IL caso
Rimini (Emilia-Romagna) – In questo giorno storico, 25 aprile 2019 il primo cittadino di Rimini, Andrea Gnassi ha pubblicato un’ordinanza sul sito del proprio comune che a pochi giorni della fine dell’anno scolastico vieta l’accesso alle scuole ai minori non in regola con le vaccinazioni e dichiarando guerra alle famiglie facendo leva con l’applicazione di multe, sanzioni pecuniarie giornaliere, ma vediamo recita l’ordinanza a firma dello stesso sindaco:
Pubblicata l’ordinanza contingibile e urgente sull’inottemperanza agli obblighi vaccinali: disposto il divieto di accesso a scuola per i minori non in regola, sanzioni per chi viola la sospensione
Con il provvedimento, che poggia sulla legge del 31 luglio 2017 (legge Lorenzin), si dispone il divieto di accesso ai servizi educativi e alle scuole per l’infanzia comunali, privati e statali dei minori i cui genitori non abbiano presentato la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per legge. Il divieto decorre dalla data di pubblicazione dell’ordinanza e resta valido fino a quando i genitori non avranno adempiuto gli obblighi di legge.
L’ordinanza fa seguito alla Legge 31 luglio 2017 – la legge Lorenzin – che estende, per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, l’obbligo e la gratuità da quattro a dieci vaccinazioni al fine di assicurare la tutela della salute pubblica e il mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale. La legge prevede, tra l’altro, che i dirigenti scolastici delle Istituzioni del Sistema Nazionale di Istruzione ed i Responsabili dei Servizi Educativi per l’Infanzia, dei Centri di Formazione Professionale Regionale e delle Scuole Private non Paritarie, siano tenuti all’atto dell’iscrizione del minore a richiedere la presentazione di idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie che, per i Servizi Educativi per l’Infanzia e per le Scuole per l’Infanzia, costituisce requisito di accesso.
L’ordinanza richiama sia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sia il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale 2017, che hanno come obiettivo quello di conferire uno stato di protezione a quei soggetti sani che, per alcune condizioni epidemiologiche, di salute, occupazionali o comportamentali, sono esposti al pericolo di contrarre determinate infezioni, nonché quello di ottenere la riduzione e, quando possibile, l’eradicazione di alcune malattie infettive per le quali non esiste una terapia o che possano essere causa di gravi complicazioni.
Sulla base dei dati forniti dall’AUSL della Romagna (rif. dicembre 2018 – coorte vaccinale 2016), risulta ad oggi per il Distretto di Rimini una percentuale di copertura delle vaccinazioni che va dal 93,3% (per polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Hib), all’89,6% (per MPR – morbillo, parotite e rosolia).
Negli ultimi mesi l’Amministrazione comunale, con diverse e successive comunicazioni, ha informato gli interessati circa la sussistenza degli obblighi normativi previsti, comunicando quindi le conseguenze derivanti dall’inadempimento. Ciò nonostante ad oggi risultano ancora situazioni di minori non in regola con gli obblighi vaccinali frequentanti i servizi educativi e scuole dell’infanzia del territorio.
A questo scopo l’Amministrazione ha ritenuto indispensabile adottare un’ordinanza contingibile e urgente al fine di garantire il rispetto del provvedimento di sospensione previsto dalla legge. L’inottemperanza all’ordinanza – valida a tutto il 30 giugno 2019, data di conclusione del calendario scolastico – prevede ai sensi dell’art. 7 bis del D.Lgs. n. 267/2000, una sanzione pecuniaria determinata nei limiti di legge (da 25 euro a 500 euro, in via breve 50 euro) per ogni giorno di frequenza in violazione della sospensione.
Lo stesso Comune di Rimini con una nota ufficiale del 24 aprile 2019 dichiarava di aver inviato la segnalazione di dieci casi alla procura di Rimini:
“24 aprile 2019
Il Comune di Rimini ha inviato questa mattina alla Procura della Repubblica di Rimini la segnalazione di dieci casi di alunni che continuano a frequentare scuola o nidi di infanzia pur non essendo in regola con gli obblighi vaccinali
Come noto, scadeva infatti il 10 marzo il termine per i genitori per regolarizzare la posizione dei propri figli con gli obblighi vaccinali fissati dalla Legge Lorenzin, che prevede per gli alunni non in regola, l’esclusione da scuole o nidi di infanzia.
All’indomani del 10 marzo Il Comune di Rimini aveva già avvisato i genitori che gli alunni per i quali non era stata presentata la documentazione richiesta dalla legge non avrebbero più potuto frequentare nidi e scuole dell’infanzia, segnalando all’Ausl e alla Procura i rispettivi genitori.
‘In un quadro nazionale colpevolmente incerto – commenta Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – Rimini continua ad andare avanti, fino in fondo, consapevole della necessità per la salute pubblica degli obblighi vaccinali previsti dalla vigente legge Lorenzin. Come già annunciato, e previsto dalla legge, continuiamo a segnalare i casi non in regola ad Ausl e Procura. Una azione, la nostra, che insiste per garantire a tutte le famiglie riminesi – in regola con gli obblighi vaccinali – di poter inviare i loro figli nelle scuole e asili senza preoccupazioni per la loro salute, in particolare quelli più esposti a livello sanitario'”
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