di Ch. Mo.
Duecentocinquanta i morti, secondo il numero provvisorio del soccorso Alpino, ma il bilancio potrebbe ancora salire poiché non sono ancora terminate le operazioni di recupero delle vittime del terremoto che ha colpito Lazio, Umbria e Marche. A questa funesta lista, si aggiungono anche i 264 feriti in ospedale, alcuni dei quali in gravi condizioni.
Amatrice, Accumoli, Illica, Arquata e Pescara del Tronto: paesi che non esistono più. Centri sventrati, scuole, case, negozi e chiese: solo macerie, polvere e morte.
“Accumoli non esiste più”: è straziante l’appello del sindaco di Accumoli che chiede di non essere dimenticato. Ad Accumoli, è stata travolta un’intera famiglia dopo che il campanile della chiesa si è infranto sulla loro abitazione. Quattro i morti ufficiali, undici le frazioni interessate: il paese è stato dichiarato completamente inagibile con ordinanza del prefetto di Rieti. La maggior parte delle case e degli edifici sono lesionati, quelli crollati sono soprattutto nel centro storico e nella parte bassa.
Intanto, la terra continua a tremare: più di quattrocento scosse di assestamento post sisma si sono registrate nelle zone interessate dalla violenta scossa delle 3.36 che ha cambiato la storia di diversi nuclei abitati.
E’ aberrante lo scenario che da più di 24 ore i media trasmettono ininterrottamente. Al momento, manca una lista ufficiale dei dispersi ma si affievoliscono le speranze di ritrovare in vita altre persone.
La macchina dei soccorsi. “Save the Children” sta allestendo un campo per assistere i bambini rimasti senza genitori; più di cinquemila uomini delle forze dell’ordine tra vigili del fuoco, protezione civile, polizia e carabinieri continuano incessantemente a scavare tra le macerie.
Cani molecolari in azione; Vigili del Fuoco che accompagnare nelle poche case rimaste gli abitanti che chiedono di poter recuperare i beni necessari. Dal centro e dal sud Italia sono giunti settanta Carabinieri per fronteggiare il rischio sciacallaggio.
Il Consiglio dei Ministri. Alle ore 18 di questo pomeriggio, si riunirà il Consiglio dei Ministri: il governo metterà in campo i primi provvedimenti, a partire dalla dichiarazione di stato di emergenza per le aree colpite e dall’erogazione dei 234 milioni del Fondo per le emergenze nazionali.
“La ricostruzione partirà subito”, ha dichiarato ieri ad Amatrice il premier Matteo Renzi.
Proprio in queste ore, si ipotizza di sospendere i versamenti tributari delle popolazioni terremotate e di congelare le rate dei mutui bancari. Intanto, l’UE ha messo a disposizione il fondo di solidarietà.