Comune di Butera – La Guardia di Finanza di Gela, su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo, ha appena concluso un articolata indagine afferente il depuratore del comune di Butera, interamente finanziato dalla Regione Sicilia ma mai messo in funzione.
Il progetto fu approvato dal Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti e la Tutela delle Acque in Sicilia, aveva ottenuto il finanziamento da parte dell’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque nel mese di ottobre 2006, per la somma di euro 4.046.310,82 da gravare sui fondi di cui alla Delibera CIPE 84/2000.
I lavori, iniziati nel maggio 2007, dovevano essere conclusi entro 18 mesi, e cioè entro il 07.11.2008. A causa di una lunga serie di motivazioni (tra cui diverse sospensioni, mancanza di autorizzazioni, impossibilità di accesso ai luoghi, perizie di variante ed altro ancora) i lavori si sono protratti fino alla data del 19.08.2013 (giorno in cui veniva accertata l’ultimazione degli stessi) e le opere collaudate con esito positivo, il 10.06.2014, nonostante nell’ultima visita effettuata, il collaudatore avesse attestato il mancato collegamento alla rete elettrica. Da quella data, trascorsi ormai quasi quattro anni, l’impianto di depurazione non è ancora funzionante.
I FINANZIERI SCOPRONO CHE I LIQUAMI VENIVANO SCARICATI NEL CANALONE COLLEGATO AL BACINO DEL LAGO COMUNELLI LE CUI ACQUE SONO UTILIZZATE PER IRRIGAZIONE NELL’AGRICOLTURA
I Finanzieri, nell’ambito delle diversificate attività di controllo del territorio finalizzate alla verifica circa il corretto adempimento delle prescrizioni imposte dalla normativa ambientale, avevano avuto modo di riscontrare l’anomalo caso relativo allo scarico delle acque reflue prodotte dall’agglomerato urbano del Comune di Butera che, seppur apparentemente provvisto di impianto di depurazione, continuava (e continua) a scaricare tali liquami all’interno di un canalone ad esso adiacente che li convoglia direttamente verso il bacino del lago Comunelli le cui acque, oltre ad essere utilizzate ai fini irrigui dagli agricoltori della zona, sfociano nella zona di Marina di Butera.
Sulla base di tali preliminari accertamenti, la Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo ha incaricato la Compagnia di Gela di accertare l’eventuale configurabilità di danno erariale con riferimento ad azioni negligenti e/o omissive di soggetti diversi, anche appartenenti alla pubblica amministrazione, correlate alla mancata funzionalità dell’impianto di depurazione del Comune di Butera.
A seguito di una laboriosa e complessa attività nel corso della quale si è proceduto all’acquisizione di informazioni sia da soggetti interessati nella realizzazione dell’opera che da soggetti coinvolti nella erogazione del finanziamento presso l’Ente Regionale, nonché all’acquisizione di copiosa documentazione presso Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque di Palermo, organo della Regione Sicilia deputato all’erogazione e al controllo del finanziamento stesso, i finanzieri del Nucleo Mobile hanno potuto accertare come la progettazione dell’opera, risalente al lontano anno 1989, aveva avuto diverse correzioni e rielaborazioni per essere adeguata alle prescrizioni di volta in volta imposte dall’Ente Regionale, e ritenute necessarie per poter eccedere al finanziamento finale.
A seguito dell’aggiudicazione dei lavori, la somma finanziata era stata rideterminata in euro 3.812.446,58 a causa del ribasso d’asta offerto dall’A.T.I. aggiudicataria. Alla luce delle tante anomalie riscontrate e della rilevata mancata utilizzazione dell’impianto, la Compagnia ha segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per responsabilità erariale i R.U.P. pro tempore, il progettista e Direttore dei Lavori, i legali rappresentanti delle imprese riunitesi nell’A.T.I. esecutrice dei lavori, il collaudatore tecnico- amministrativo dei lavori, il Responsabile del Settore Tecnico pro tempore del Comune di Butera, i sindaci pro tempore del Comune di Butera, i funzionari della Regione Siciliana pro tempore ed in particolare, il Dirigente dell’Ispettorato Regionale Tecnico e i Dirigenti del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti. Il danno erariale cagionato alla Regione Sicilia è stato quantificato in euro 4.621.324,40 rappresentati dal totale delle somme effettivamente erogate in favore del Comune di Butera (euro 3.729.896,85) incrementate della rivalutazione in base agi indici Istat e dei relativi interessi legali.
Inoltre è stata calcolata l’entità del mancato introito alle casse comunali dei ricavi derivanti dalla vendita, per fini irrigui, dell’acqua trattata dal depuratore, in base alla stima effettuata dallo stesso Comune di Butera nella convenzione stipulata con il Consorzio Sviluppo delle Produzioni Agricole con sede in San Cataldo (CL).
Prendendo a base tale stima, è stato calcolato che dalla data di ultimazione dei lavori prevista dal contratto di appalto stipulato fra il Comune di Butera e l’impresa, fino alla data del 31.12.2017, il Comune di Butera a causa della mancata funzionalità dell’opera, non ha introitato al proprio bilancio la somma di euro 3.700.725,47. Il danno erariale accertato e segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti, ammonta pertanto a complessivi euro 8.322.049,95.
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