono anonimi e gratuiti per tutti, ma che per i minori richiedono il previo consenso del genitore o del tutore. Questo paletto normativo costituisce di fatto un ostacolo ai test.
Gli studi evidenziano che i contagi da Hiv in età precoce sono sempre più frequenti, ma le diagnosi sono troppo spesso tardive. Per questo il ministro Grillo ha scritto al Garante per l’Infanzia e ha ricevuto una risposta positiva circa la possibilità di lavorare insieme a una nuova norma che agevoli l’accesso al test Hiv per i minori”.
IL MINISTRO GRILLO SCRIVE: “SODDISFATTA DALLA POSITIVA RISPOSTA DELL’AUTORITÀ GARANTE DELL’INFANZIA E ADOLESCENZA ALLA MIA RICHIESTA DI LAVORARE ASSIEME UNA NORMA PER SUPERARE QUESTA REGOLA OBSOLETA”
IL CONSENSO DEI GENITORI?
Lo dichiara apertamente il minsitro Grillo come questa linea potrebbe anche chissà essere adeguata per altre forme di prevenzione nasce da una sua idea:
“Per rendere più semplice l’accesso alla diagnosi per i giovanissimi è essenziale intercettare precocemente l’eventuale contagio da Hiv o da altre malattie sessualmente trasmesse. Per questo sono molto soddisfatta della positiva risposta dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla mia richiesta di lavorare insieme a una norma per superare questa regola ormai obsoleta. I tempi sono cambiati, eppure tanti giovani provano grande imbarazzo ad aprirsi con i genitori su alcuni aspetti della propria vita personale e non effettuano i test, pur avendo una vita sessuale attiva.
Il Ssn è di tutti i cittadini ed è compito del ministro della Salute e delle istituzioni rimuovere gli ostacoli alla prevenzione in ogni ambito della salute.
Negli ultimi anni è stata fatta pochissima informazione sul pericolo Aids e molti ragazzi ignorano o sottovalutano la pericolosità della malattia. Presto i ragazzi potranno effettuare liberamente i test in contesti protetti e dedicati, senza più bisogno del consenso del genitore o tutore. È un punto di partenza che può migliorare concretamente la consapevolezza sui temi della prevenzione”, dichiara il ministro Giulia Grillo.
Insomma chissà quale altre idee stanno nascendo nella testa del ministro Grillo per superare paletti che ritiene obsoleti soprattutto nel campo della prevenzione.
Ma i minori da chi saranno tutelati in caso di informazioni errate, o comportamenti scorretti, dal Garante o dal Ministro? Insomma in questo ginepraio di leggi e diritti inalienabili chi tutela il minore?
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