di Cinzia Marchegiani
Bruxelles/Parlamento Europeo – Il 6 dicembre 2016, presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, scienziati e promotori di Stop Vivisection hanno presentato al pubblico una contro-conferenza per argomentare l’urgenza di porre fine alla sperimentazione animale e rilanciare questo obiettivo al livello sia sociale sia istituzionale: “E’ barbara e antiscientifica“.
I farmaci e prodotti come pesticidi, additivi alimentari etc. vengono immessi nel mercato grazie all’uso della sperimentazione animale che oltre a produrre sofferenza animale, sono un rischio stesso per la salute umana, poiché gli scienziati spiegano non è predittiva per l’essere umano, ma ciò permette ogni anno di mettere in commercio moltissimi farmaci e tantissime altre sostanze che poi saranno testate sull’uomo sotto una bella dicitura di “Farmacovigilanza post-marketing” per verificarne i reali effetti collaterali ed efficacia.
L’attuale stato della salute umana è dunque imputabile non solo alla crescente diffusione delle sostanze chimiche (300 di esse si ritrovano nel corpo umano) ma anche all’impossibilità di valutarne e controllarne gli effetti, dovuta all’uso predominante dei test su animali.
Il Movimento 5 Stelle, assieme a “Stop Vivisection”, ha voluto organizzare al Parlamento europeo una contro-conferenza parallela a quella tenuta dalla Commissione europea lo stesso giorno per queste importanti evidenze scientifiche:
Il “modello animale” produce danno su tutti i fronti: nella ricerca biomedica destinata alla cura delle malattie e nella ricerca tossicologica, destinata alla prevenzione delle stesse. In entrambi i casi essa moltiplica il danno prodotto dalle sostanze chimiche e intralcia lo sviluppo dei metodi scientifici, basati su prove di evidenza. Molti metodi innovativi sono già disponibili, ma vengono per lo più ignorati.
La contro-conferenza ha avuto luogo grazie al supporto dell’eurodeputata Eleonora Evi (EFDD – Movimento 5 Stelle Europa) che spiega: “Come suggerisce il titolo, si tratta di una contro-conferenza organizzata dai promotori di Stop Vivisection per rispondere a un’altra conferenza che viene organizzata lo stesso giorno in un diverso teatro di Brussels, sotto l’egida della Commissione europea. Nonostante la Commissione europea dichiari che la sua conferenza è stata indetta per rispondere alle richieste dell’Iniziativa dei cittadini Stop Vivisection (una delle tre Iniziative, su parecchie decine, ad aver sinora tagliato trionfalmente il traguardo del milione di firme) la verità è che non abbiamo nulla a che spartire con essa e che essa non può fare in alcun caso riferimento al nome di Stop Vivisection“.
Nel dettaglio l’eurodeputata ci tiene a sottolineare che ciò che differenzia le due conferenze è in quella da loro proposta, nell’affrontare i due temi di maggior rilievo sollevati da Stop Vivisection in due anni di intensa mobilitazione popolare in tutta Europa:
– la mancanza di validità scientifica dei modelli animali utilizzati per predire la risposta umana ai famaci e alle malattie;
– l’urgenza di sciogliere gli intricati nodi politici, culturali e finanziari che ostacolano la convalida e l’utilizzo di metodi di ricerca efficaci e affidabili.
“Entrambi questi argomenti sono cruciali considerando le gravi interferenze degli esperimenti animali nella ricerca della salute umana e dell’ambiente, senza contare la sofferenza di centinaia di milioni di esseri senzienti. La Commissione europea ha dimostrato di non saper raccogliere la sfida lanciata da Stop Vivisection, e di essere cieca e sorda alle legittime richieste dei suoi cittadini. Per questo, nel nome di 1.173.131 firme certificate, la nostra conferenza riformulerà e preciserà nuove iniziative al livello nazionale, europeo, internazionale”.
DENUNCIA: COMMISSIONE EUROPEA INADEGUATA A RECEPIRE E A RISPONDERE
Una denuncia legale sulle inadeguatezze della Commissione europea nel recepire e rispondere alle richieste dei cittadini è stata inoltrata dai promotori di Stop Vivisection al Mediatore Europeo. L’eventualità di richiedere commissioni parlamentari d’indagine sulla validità dei modelli animali al livello dei singoli stati membri dell’UE è stata parimenti discussa nel corso dell’incontro.
Di fatto, è stato fatto presente che “In oltre cinque decenni di esistenza dalla sua prima formulazione ad oggi, il principio delle 3R (refine/perfeziona, reduce/riduci, replace/sostituisci) cui la Direttiva 2010/63/UE dichiara di ispirarsi e che rappresenta il mantra della conferenza della Commissione, non è servito ad altro che a rafforzare lo status quo sconfiggendo qualunque tentativo di porre fine alla sperimentazione animale“.
STOPVIVISECTION: INTERVISTA ALLO SCIENZIATO ANDRÉ MENACHE
CANDIDA NASTRUCCI, PRESIDENTE DI THE ALTERNATIVE: Basta usare i soldi dei cittadini per i test sugli animali che non portano a niente.
INTERVENTO DI GIANNI TAMINO, SCIENZIATO DEL COMITATO “STOP VIVISECTION