L'app associa a ogni telefono un codice casuale e anonimo, i telefoni che si avvicinano scambiano i rispettivi codici casuali e in caso di riscontro con un positivo l'utente viene avvertito.
La Fondazione GIMBE avverte: "L’unica arma a disposizione oggi sono i tamponi diagnostici. Eseguirne pochi porta ad un monitoraggio tardivo della fase 2"