Oggi per la Festa della nostra Repubblica pubblichiamo il comunicato stampa dei Penalisti Italiani dello scorso 15 maggio 2020 in merito allo scandalo che non solo ha travolto il Consiglio Superiore della Magistratura, ma ogni singolo settore del nostro paese in balia di una giustizia malata che attende un bravo dottore e una terapia efficace.
“Lo scenario descritto plasticamente dalle intercettazioni depositate dalla Procura di Perugia può sorprendere solo gli ipocriti, o chi non ha voluto vedere ciò che è chiaro da decenni. Viviamo in una democrazia giudiziaria, nella quale cioè il potere della magistratura ha ormai da molto tempo travolto ogni limite di separazione dal potere esecutivo.”
Così interviene la Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane in merito allo scandalo che ha travolto il CSM e magistrati.
“La magistratura italiana non si limita ad esercitare il potere giurisdizionale che la Costituzione le affida, ma letteralmente amministra e governa settori vitali del potere esecutivo, soprattutto – ed in modo assoluto ed incontrollabile – il Ministero di Giustizia.
I penalisti italiani denunciano da decenni questo scandalo, rimanendo puntualmente isolati nella loro storica battaglia contro i c.d. ‘fuori ruolo’, cioè contro quell’esercito di magistrati che – caso unico nell’occidente democratico – vengono sottratti alla loro funzione per distribuirsi – magari con maggiorazioni stipendiali e prebende varie – nei gangli vitali del potere esecutivo, innanzitutto a via Arenula, con logiche correntizie rigorosissime e totalmente autosufficienti.”
PENALISTI ITALIANI: “LE INTERCETTAZIONI PERUGINE SCOPRONO L’ACQUA CALDA, MA E’ ACQUA PUTRIDA CHE AMMORBA GLI EQUILIBRI DEMOCRATICI E COSTITUZIONALI, VIOLENTANDO IL PRINCIPIO SACRO IN OGNI DEMOCRAZIA DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI”
La Giunta di UCPI chiede un intervento urgente che ponga fine alla prassi indecorosa dei fuori
ruolo:
“Le intercettazioni perugine scoprono, per quanto ci riguarda, l’acqua calda, ma è un’acqua putrida, che ammorba gli equilibri democratici e costituzionali, letteralmente violentando il principio, sacro in ogni democrazia, della separazione dei poteri.
Le anime candide della politica e del giornalismo italiano, che hanno messo in scena di recente lo spettacolo Di Matteo – Bonafede, provvidenziale cortocircuito nel mondo del populismo giustizialista, forse capiranno finalmente la verità. E’ a questo punto a tutti chiaro quali siano le logiche e le dinamiche che davvero condizionano il governo del Ministero della Giustizia nel nostro Paese. E’ necessario ed urgente un intervento che ponga fine alla prassi indecorosa dei fuori ruolo, perché in una democrazia il Governo è riservato a chi viene eletto dal popolo sovrano, e ad esso infine ne risponde. La Magistratura ha altra e diversa funzione, solennemente assegnatale dalla Costituzione”.
Buona festa della Repubblica italiana!
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