Sulla Cannabis e la legalizzazione è scontro tra i massimi vertici. Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone torna indietro sui sui passi e sulla proposta di legge del sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, annuncia: “Una legalizzazione intelligente della cannabis può evitare danni peggiori per i ragazzi, che non entrerebbero in contatto con ambienti della criminalità” e ancora Cantone, spiega: “Il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto”.
Le affermazioni di cantone sono un fulmine a ciel sereno. Lo stesso Cantone spiega il motivo del suo dietrofront: “
Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata, perché le droghe leggere sono una parte insignificante degli utili della criminalità organizzata, o che servisse per evitare una serie di problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione“.
Per Cantone le droghe leggere rappresentano introiti insignificanti per la mafia: “Credo che le droghe pesanti che rendono soldi non si potranno mai legalizzare. Ma c’è questo argomento, evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata, e l’altro aspetto è che droghe leggere controllate probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all’assuefazione o al vizio. Questi due argomenti oggi mi fanno essere per molti aspetti favorevole. Con una vendita controllata e quindi in qualche modo limitata” questi argomenti “potrebbero dare un senso alla proposta“.
Ma sulla legalizzazione della Cannabis lo scontro è aperto, di certo il ripensamento il numero uno dell’Anticorruzione ha suscitato clamore. Il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa non è dello spetto parere di Cantone e avverte: “
I magistrati, dall’alto della loro esperienza e della loro conoscenza delle dinamiche legate allo spaccio della droga, non alzino bandiera bianca. La statalizzazione dello spaccio – ha affermato – rappresenterebbe un messaggio di debolezza nei confronti della criminalità (non siamo riusciti nel contrasto, ci arrendiamo) e delle famiglie che oggi vivono un’ansia che non è solo economica, ma anche educativa. Si lavori senza indugio, piuttosto, a migliorare la lotta allo spaccio. Ogni suggerimento normativo sarà utile“.
Immediata è stata la risposta di Benedetto della Vedova sulla posizione di Cantone: “Mi fa davvero piacere che una persona di grande competenza e autorevolezza come Raffaele Cantone abbia espresso il suo parere favorevole ad una ‘legalizzazione intelligente’ della cannabis. Il nostro obiettivo, come intergruppo Cannabis legale, è proprio quello di arrivare a legalizzare la cannabis nel modo migliore possibile, valutando in modo pragmatico e non ideologica tutti gli aspetti della questione e facendo tesoro delle esperienze in corso, in particolare negli Stati Uniti, un tempo la patria della lotta alla droga – anche alla cannabis – senza se e senza ma“.