Rodano (Milano) – “La richiesta di archiviazione per Rodolfo Corazzo è una buona notizia, e l’ennesima occasione per dire che la legittima difesa deve essere rivista. La vicenda dell’orefice dovrebbe concludersi al meglio per lui, ma non è giusto neppure che quest’uomo abbia dovuto vivere un inferno lungo quasi un anno per aver fatto ciò che ogni uomo, marito e padre farebbe di fronte alla ferocia e alla violenza di criminali senza scrupoli”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia), ha commentato a Tiscali la notizia della richiesta di archiviazione di ogni accusa nei confronti di Rodolfo Corazzo, il gioielliere che la sera dello scorso 24 novembre a Rodano nel Milanese, ha ucciso, sparando alcuni colpi di pistola regolarmente detenuta, un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici, ancora latitanti, i quali avevano anche minacciato la figlia di 10 anni dopo aver tenuto la famiglia in ostaggio per due ore.
“Abbiamo già avuto modo di dire in altre occasioni – continua Maccari – una delle quali la vicenda di Graziano Stacchio, che giungere ad una richiesta di archiviazione delle accuse in questi casi è il minimo, poiché non è tollerabile tramutare puntualmente la vittima in carnefice, come avviene nella distorta ottica di coloro i quali sembrano pensare che valga la pena difendere i diritti solo quando si tratta di quelli dei criminali. E’ il caso di ribadire con la massima decisione che le condizioni di reale vivibilità delle nostre città, le concrete possibilità di ‘copertura’ del territorio da parte delle Forze dell’Ordine ormai ridotte all’osso, senza mezzi, senza uomini e con età medie da pensione, e subissati da servizi ordinari ed emergenziali, oltre alla grave degenerazione e diffusione dei reati predatori e delle forme di violenza cieca che li accompagnano, nonché ad un sistema complessivamente ‘lassista’ in cui manca una severa risposta di fronte a chi delinque e non esiste certezza della pena, impongono di rivedere l’applicazione della legittima difesa”.
Insiste Maccari: “Quotidianamente i cittadini leggono dalla cronaca ed i Poliziotti vedono con i loro occhi, casi continui e costanti di aggressioni gravissime alla proprietà ed all’incolumità dei cittadini, per i quali ormai è assolutamente normale attendersi che chi gli entra in casa li rapinerà con violenza, li sevizierà, li stuprerà, li ucciderà senza alcuna remora. C’è chi continua a dire che tutto è a posto mentendo volgarmente, e con ciò sputando sopra alla dignità delle vittime e sopra al diritto alla Sicurezza della gente. Ma purtroppo la realtà è ben altra. E’ una realtà in cui chi può reagire lo fa e continuerà a farlo, pur sapendo che l’Ordinamento, allo stato attuale, si accanirà contro di lui invece che proteggerlo prima e comprenderlo poi. Non è giusto che sia così, e le norme devono cambiare”.
“Da parte nostra non si tratta – aggiunge Maccari – di ‘dismettere’ il ruolo di tutori della Sicurezza e lasciare che i cittadini si facciano giustizia da sé, come sostengono alcuni ipocriti che tentano di nascondere la realtà dietro al misero e sottile velo di un buonismo insensato e irresponsabile, ma semplicemente riconoscere ai cittadini i loro diritti in concreto, non solo per finta”.
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