Roma – Il premier Renzi è salito al Quirinale dove consegnerà le sue dimissioni, come annunciato nel video messaggio subito dopo il verdetto del Referendum Costituzionale.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella quest’oggi aveva rilasciato una dichiarazione in merito ai risultati del Referendum:
«L’alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva.
L’Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco.
Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento».
Ora i riflettori sono puntati sulle prossime mosse del Presidente della Repubblica. Matteo Renzi rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato, il quale dovrà decidere se congelare le sue dimissioni fino all’approvazione di una legge di bilancio.
Soluzione già contestata dal Movimento Cinque Stelle in merito è stato chiaro:
“L’unico problema è la legge elettorale, che i partiti per tre anni hanno usato come merce di scambio delle loro trattative alle spalle dei cittadini. Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l’Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale.
È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l’approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni. La legge recepirà in automatico le indicazioni della Consulta che si pronuncerà a breve. Dopo di che avremo una legge elettorale costituzionale pronta all’uso evitando mesi di discussioni e mercato delle vacche dei partiti. La nostra soluzione e l’azione di controllo della consulta garantiscono l’approvazione di una legge costituzionale e al di sopra delle parti. I partiti farebbero solamente una legge peggiore per i cittadini e “Anticinquestellum”.
Giorgia Meloni chiede elezioni subito:
“Oggi è un giorno di libertà e di orgoglio per un’Italia che ha dimostrato di volersi autodeterminare e di sapere scegliere per il proprio futuro. Chiediamo che si riparta dalla sovranità popolare e che si possa andare a votare immediatamente. Non ci interessa con quale legge elettorale: non c’è più spazio per i governi di inciuci e di voltagabbana, c’è spazio solo per le libere elezioni”
Forza Italia (fonte Ansa):
“Le strane ipotesi che circolano su un possibile congelamento della crisi del governo Renzi, con l’approvazione accelerata della legge di bilancio grazie addirittura a cosiddette “fiducie tecniche”, sono del tutto impraticabili. Il No al Referendum è un voto di sfiducia a Renzi e alla sua attività di governo nel suo complesso”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Paolo Romani e Renato Brunetta.
Elezioni subito anche per Matteo Salvini: “E adesso elezioni, la parola deve tornare agli italiani”.