Terni (Umbria) – Il Protocollo “Seven to Stand” veniva presentato come un trattamento per il miglioramento della qualità della vita nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla che si suddivideva in tre fasi. La prima prevedeva un’educazione alimentare, la seconda, il corpo principale del protocollo stesso, la somministrazione di una miscela di farmaci da prendere per 45 giorni e una terza, prevedeva il recupero funzionale della muscolatura danneggiata.
Proprio ieri, 27 settembre 2016, la Polizia di Stato ha portato a termine un’indagine delicata e sconcertante. Durante i controlli iniziati alcuni mesi fa dopo una segnalazione, la Squadra mobile di Terni ha scoperto che un avvocato, titolare dell’associazione denominata “Università Popolare Homo & Natura”, da circa due anni, esercitava abusivamente la professione medica in un centro estetico di Terni somministrando cure farmacologiche, ad oltre 200 malati, secondo un protocollo medico di sua invenzione denominato “Seven to stand”.
La Polizia scopre e denuncia l’associazione a delinquere che truffava persone affette da malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla, SLA, artrite reumatoide e il morbo di Parkinson. Si tratta di sei persone, oggi finite in manette; tra loro un avvocato, a capo dell’organizzazione, un farmacista, un fisioterapista, un medico, un ingegnere biomedico e un aiutante.
Le cure che venivano spacciate come alternative alla medicina ufficiale e già “testate” negli U.S.A., erano pubblicizzate come risolutive o comunque in grado di fornire un considerevole miglioramento della qualità della vita del paziente.
LE VITTIME PAGAVANO DAI 2 AI 4 MILA EURO A SOMMINISTRAZIONE PROLUNGATA, MIX DI ANTIBIOTICO, ANTIMICOTICO E STATINA
Le vittime pagavano dai 2 mila ai 4 mila euro per la somministrazione prolungata (circa 45 giorni) di un mix di sostanze farmacologiche (antibiotico, antimicotico, statina) contenute in capsule, che vengono descritte del tutto inefficaci e, in alcuni casi, perfino dannose per la cura delle patologie per le quali venivano somministrate; alla “cura” tramite farmaci, veniva abbinata anche la fisioterapia cranio-sacrale.
La Polizia spiega come realizzavano il raggiro: “Il gruppo di truffatori aveva messo a punto anche una campagna pubblicitaria, prevalentemente su Internet, finalizzata a diffondere le proprietà miracolose del ‘protocollo terapeutico’. Inoltre venivano vantati pure riconoscimenti e registrazioni all’anagrafe dei Centri di Ricerca, per poter percepire i contributi legati al 5×1000. L’avvocato utilizzando il nome dell’Università, rilasciava false attestazioni di partecipazione a corsi sul predetto protocollo, gestiva personalmente sia l’Università che il centro estetico e istruiva gli altri complici sulle modalità di accoglienza dei pazienti e sulle modalità di somministrazione delle ‘cure’. I componenti dell’organizzazione, invece, avevano ognuno dei compiti ben definiti:
il farmacista, titolare di una farmacia di Rieti, preparava materialmente il cocktail di medicinali acquistando le sostanze farmacologiche dalla Repubblica Popolare Cinese;
la fisioterapista, compagna dell’avvocato, praticava fisioterapia cranio-sacrale presso il centro estetico e forniva indicazioni sull’assunzione dei farmaci;
il medico odontostomatologico, direttore sanitario del centro estetico riceveva, insieme all’avvocato, i malati rassicurandoli sulla efficacia terapeutica;
l’ingegnere biomedico, si occupava prevalentemente del rifornimento dei farmaci, della divulgazione del programma terapeutico con campagne con titoli ad effetto (“sconfitta la sclerosi multipla”) e della gestione del dominio “www.seventostand.com”;
l’aiutante del centro estetico, svolgeva compiti di centralinista, autista e aiutante durante le sedute dei massaggi”.