Il caso
di Cinzia Marchegiani
San Cesareo (Roma) – Il Comune di San Cesareo il 22 marzo scorso aveva diramato l’Ordinanza del Sindaco con cui informava la popolazione e in dettaglio le famiglie dei bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia sita in Colle del Noce via G.Balla della chiusura temporanea del plesso scolastico nei prossimi giorni, il 25-26-27 marzo 2019 per ragioni igienico sanitarie.
“L’Ordinanza, a firma del Sindaco Alessandra Sabelli – si legge nel documento – è il risultato dell’incontro tenutosi in data 22 marzo 2019 alle ore 11:00 presso i locali del centro sociale anziani, alla presenza del Sindaco, del Dirigente Scolastico e dei medici del competente ufficio igiene della ASL RM5, per rendere opportuna comunicazione alle famiglie interessate in merito alla corretta profilassi imposta dal protocollo tecnico sanitario, a seguito di un’indagine epidemiologica in corso”.
Seppur l’ordinanza non menziona il caso di tubercolosi, il caso è diventato di dominio pubblico.
Lo stesso gruppo Uniti per San Cesareo con Massimo Mattogno fa presente sulla pagina Facebook la situazione:
RISCONTRATO UN CASO DI TUBERCOLOSI TRA GLI ALUNNI DELLA MATERNA. ⛔️CHIUSO IL PLESSO DI COLLE LA NOCE
È stata disposta con ordinanza del Sindaco la chiusura temporanea dell’Infanzia sita a Colle del Noce per un intervento urgente di igienizzazione (dal 25 al 27 marzo). La decisione è stata presa a seguito di una riunione tenutasi questa mattina alla presenza di medici, Dirigente scolastico, Sindaco e famiglie interessate.
Bene il provvedimento di chiusura, decisamente opportuno anche se tardivo, perché come ci è stato riferito da qualche genitore che ha partecipato, pare che la questione fosse nota da circa un mese.
Chiederemo subito alle Autorità competenti se siano stati eseguiti i giusti protocolli sanitari, da quando i responsabili scolastici e comunali fossero al corrente della cosa, del perché non sono stati avvertiti gli interessati e perché non si è proceduto all’immediata igienizzazione del complesso scolastico dopo la notifica della notizia. Ci teniamo a sottolineare, vista la gravità della questione, che non è il caso che si creino inutili allarmismi ma pretendiamo però chiarimenti dagli organi competenti (ASL e Sindaco) con la speranza che si risolva tutto per il meglio.
Insomma, nell’Ordinanza non vi è alcun riferimento ad un caso di tubercolosi, ma in effetti molti hanno commentato e dibattuto su questo tema, soprattutto sulla tempestica con cui le istituzioni hanno preso provvedimenti. Noi abbiamo cercato informazioni sul sito della ASL ROMA 5, che in data 23 marzo 2019 pubblica un proprio comunicato stampa.
LA ASL ROMA5 COMUNICA IN DATA 23 MARZO 2019: “IL BAMBINO NON ERA CONTAGIOSO. NON SAPPIAMO DA DOVE PROVENGA LA MALATTIA, DISPOSTI TEST PER PERSONALE SCOLASTICO E PER I BAMBINI PER ESCLUDERE POTENZIALI CASI”
La ASL Roma 5 sul propiro sito ufficiale con una nota spiega la situazione:
San Cesareo, niente allarmismi
In questi giorni sono apparsi alcuni comunicati stampa e articoli su un bambino con una malattia infettiva che frequenta una scuola del Comune. E’ bene precisare che la sua malattia non ha avuto nessun momento di contagiosità e che gli altri bambini non rischiano nulla essendo stati a contatto con questo bambino. Non sapendo invece da dove provenga la malattia, l’ASL ha organizzato i test necessari per il personale scolastico mentre nei giorni a venire anche tutti i bambini frequentanti la scuola verranno sottoposti ai test per escludere altri potenziali casi. Tutte le famiglie interessate e la scuola verranno informate regolarmente sull’evoluzione dell’indagine dalla ASL.
Il comunicato scagiona le responsabilità attribuite ad un bambino ma al contempo fotografa una situazione senza alcuna certezza poichè come cita nel dettaglio “Non sapendo invece da dove provenga la malattia, l’ASL ha organizzato i test necessari per il personale scolastico mentre nei giorni a venire anche tutti i bambini frequentanti la scuola verranno sottoposti ai test per escludere altri potenziali casi.”
Il controllo del rischio lavorativo di infezione da tubercolosi deriva da un obbligo di legge (Decreto Legislativo n. 81/08) che prevede l’obbligo di segnalazione (c.d. notifica obbligatoria) alle autorità sanitarie in base al DM 15.12.90 trattandosi di malattia infettiva di classe III al fine di provvedere ai necessari trattamenti sanitari. Alla segnalazione nominativa segue la c.d. ‘ ovvero l’identificazione di quelle persone che siano entrate in contatto con il paziente affetto da TBC a scopi diagnostici e terapeutici.
