di Christian Montagna
Ischia – Trentanove feriti di cui uno grave, due vittime accertate e duemilaseicento sfollati: è questo il bilancio quasi definitivo del sisma di magnitudo 4 che ha sconvolto ieri sera l’isola di Ischia. Questa mattina oltre mille turisti hanno lasciato l’isola con corse speciali ma non mancano le proteste dinanzi alle biglietterie.
Ciro è salvo. L’Italia col fiato sospeso per quanto si sta verificando in queste ore nell’isola campana: dopo il salvataggio di due dei tre bambini ( Mattias e Pasquale) rimasti intrappolati sotto le macerie per oltre dieci ore, è stato estratto anche Ciro, il giovane undicenne che per sedici ore è stato sotto le macerie. I soccorritori che hanno messo in sicurezza il suo corpo diverse ore fa, hanno lavorato incessantemente per poterlo estrarre in massima sicurezza. Il comandante della Gdf di Ischia ha rivelato che “sarebbe stato proprio Ciro a salvare il fratellino Mattias e poi con un manico di scopa avrebbe battuto sotto le macerie per farsi sentire dai soccorritori.”
Stato di emergenza. Casamicciola è la città maggiormente colpita dal sisma con circa duemila sfollati tra residenti e turisti. A seguire, Lacco Ameno con almeno seicento sfollati. Nel resto dell’isola, il boato è stato avvertito ma senza gravi conseguenze. In attesa della proclamazione dello stato di emergenza e della nomina di un commissario dell’emergenza, si continua a lavorare incessantemente sul posto. Polizia, carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile sono sull’isola da ieri sera.Il Pm De Chiara ha definito le “abitazioni costruite con cemento impoverito”. Per i sindaci di Ischia invece non “esistono collegamenti tra crolli e abusivismo”.
Il sismologo INGV.
Gli effetti di questa scossa sono molto locali: c’è una forte intensità epicentrale nelle zone vicine all’epicentro. Siamo in un’area vulcanica ma non c’è attività vulcanica in questo momento. Questi terremoti sono legati ad una deformazione della faglia di tutta la zona del golfo di Napoli che c’è sempre stata e sempre ci sarà. Non bisogna pensare che questo terremoto darà luogo ad una eruzione vulcanica. Ad Ischia, se si vanno a vedere gli archivi storici, i terremoti sono stati generalmente di magnitudo vicino a 4. I danni sono dovuti un po’ alla superficialità dell’ipocentro, un po’ alla geologia locale che ha delle zone che amplificano lo scuotimento e un po’ sicuramente all’edilizia che non è molto resistente. Sapere che dopo un terremoto di magnitudo 4 ci sono crolli e vittime nel 2017 è incredibile, nel 1883 si può anche giustificare:
così ha commentato Alessandro Amato, sismologo INGV.
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Foto Ministero Difesa