di Cinzia Marchegiani.
Facebook e i suoi titoli a Wall Street sono stati travolti da uno scandalo scoppiato nei giorni scorsi sui legami tra il social network e la società di analisi dei dati Cambridge Analytica che sta producendo anche reazioni politiche. Di fatto il fondatore Mark Zuckerberg è stato convocato alla Camera dei comuni inglese.
CESSIONE DA PARTE DI FACEBOOK DI 50 MILIONI DI UTENTI. La vicenda riguarda la cessione da parte del più utilizzato social network del mondo di dettagli personali su oltre 50 milioni di utenti, che sarebbero stati sfruttati per la campagna elettorale alle ultime presidenziali americane di Donald Trump, con lo stesso inquilino della Casa bianca costretto a promettere impegno per tutelare la privacy dei cittadini.
L’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con un comunicato stampa del 20 marzo 2018 ha chiesto a alla al social network Facebook informazioni sull’impiego di Data Analytics da parte di terzi:
“A seguito della recente diffusione di notizie relative all’attività svolta dalla società Cambridge Analytica, cui ha fatto seguito l’indagine dell’autorità indipendente britannica ICO – Information Commissioner’s Officer relativa ai rapporti tra partiti politici, ‘data companies’ e piattaforme online per la profilazione degli utenti e la personalizzazione dei messaggi elettorali, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inviato a Facebook una specifica richiesta di informazioni circa
l’impiego di data analytics per finalità di comunicazione politica da parte di soggetti terzi.
In particolare, dal comunicato del 19 marzo pubblicato da Facebook, è emerso che la società mette a disposizione degli utenti applicazioni sviluppate da soggetti diversi dalla piattaforma. Queste app permettono la raccolta di dati degli utenti tali da consentire la realizzazione di campagne mirate di comunicazione pubblicitaria a carattere politico-elettorale, in grado cioè di raggiungere audience profilate in base alle caratteristiche psico-sociali e di orientamento politico. Tali tecniche di profilazione degli utenti e di comunicazione elettorale “selettiva”, peraltro, sembrerebbero essere state utilizzate nel 2012 anche su commissione di soggetti politici operanti in Italia.
Nell’ambito del Tavolo tecnico istituito dall’Autorità con la delibera n.423/17/CONS, è stato sviluppato un filone specifico di attività riguardante il monitoraggio sulla parità di accesso all’informazione e la comunicazione politica per le elezioni del 4 marzo (per cui l’Autorità ha adottato specifiche linee guida) e l’istituzione di gruppi di lavoro sulla tematica dell’utilizzo di dati e informazioni per finalità di comunicazione politica. Con una precedente comunicazione, sono state già richieste informazioni circa l’acquisizione di dati relativi a servizi e strumenti messi a disposizione da Facebook, sia per gli utenti sia per i soggetti politici, durante la campagna elettorale italiana per le scorse elezioni politiche 2018. Questa seconda richiesta si inserisce pertanto in continuità con le iniziative intraprese”.
PER FACEBOOK E TWITTER CROLLO IN BORSA. A Wall Street, dopo la giornata nera di martedì, anche ieri il titolo di Facebook è arrivato a perdere oltre il 5%. Mark Zuckerberg ci avrebbe rimesso quasi 5 miliardi di dollari in sole 24 ore, scivolando al quinto posto della classifica dei miliardari di Bloomberg, alle spalle di Jeff Bezos, Bill Gates, Warren Buffet e Amancio Ortega.
Il creatore del social era arrivato a perdere fino a 6,06 miliardi di dollari nella seduta di lunedì, con i titoli del social media scesi dell’8%. Zuckerberg e le organizzazioni affiliate, inclusa la Chan Zuckerberg Initiative, possiedono – secondo alcune stime – complessivamente 403 milioni di titoli Facebook. E il crollo sta coinvolgendo anche i rivali di Twitter, col titolo precipitato al Nyse, cedendo il 9,4% a 31,68 dollari: le azioni erano arrivate anche a perdere l’11%, raggiungendo i minimi degli ultimi otto mesi.
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