di Cinzia Marchegiani
Paradossi logici. Il mondo delle tutele dei minori negli ultimi periodi storici ha subito mutamenti ragguardevoli, tutti mirati…dicono per la salvaguardia dei bambini. Ma molti dubbi invece sorgono, certo questioni di prospettive.
Dopo il divieto dei bambini sani definiti “non conformi” per l’accesso alla scuola d’infanzia se non in regola con il nuovo piano nazionale dei vaccini (da 4 sono diventati 10 obbligatori), che non verifica il reale stato di immunità acquista dalla profilassi vaccinale, ma solo l’attestazione di aver ricevuto la dose secondo da programma, ora arriva, per la buona e corretta difesa dei bambini immunodepressi, l’aiuto dalla burocrazia per famiglie e medici: “tutti i bambini che abbiano fatto assenza a scuola oltre i 5 giorni dopo una malattia, non ci sarà l’obbligo di presentare il certificato medico“.
Seppur sembra non esserci una logica dietro questa decisione invece la si comprende leggendo il comunicato stampa della giunta regionale del Lazio. Logica legata alle alte coperture vaccinali nella regione Lazio che permetterebbe di adottare il suddetto snellimento burocratico?
COSA E’ ACCADUTO?
IL COMUNICATO STAMPA NICOLA ZINGARETTI, PRESIDETE DELLA REGIONE LAZIO: “‘NON SARA’ PIU’ NECESSARIO CERTIFICATO MEDICO PER ASSENZE SCOLASTICHE”
In data odierna, 19 settembre 2018, con lo slogan “PIU’ TUTELE PER I BAMBINI E MENO BUROCRAZIA PER LE FAMIGLIE E LE SCUOLE” il comunicato stampa della stampa Giunta regionale Lazio spiega:
“A partire da questo anno scolastico, come già avviene in alcune regioni italiane del centro nord, anche nella regione Lazio non sarà più necessario per le famiglie portare il certificato medico per le assenze per malattia superiori ai cinque giorni. Il provvedimento è stato approvato questa mattina durante la discussione del Collegato del Bilancio in Consiglio Regionale del Lazio.
”Una scelta per la semplificazione che porta maggiori tutele per i bambini e meno burocrazia per le famiglie e gli istituti scolastici – ha spiegato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Con l’approvazione dell’articolo odierno la Regione Lazio, che è leader in Italia per quanto riguarda le coperture vaccinali e che ha esteso la continuità assistenziale pediatrica anche al sabato, la domenica e nei festivi, decide di ridurre la burocrazia senza diminuire la prevenzione”.
L’Unico caso in cui è esclusa l’abolizione del certificato scolastico riguarda i casi in cui sia richiesta la certificazione per misure di profilassi previste a livello nazionale e internazionale per esigenze di sanità pubblica”.
Strategia burocratica quella appena adottata quindi che unirebbe coperture vaccinali, continuità assistenziale pediatrica e contemporaneamente snellimento burocrazia senza diminuire la prevenzione, e seguirebbe le orme della decisione dell’ex Governo di sospendere l’obbligo del certificato medico sportivo per i bimbi da 0 a 6 anni.
Zingaretti in un’intervista sulla querelle scuola obbligo vaccini affermava: “Io condivido la posizione del Governo…Io sì,che devo fa!! Perchè ho due bambine e sono contento che vadano nelle scuole e non rischiano la vita per colpa di chi non vaccina“.
QUI l’articolo e il video:
Vaccini Lazio. Zingaretti chiede annullamento al TAR del ricorso Codacons . Rienzi: “Il Governatore contro famiglie che chiedono vaccini monocomponenti”
Paradossi logici… Il tempo, solo il tempo indicherà l’esatta comprensione delle azioni dei legislatori e degli amministratori che hanno ritenuto avviare per tutelare appieno soprattutto coloro che sono più indifesi. Come se il compito del medico, anzi pediatra, non fosse più quello di controllare personalmente lo stato della salute dei suoi piccoli, tutto delegato alle autocertificazioni. In tutto questo dove sta la prevenzione? Nelle alte coperture vaccinali?