ROMA MUNICIPIO V – È arrivata quest’oggi a FreedomPress la denuncia della famiglia Previdi, genitori di un ragazzo con disabilità, tramite l’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.
IL FATTO
Come ogni anno, alla chiusura della scuola, per molti genitori si pone l’arduo compito di trovare una attività ricreativa adatta per i propri figli. Il disagio si complica quando il minore ha una disabilità. La mamma del ragazzo, da diversi anni, ha iscritto suo figlio al centro estivo tenuto presso una struttura del Municipio V, in grado di garantire due/tre settimane con operatore dedicato. Anche quest’anno, alla fine di maggio, ha iscritto suo figlio e gli viene comunicato che avrebbe usufruito di tre settimane. Lunedì 4 luglio 2016 il ragazzo inizia la sua prima settimana al centro estivo, come convenuto. Purtroppo, mercoledì 6 luglio la famiglia viene informata che quella sarebbe stata l’unica settimana perché non ci sono più fondi.
LE RISPOSTE DEL MUNICIPIO
A seguito della richiesta di spiegazioni da parte del genitore, il Municipio V informa la famiglia che ai ragazzi con disabilità poteva essere garantita solo una settimana, a differenza dei ragazzi normodotati, a causa di un “maggior costo”, in palese contraddizione con quanto garantito dall’Amministrazione al momento dell’iscrizione.
Il caso in questione si estenderebbe anche alle altre famiglie che hanno bambini con disabilità e non possono permettersi di lasciare i propri figli da soli a casa, tanto meno pagare 250 euro la settimana per l’operatore dedicato, spiega il comunicato.
Roberta Sibaud vicepresidente dell’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus si fa portavoce di questa situazione affinché al più presto vengano trovate soluzioni concrete e le famiglie e le persone con disabilità non vengano lasciate in una condizione di disagio e distanti dalle pari opportunità sancite dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dall’Italia con legge n. 18 del 2009 dove tra i suoi principi fondamentali recita il diritto alla piena ed effettiva partecipazione ed inclusione delle persone con disabilita: “La situazione che si è venuta a creare all’improvviso e all’ultimo momento è molto triste e ferisce, creando squilibrio tra ragazzi normodotati e disabili, costretti a rimanere in casa, in estate, dove è molto più difficile se non impossibile trovare una alternativa valida alle loro esigenze di ragazzi e/o bambini con difficoltà di apprendimento“.