di Cinzia Marchegiani
Roma – Com’è lo stato di “salute” degli ospedali Romani? Sotto il riflettori finisce l’ospedale San Camillo e a presentarci una fotografia preoccupante interviene il NURSIND, il sindacato composto da infermieri. Con una nota a firma del Seg. Amministrativo Nursind della Provincia di Roma, Stefano Barone (Seg. Aziendale San Camillo-Forlanini) rende pubblico lo stato dell’arte dell’ospedale San Camillo:
“Lo stato di salute del San Camillo continua a essere preoccupante. Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Al San Camillo si è affrontata un’estate con molte disfunzioni legate a problematiche di natura strutturale con cadute di controsoffitti (Lancisi, Chirurgia d’urgenza, Dialisi, Pneumologia), ascensori malfunzionanti, aria condizionata non operante sia nelle Unità Operative sia nelle Camere Operatorie (BOE), pareti scolorite e screpolate con corrimano staccati dai muri e locali vetusti che risentono dell’usura del tempo (Puddu) per non parlare della mancanza delle scale antincendio o di aggiunte letti nelle stanze di degenza o nei corridoi (Materno Infantile, Lancisi, Maroncelli) e della presenza di insetti nella Camera Operatoria del DEA. Tutte problematiche che, di fatto, hanno reso ancora più torrida l’estate che sta finendo visto il rischio concreto di non assicurare i necessari livelli di sicurezza. Molti pazienti si ricoverano al San Camillo facendo affidamento sulla sicurezza della struttura nel suo complesso inserita in uno in uno scenario moderno di sanità pubblica funzionale. Saranno i tagli regionali, sarà l’incapacità nei diversi uffici di gestire l’Ospedale ma i problemi sono sotto gli occhi di tutti. Non si parla in molti casi di strutture ‘vecchie’ o addirittura ‘museali’ ma di padiglioni (ed è questa la cosa più preoccupante) che hanno mediamente 15 anni di vita e le ripercussioni di tutto ciò possono essere particolarmente rilevanti per due categorie: le persone più fragili (cioè i malati) e i lavoratori. A tale riguardo la scrivente OS chiede che l’Azienda documenti tutti gli interventi mirati alla riduzione dei fattori di rischio strutturali ai degenti e al personale garantendo cosi standard di diligenza, efficienza e di sicurezza certamente più elevati anche in considerazione delle particolari caratteristiche dell’utenza”.
Insomma il sindacato NURSIND chiede controlli, imminenti lavori e interventi mirati affinché la sicurezza pubblica e degli operatori sanitari sia garantita : “Noi non vogliamo aspettare l’ennesima tragedia per denunciare le carenze ad ora conosciute strutturali e operative, lo facciamo ora nella speranza che qualcuno si muova per risolvere i problemi denunciati“.