di Cinzia Marchegiani
Parlamento europeo – Lo scandalo nello scandalo. A più di 50 anni dalla tragedia del Talidomide, quando un medicinale tedesco fu commercializzato come farmaco sicuro contro le nausee mattutine per le donne in stato di gravidanza causando la morte e le malformazioni di migliaia dei neonati in diversi Paesi UE, Italia inclusa, le vittime stanno ancora battendosi per un equo risarcimento.
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE I RISARCIMENTI
Al Parlamento europeo, nella risoluzione votata giovedì 15 dicembre 2016 i deputati hanno chiesto alla Commissione e agli Stati membri di garantire un equo risarcimento a tutti i cittadini comunitari vittime del Talidomide. I deputati chiedono che le vittime sopravvissute nel Regno Unito, in Spagna, in Italia e in altri Stati membri siano ammesse al regime su base collettiva, qualora il loro status di vittime del Talidomide sia stato accettato nel loro Paese.
La Commissione dovrebbe istituire un protocollo quadro a livello europeo in modo che tutti i cittadini europei vittime del Talidomide ricevano indennizzi di importo simile ed elaborare un programma UE di assistenza e di sostegno per le vittime e per le loro famiglie.
RESPONSABILITÀ DELLA GERMANIA. Dal parlamento europeo è chiara la responsabilità del governo tedesco: “Il governo federale della Germania dovrebbe permettere alle vittime l’accesso al fondo speciale per la salute istituito in Germania, poiché al Paese incombe una particolare responsabilità”.
Le donne trattate con Talidomide partorivano neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, chiamata AMELIA (assenza degli arti) o vari gradi di FOCOMELIA (riduzione delle ossa lunghe degli arti), generalmente più a carico degli arti superiori che quelli inferiori, più spesso bilateralmente, pur con gradi differenti.
La Talidomide fu inventata dalla ditta tedesca CHEMIE GRUNENTHAL e fu messa in commercio solo dopo 3 anni di prove su animali. Anche altri paesi, come l’Inghilterra e la Svizzera dopo aver acquistato la licenza provarono l’innocuità assoluta di uno degli enantiomeri del farmaco sugli animali. La talidomide non era però mai stata sperimentata su animali in stato di gravidanza prima che venisse approvato il suo impiego nelle donne incinte.
L’INDAGINE INDIPENDENTE DIMOSTRA UNA GRANDE MANCANZA DI FARMACOVIGILANZA EFFICACE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA
Da indagini indipendenti avviate subito dopo lo scandalo, si evince che vi sia stata una grande mancanza di sorveglianza farmaceutica efficace nella Repubblica federale di Germania, a differenza di altri Paesi come Stati Uniti, Francia, Portogallo e Turchia.
Infatti, ricerche indipendenti hanno dimostrano che nel 1970 la Repubblica federale di Germania ha interferito con il procedimento penale contro la Chemie Grünenthal GmbH, l’azienda tedesca produttrice del Talidomide, e che, di conseguenza, non è stato possibile determinare adeguatamente la colpevolezza del produttore. Inoltre, sono state adottate misure per impedire che venissero intentate cause civili contro tale azienda.
La Germania ha molte responsabilità su questa tragedia da stime immense, di dolore, morte e vite spezzate. Se fosse stato un altro paese il responsabile di questo “scandalo nello scandalo”, ci chiediamo come si sarebbe comportata la cancelliera Merkel nei riguardi di sanzioni e imposizioni dei risarcimenti alle vittime e alle famiglie. Da quello che si evince, in Germania sono state adottate misure anche per impedire che venissero intentate le cause civili contro tale azienda…
Non tutto il mondo è paese!