I rifiuti in Italia sono diventati non solo un’emergenza per la salute e la sicurezza dei cittadini, ma anche un vero salasso richiesto agli utenti finali per servizi che evidentemente non corrispondono ai tributi pagati.
Su questo fronte è intervenuto il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti che ha denunciato l’alto costo dei servizi di raccolta rifiuti e pulizia delle città italiane con un comunicato del 27 maggio 2016: “Negli ultimi cinque anni i rifiuti sono diminuiti del 10,1%, ma per la loro raccolta gli italiani hanno pagato il 22,7% in più. C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione”.
DATI ALLARMANTI
Il rapporto realizzato dalla stessa Confederazione scatta un’istantanea e un quadro dallo stesso definito “allarmante”. Nel nostro Paese – secondo la denuncia pubblica di Confartigianato – le tariffe per la raccolta dei rifiuti corrono ben più dell’inflazione: negli ultimi 5 anni sono aumentate del 22,7%, vale a dire il 15% in più rispetto al tasso di inflazione (+7,7%) e il 13,1% in più rispetto alla crescita media del costo di questo servizio (+9,6%) registrata nell’Eurozona.
Confartigianato ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per le tasche di famiglie e imprenditori che in media, nel 2014, hanno pagato 167,80 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi.
REGIONI VIRTUOSE E REGIONI CON LA PEGGIORE QUALITÀ DI SERVIZIO
Il rapporto sviscera i dati e li mette a confronto. A livello regionale le tariffe più alte d’Italia si registrano in ordine decrescente:
Lazio con un costo di 220,3 euro/abitante
Liguria con 212,7 euro/abitante
Toscana con 210,3 euro/abitante
Campania con 196,7 euro/abitante
Sardegna con 192,1 euro pro capite
Umbria con 182,2 euro pro capite (+13,1%),
Emilia Romagna con 168,5 euro pro capite
REGIONI VIRTUOSE
La regione invece più virtuosa è il Molise dove i cittadini pagano 116,2 pro capite per il servizio di igiene urbana. Secondo posto per il Trentino Alto Adige con un costo di 130,6 euro pro capite e medaglia di bronzo per il Friuli Venezia Giulia con un costo per abitante di 130,7 euro.
COSTI ELEVATI, SPESSO ASSOCIATI AL PRIMATO NEGATIVO DEL SERVIZIO IGIENE. ROMA DETENE IL PRIMATO
Dal dossier con cui la Confartigianato denuncia la gestione dei rifiuti nelle città italiane, emerge un contrasto tra il servizio prodotto e le tasse versate: “Quel che è peggio è che nelle città in cui le tariffe sono più alte è peggiore la qualità del servizio. Roma – secondo il rapporto di Confartigianato – detiene il primato negativo dei costi più alti per l’igiene urbana e della maggiore insoddisfazione dei cittadini per questo servizio. La raccolta di immondizia costa agli abitanti della Capitale 249,9 euro pro capite, il 50,9% in più rispetto alla media nazionale ed il 9,5 % in più rispetto ai 228,15 euro rilevati nel 2010. Roma assorbe il 7,8% dei costi nazionali per il servizio di igiene urbana”.
Nel dettaglio, a Roma il costo unitario del servizio di igiene urbana – calcolato dividendo la spesa per il peso totale dei rifiuti – è di 41,18 cent/kg, superiore del 24,9% rispetto al valore medio nazionale (32,97 cent/kg) ed imputabile soprattutto allo spazzamento che costa 15,72 cent/kg, tre volte e mezzo maggiore (252,7%) rispetto ai 4,47 euro/kg della media nazionale.
ROMA, I CITTADINI SOLO IL 9% È SODDISFATTO DELLA PULIZIA DELLA CITTÀ ETERNA
Costi esorbitanti per servizi che sono inadeguati e inefficienti. A fronte dei costi che i romani pagano per le tariffe su rifiuti, si legge che solo il 9% dei cittadini romani è soddisfatto per la pulizia della capitale: “Tra il 2011 e il 2015 la soddisfazione è calata del 17,7% e, nel dettaglio, soltanto un quinto degli abitanti della capitale apprezza igiene e decoro dei cassonetti (22,6%), pulizia delle aree intorno ai cassonetti (21,7%) e pulizia nella propria zona (21,3%). In Italia soltanto Palermo batte Roma, con appena il 7% dei cittadini soddisfatti per l’igiene urbana. Al contrario, la situazione migliore si registra a Verona, con il 71% dei cittadini soddisfatti per la pulizia della città, seguita da Bologna (49%) e Torino (48%)”.
ITALIA, SOLO 1/3 E’ SODDISFATTO DELLA PULIZIA DELLE CITTA’
In generale, la rilevazione di Confartigianato mostra che soltanto un terzo (34%) degli italiani è soddisfatto della pulizia della propria città, un valore inferiore di ben 29 punti percentuali rispetto al 62% della media europea e che ci colloca all’ultimo posto in Europa per il livello di soddisfazione dei servizi di igiene urbana. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti caustico sottolinea: “Le regole di una sana gestione imprenditoriale devono valere anche per l’amministrazione dei nostri Comuni e delle nostre città, non soltanto per i privati, e devono essere mirate a innalzare la qualità dei servizi e a migliorare la convenienza di prezzi e tariffe. I tagli alle società partecipate a livello locale che non conseguono risultati di efficienza nell’erogazione dei servizi sono una modalità che noi suggeriamo per realizzare in concreto la spending review annunciata dal Governo”.
Roma città eterna, speriamo che non sia sotto il segno ancora dei rifiuti.
di Cinzia Marchegiani