di Cinzia Marchegiani
Idlib (Siria) – L’uso di armi chimiche è un crimine di guerra ed è vietato in una serie di trattati internazionali. Questi includono la Dichiarazione dell’Aja concernente gas asfissianti, il Protocollo del 1925 di Ginevra, la Convenzione sulle armi chimiche (CWC) e lo Statuto della Corte penale internazionale (CPI).
Siria è una terra strategica, geopoliticamente e economicamente un portale unico che si affaccia direttamente sul mediterraneo, QUINDI il suo controllo permetterebbe di trasportare l’oro nero estratto facilmente senza che navi debbano circumnavigare le terre, arrivare al Mar Rosso fino a immettersi nel Canale di Suez con costi onerosissimi e tempi lunghissimi. Per questo tutte le potenze economiche e politiche sono interessate dalla notte dei tempi al destino e alla politica della Siria, influenzandola.
RAID 4 APRILE IN SIRIA….DI NUOVO. Il 4 aprile 2017 i siriani sono rimasti coinvolti in un raid a Idlib, purtroppo molti sono bambini. Ad oggi, tranne le accuse reciproche delle varie nazioni nessuno conosce il mandate di tale crimine e disumanità. Chi aveva interesse ad una strage del genere? Le notizie oggi corrono al tempo di un tweet, la verità, la certezza della fonte è scarsa e spesso si fa notizia solo con un copia e incolla generale. Se dai primi titoli vi erano certezze dei mandanti, oggi nessuno lo sa e molti ritrattano. Spesso si fa anche riferimento a siti di dubbia credibilità che poi il tempo, solo il tempo, riuscirà a restituire l’amara realtà….quando si è fortunati!
ATTACCO CHIMICO DISCUSSO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU
Il 5 Aprile 2017 è stata organizzata una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza ONU a seguito delle segnalazioni di presunte armi chimiche uso in Khan Shaykhun, nel sud rurale Idleb, la Siria, un alto funzionario delle Nazioni Unite per il disarmo ha detto che mentre non sono ancora completamentemolti noti i dettagli nuove informazioni continuano a venire sull’accaduto.
Kim Won-soo, il rappresentante delle Nazioni Unite per il disarmo ha però detto: “Se confermato, ciò costituirebbe il più grande singolo attacco di armi chimiche in Siria dal momento de l’attacco a Ghouta orientale nel mese di agosto 2013”.
“I rapporti hanno dichiarato che l’attacco è stato effettuato tramite un attacco aereo su una zona residenziale [ma] il mezzo di consegna del presunto attacco non può essere definitivamente confermato, in questa fase”, è stato osservato.
Nel suo briefing, il signor Kim ha informato il Consiglio dei 15 membri di rapporti che indicano presentazione dei sintomi dopo l’attacco, tra cui problemi respiratori, vomito, svenimenti e la bava alla bocca, e miosi (costrizione pupillare).
“Questo era visibile nei video sui social media, ha detto di essere stato preso sulla scena dell’attacco”, ha osservato.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite ( OMS ) almeno 70 persone sono morte e centinaia di altri sono stati colpiti in Khan Shaykhun.
“Alcuni casi sembrano mostrare segni supplementari coerenti con l’esposizione a sostanze chimiche organofosforici, una categoria di sostanze chimiche che comprende agenti nervini”, è stato aggiunto.
MEDICI SENZA FRONTIERE CONFERMANO ATTACCO CON SARIN E CLORO IN PAZIENTI ARRIVATI ALL’OPSEDALE DI BAB AL HAWA
Numerose vittime dell’attacco di Khan Sheikhoun sono state portate all’ospedale di Bab Al Hawa, situato 100 km a nord, vicino al confine con la Turchia. Una équipe medica di Medici Senza Frontiere spiega che ha supportato il dipartimento d’urgenza dell’ospedale Bab Al Hawa e ha confermato che 8 pazienti hanno mostrato sintomi coerenti con l’esposizione ad agenti neurotossici come il gas sarin o composti simili: pupille contratte, spasmi muscolari, defecazione involontaria.
“Abbiamo fornito farmaci e antidoti per trattare i pazienti e fornito indumenti protettivi allo staff medico del pronto soccorso dell’ospedale“.
MSF SPIEGANO GLI ELEMENTI CHE SUGGERISCONO L’ESPOSIZIONE AD ALMENO DUE AGENTI CHIMICI DIVERSI
Le nostre équipe mediche sono riuscite anche a visitare altre strutture che stavano trattando pazienti colpiti dall’attacco e hanno riscontrato che le vittime avevano un odore di candeggina, che suggerisce una loro esposizione al cloro”.
Video Dr. M. Redaudengo/ Capo missione MSF
ALESSANDRO ARAMU, GIORNALISTA E DIRETTORE DELLA RIVISTA GEOPOLITICA SPONDASUD RISPOLVERA LE MEMORIE ABRASE
Aramu Aramu è giornalista professionista, direttore della Rivista di geopolitica Spondasud. Autore di reportage sulla rivoluzione zapatista in Chiapas (Messico) e sul movimento Hezbollah in Libano, ha curato il saggio Lebanon. Reportage nel cuore della resistenza libanese (Arkadia, 2012). Per il quotidiano La Stampa ha pubblicato il reportage “All’ombra del muro di Porta di Fatima”, sulla nuova barriera che divide Libano e Israele. È coautore dei volumi Syria. Quello che i media non dicono (Arkadia 2013), Middle East. Le politiche del Mediterraneo sullo sfondo della guerra in Siria (Arkadia Editore 2014). E’ autore e curatore del volume Il genocidio armeno: 100 anni di silenzio – Lo straordinario racconto degli ultimi sopravvissuti (2015), con Gian Micalessin e Anna Mazzone. Autore, insieme a Carlo Licheri, del docu -film “Storie di Migrantes” (2016). E’ Presidente del Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria, responsabile delle relazioni internazionali del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus, Vice Presidente del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo della Sardegna
Alessandro Aramu scrive nel suo intervento che invito a leggere Attacco chimico in Siria: così il giornalismo ha perso la sua sfida:
“L’inchiesta di Hersh è stata supportata anche dagli studi effettuati dal Massachussetts Institute of Technology con sede a Boston. Nel rapporto dal titolo ‘Le possibili implicazioni degli errori dell’intelligence statunitense riguardo all’attacco al gas nervino del 21 agosto 2013’ il governo statunitense, che aveva indicato il presidente Assad come responsabile dell’attacco, venne contraddetto in modo dettagliato dalle analisi di Richard Lloyd (ex ispettore Onu sugli armamenti) e di Theodore Postol (docente di Scienza, Tecnologia e Sicurezza Nazionale Politica). La conclusione smentiva Obama e attribuiva senza alcun dubbio la responsabilità dell’attacco chimico ai ribelli. Di tutto questo i media italiani, parlando del presunto attacco chimico a Idlib, non ne hanno fatto menzione“.
Le vittime innocenti dovrebbero essere rispettate. Né la menzogna, né le accuse da dimostrare sono un mezzo per ulteriori siparietti che ormai il mondo si è stancato di guardare e subire. I giochi lasciamoli ai bambini.