In tal senso abbiamo contattato Cittadinanzattiva Tribunale dei Diritti del Malato che ci tiene a sottolineare l’importanza della comunicazione tra le istituzioni sanitarie e comunali,
- La ASL Roma 5 pubblica un comunicato stampa in merito al caso Tubercolosi nella Scuola Materna di San Cesareo, ufficializzandolo il 23 marzo 2019. Non si consocono i dettagli della notifica del caso di tubercolosi, cosa potete suggerire?
“L’importanza della trasparenza in questi casi è basilare se non essenziale, affinchè dubbi, perplessità vengano fugati immediatamente. Il comunicato dà poche informazioni, a noi quello che preme nell’interesse della salute è la prevenzione pubblica laddove è possibile e in tal senso invitiamo la stessa ASL di avvisare i sindaci del territori limitrofi poiché la chiarezza di informazione in questi casi è necessaria, deve rendere note le procedure e non essere oggetto di interpretazioni soggettive.”
FOCUS MINISTERO DELLA SALUTE, TUBERCOLOSI: La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tuberculosis un batterio gram positivo, detto anche Bacillo di Koch, dal nome dello scienziato che lo scoprì nel 1882.
Se ne distinguono 5 varietà: umano, bovino, aviario, murino, degli animali a sangue freddo; di queste solo le prime 2 hanno importanza nella patologia umana.
La tubercolosi attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo.
In Italia, come in molti altri paesi industrializzati, la tubercolosi è una patologia relativamente rara, l’incidenza è inferiore a 10 casi/100.000 abitanti, soglia entro la quale un Paese è definito dall’OMS “a bassa endemia”.
Il numero dei casi notificati in Italia ha mostrato nel tempo una lenta e progressiva diminuzione dell’incidenza, passando da 9,5 casi per 100.000 abitanti nel 1995 a 6,5 casi per 100.000 nel 2017 (n. casi segnalati nel 2017: 3.944).
Negli ultimi anni sono emersi, però, numerosi motivi di allerta:
- nelle grandi città metropolitane l’incidenza di TBC è fino a 4 volte maggiore rispetto alla media nazionale
- il numero di casi di tubercolosi resistenti a più farmaci è in lento ma progressivo aumento e sono stati identificati anche in Italia casi di cosiddetta XDR-TB (forme tubercolari estensivamente resistenti, per le quali i farmaci attualmente disponibili non sono efficaci)
- la proporzione di persone spesso non completano il trattamento antitubercolare, che richiede tempi lunghi di adesione, al di sotto degli standard richiesti dall’OMS
- gli eventi epidemici sempre più frequentemente si verificano in ambito scolastico in alcune città italiane.
Occorrono quindi interventi di sanità pubblica mirati a:
- potenziare il sistema di segnalazione della tubercolosi
- migliorare l’accesso dei pazienti ai servizi sanitari
- rafforzare la diagnosi di laboratorio rapida, per iniziare rapidamente la terapia e attuare le misure di controllo sui possibili contatti.
L’IMPORTANZA DI UNA DIAGNOSI PRECOCE, TERAPIA E INTERVENTI TERAPEUTICI OPPORTUNI. La TB è una malattia infettiva curabile e può essere sconfitta con le cure appropriate, ma soprattutto con la diagnosi precoce dei soggetti malati, cioè dei soggetti con TB attiva e quindi infettiva. Una diagnosi precoce consente di adottare gli opportuni interventi terapeutici e di ottenere la guarigione.
L’esame preliminare più diffuso per diagnosticare una forma tubercolare è il test della tubercolina (Mantoux).
La reazione positiva a questo test indica che il sistema immunitario è già venuto a contatto con il batterio della tubercolosi.
Se la tubercolina è positiva, bisogna accertare o escludere una malattia attiva soprattutto nei polmoni e a tale fine si esegue una radiografia del torace. Una radiografia positiva di regola svela la presenza della malattia, una radiografia negativa di regola la esclude; un importante metodo diagnostico, più approfondito, è l’esame diretto dell’espettorato.
Nel corso degli ultimi anni, ai tradizionali strumenti diagnostici di malattia tubercolare e di infezione tubercolare, si sono aggiunte altre procedure, che hanno notevolmente arricchito le metodologie diagnostiche in campo tubercolare, aumentando la sensibilità e la specificità della diagnosi di laboratorio.
– TUBERCOLOSI e MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE: Nota del Ministero della Sanità n. 400/34.1/2022 del 27/3/95.
La segnalazione da parte del medico curante di tutti i casi di tubercolosi sospetti o accertati al Servizio di Igiene Pubblica della ASL di diagnosi, deve essere fatta entro 3 giorni.
Nel caso in cui l’ASL di diagnosi sia diversa da quella di residenza o di domicilio abituale del paziente, le informazioni disponibili dovranno essere immediatamente comunicate a quest’ultima, al fine di permettere la messa in atto degli interventi di prevenzione e controllo.
N.B.: devono essere notificati tutti i nuovi casi e le recidive di T.B.C. attiva polmonare ed extrapolmonare, indipendentemente dalla contagiosità, inclusi i casi di complesso primario attivo (cioè non calcifico).
In tal caso sarebbe importante per trasparenza comunicare quando il caso è stato segnalato alle istituzioni comunali e alla asl stessa.
Fonte informazioni Ministero Salute QUI
Ordinanza San Cesareo SAN CESAREO ORDINANZA_SINDACALE
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