Inchiesta Freedom
di Mario Galli
Roma, Porta Portese Est – Un parcheggio fatiscente in balia di tossicomani e prostitute spesso usato come discarica rifiuti è l’oggetto del mistero che sto per raccontarvi. È una storia che nessun giornale romano ha approfondito. Non passa giorno che i quotidiani di questa città facciano un elenco delle strade piene di buche; oppure non raccontino della mondezza che periodicamente si accumula; oppure non parlino della raccolta differenziata che proprio non funziona, anzi no… di questo non se ne deve parlare (ci torneremo).
Quella che vi sto per raccontare è una storia che coinvolge Amministrazione comunale, Polizia locale, ambulanti. Una storia forse di sprechi; una storia di zelo come mai se n’era visto in questa città . Il nostro intento è quello di riuscire a dare risposte certe alla cittadinaza e per questo ci rivolgiamo alle istituzioni.Â
C’era una volta… le storie iniziano così, o no?
C’era una volta lo square centrale di viale Palmiro Togliatti. Nel 2001, l’area era una discarica a cielo aperto e l’AGS Porta Portese Est (Associazione ambulanti che opera dirimpetto lo square), dopo un’operazione di bonifica e riqualificazione, l’ha resa un parcheggio fruibile dai clienti del noto mercato che si tiene tutte le Domeniche in piazzale Pino Pascali, tra Tor Sapienza e Quarticciolo. Un parcheggio, si badi bene, realizzato in accordo con le precedenti amministrazioni comunali e, dunque, munito di tutte le autorizzazioni e concessioni necessarie.
Tenetelo a mente, perché la vicenda delle concessioni e delle autorizzazioni tornerà tra poco.
Il mercato di Porta Portese Est.
Il mercato di Porta Portese Est non ha nulla da invidiare all’omonimo e ben più noto mercato che si tiene tra Testaccio e Trastevere. A Porta Portese Est lavorano oltre 500 operatori ambulanti; si tratta di un appuntamento fisso per migliaia di romani e non. Dai generi alimentari all’abbigliamento, passando per accessori e giocattoli, tutta la zona di Roma est conosce questo grande mercato e spesso si ritrova qui per fare compere a buon mercato e, spesso, qualche vero e proprio affare.
Il parcheggio, creato ed autogestito dagli operatori del mercato.
Un richiamo del genere, sebbene settimanale (Domenica) non può non creare disagi alla circolazione. Tanto che negli anni, sia per trovare un piazzale in cui poter parcheggiare, sia per riqualificare un pezzo del quartiere, l’associazione degli ambulanti di Porta Portese Est (AGS) ha provveduto alla bonifica ed alla riqualificazione dello square che si trova al centro di viale Palmiro Togliatti.
Tale zona un tempo era ritrovo di tossicodipendenti, prostitute e quant’altro. Poi a seguito dell’operazione di bonifica, a spese dell’associazione ambulanti di Porta Portese Est, è stato possibile realizzare un parcheggio. In esso, al costo di un euro ad autovettura, i clienti del mercato settimanale potevano trovare posto per i loro veicoli e non lasciarli lungo la strada.
Parliamo del costo di un euro a vettura e non un euro l’ora, come spesso accade in molti altri parcheggi a pagamento. Quindi un costo davvero simbolico ed irrisorio.
Nel 2016 accade qualcosa ed il parcheggio viene chiuso.
Sembrava tutto molto bello, ma la vicenda si complica circa un anno fa.
Riguardo al parcheggio, nel corso del tempo e mettendo in campo un particolare “zelo”, la Polizia locale ha elevato numerose contravvenzioni per fattispecie inesistenti – come la mancanza di autorizzazione e concessione dei passi carrabili – contravvenzioni immediatamente annullate dai Giudici, poiché i passi carrabili erano regolarmente autorizzati e concessi. Vi ricordate le autorizzazioni di cui vi ho parlato prima?
Logica vuole che se il parcheggio era stato autorizzato, lo dovevano essere anche i passi carrabili in quanto le autovetture avrebbero dovuto poter entrare ed uscire (sic!).
Lo “zelo” che farebbe di Roma una città d’oro.
Nonostante ciò, la Polizia Locale procedeva all’immediata chiusura fisica dei passi carrabili e, con soldi pubblici, veniva ricostruito il marciapiede che delimitava i passi carrabili, con tanto di cigli di travertino ed asfalto.
Se tanto “zelo” venisse applicato a tutta la viabilità Capitolina quante strade farebbero invidia al mondo, anziché pietà ?
Ma andiamo avanti nel racconto. Il bello deve ancora arrivare.
Tutto ciò avveniva proprio in concomitanza di due eventi non di poco conto, addirittura centrali per comprendere la vicenda: il primo è l’apertura di un nuovo supermercato del Prenestino; il secondo sembrerebbe essere il passaggio della gestione dell’area in questione (lo square) dal Dipartimento della Mobilità , al Dipartimento dell’Ambiente, perché fosse destinato a verde pubblico.
Che ne è oggi del parcheggio di Porta Portese Est?
Lo square ad oggi non è stato trasformato in un fruibile giardino pubblico. Rimane perennemento vuoto e chiuso. In tal mondo si sono determinati disagi alla circolazione e, …..di nuovo, l’abbandono del’area. Poiché oltre alle numerose vetture che cercano disperatamente un posto sui marciapiedi nelle ore di mercato, la chiusura del parcheggio ne ha riportato alla luce l’antica e degradante funzionalità : ritrovo e bivacco di prostitute e tossicodipendenti.
L’associazione degli ambulanti di Porta Portese Est si è resa disponibile a gestire il parcheggio gratuitamente, rinunciando anche al famoso euro a vettura, ma il problema vero sembra che l’area in questione debba assolutamente rimanere verde pubblico, che nella realtà dei fatti significa abbandonato a sterpaglie, prostitute e tossicodipendenti, perché qualcuno ha deciso che debba diventare – per motivi ancora non chiari – area in un certo qual modo vincolata o asservita.
Quelle che vorremmo porre dunque alla Polizia locale ed all’Amministrazione comunale, sono alcune semplici domande:
-
Perché non è stata ancora rinnovata la concessione all’AGS di Porta Portese Est?
- È vero che la zona è stata vincolata a verde pubblico? Quando e perché?
- C’entrano qualcosa le cubature concesse al nuovo supermercato Esselunga del Prenestino con il vincolo e la chiusura dell’area?
Poca chiarezza e mancano le risposte istituzionali. In un momento in cui nessuno (Polizia locale e Comune di Roma) sembra non essere pervenute risposte soddisfacenti ed esaustive sul perché del mancato rinnovo della concessone, noi insieme ad altri ci poniamo queste domande alle quale vorremmo una risposta chiara ed esaustiva. La gente, i commercianti e i fruitori di tali spazi e servizi attinenti chiedono di conoscere il destino reale di questo “parcheggio non più parcheggio” lasciato alla mercè della trascuratezza quando potrebbe essere utile alla comunità tutta.