La Malascuola
di Cinzia Marchegiani
Brindisi – Il caso dell’istitutio IPSIA «Galileo Ferraris»di Brindisi non trova soluzione, una doppia beffa per gli studenti costretti inizialmente a studiare all’aperto e che ora rischiano di perdere l’anno scolastico. Nessuna notizia dagli enti competenti nonostante dopo la chiusura della scuola per inagibilità sia stata depositata anche un’interrogazione dal deputato pugliese Giuseppe Brescia (M5S) per capire come si è potuti arrivare all’avvio dell’anno scolastico 2016/2017 senza che gli enti competenti non abbiano preso provvedimenti tempestivi nonostante ci siano agli atti ripetute segnalazioni della Dirigente Scolastica.
IL FATTO
I ragazzi di questo istituto hanno conosciuto cosa significa perdere la propria scuola perchè fatiscente e pericolosa, nonostante prima dell’anno scolastico, esattamente ad agosto 2016, la dirigente scolastica aveva segnalato la pericolosità degli ambienti scolastici inutilizzabili a causa dell’alto rischio di collasso dei solai.
Una scuola non si deteriora in un mese e c’è voluto l’intervento del nuovo dirigente scolastico a far emergere lo stato di fatto assurdo dove gli studenti erano costretti a studiare e gli stessi studenti del Ferrasis hanno amaramente constatato che il diritto allo studio è un bel capitolo della nostra costituzione italiana, ma che ben non si attua in casi concreti.
E ora anche la beffa, senza scuola ora rischiano di non superare l’anno, purtroppo possono frequentare solo 3 ore al giorno in altre strutture scolastiche (e sono anche fortunati sic!) con la seria e gravosa probabilità di finire l’anno come “non classificati“, purtroppo la loro formazione rischia di perdere giorni preziosi che difficilmente si potranno recuperare.
I primi giorni hanno svolto una didattica alternativa facendo lezioni all’aperto. Ma questa è la scuola che si meritano questi ragazzi? In un momento storico che si cerca di arginare l’abbandono allo studio.
Il dirigente scolastico Rita Ortenzia DE VITO il 9 ottobre 2016, aveva scritto una lettera a tutti i genitori spiegando il paradosso, dover denunciare la pericolosità di una scuola sapendo di compromettere il diritto allo studio:
“Nei primi giorni del mio insediamento da Dirigente scolastico presso l’IPSIA ‘G. Ferraris’, incontrando i vostri figli per conoscere bisogni, sogni e speranze, qualcuno inneggiava ad una ‘Scuola Nuova’. E ne avevano tutte le ragioni: il mio giro turistico nei corridoi nell’Istituto mi procurava una stretta al cuore, una sorta di viaggio nei gironi dell’inferno di Dante, dove i peccatori sono condannati a vivere in luoghi degradati, dove il contatto continuo con l’orrore, il fetore, il fuoco o il gelo ricordi loro continuamente la condizione di esseri inferiori. Ebbene, è stato in quel momento che ho sposato la causa della difesa dei diritti violati, del riscatto umano e morale del nostro essere educatori prima ancora che docenti e, come tali, responsabili della crescita costruttiva dei nostri e vostri figli, all’insegna della legalità e del rispetto della dignità umana. E questo percorso che ho condiviso con i miei docenti e con tutti gli operatori scolastici non poteva prescindere da una battaglia da intraprendere per un luogo che fosse pulito, accogliente, luminoso, che ispirasse amorevolezza e alimentasse nei nostri ragazzi, spesso disillusi dalle brutture della vita, la speranza che ‘cambiare si può’. Abbiamo tutti noi lavorato strenuamente ogni giorno fino a tarda sera per un anno intero, comprese le domeniche, i giorni festivi, finanche le nostre ferie, spese ad arrovellarci su come dare ‘fiato alle trombe’ di protesta di fronte alla sordità delle Istituzioni pubbliche, seguendo le procedure codificate dalla legge e rispettando competenze, responsabilità e gerarchia”.
L’ISPEZIONE ASL BRINDISI CONFERMAVA TIMORI E PROBLEMI DI SICUREZZA PER GLI STUDENTI
L’azienda Sanitaria Locale di Brindisi con verbale di ispezione n.47 del 13.10.2016 effettuava un sopralluogo presso lo stesso ISPSA di Brindisi a seguito della segnalazione pervenuta il 6.10.2016 a firma del Dirigente Scolastico De Vito, dove si accertava le gravi carenze di sicurezza della struttura di proprietà della Provincia allora in regime normale di funzionamento e dalle utenze scolastiche con evidenti criticità legate alle strutture e impiantistica e comminava contravvezione e prescrizioni affinchè le carenze riscontrate dovevano essere risolte entro i 180 dalla ricezione del documento. L’ispezione dallo Spesal di Brindisi, ha immediatamente dato l’avvio alla chiusura del plesso didattico di via Adamelli.
CONFERENZA STAMPA 7 NOVEMBRE 2016 CONVOCATA DAL DS RITA ORTENZIA DE VITO: DENUNCIA E CLASS ASCTION PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLO STUDIO
E’ furente e preoccupata la dirigente De Vito: “Ho convocato la conferenza stampa per dare un segnale forte e per chiedere e invitare l’ufficio scolastico regionale, nella persona della dottoressa Cammalleri a rompere questo silenzio e stare accanto ad una scuola che rischia di morire e accanto ad un dirigente che sta facendo una battaglia da sola“.
Alla conferenza stampa, c’erano tutte le persone coinvolte in questo scandalo pugliese, come professori, e personale ATA. Il rischio invalidazione dell’anno scolastico diventa ora reale ha dichiarato la De Vito.
I genitori sono disposti a procedere legalmente e adire attraverso una class action, azione congiunta condivisa e collettiva per la rivendicazione di un diritto allo studio negato, ma la De Vito ha spiegato che in questo pomeriggio “come dirigente chiederò in un incontro formale al procuratore di Napoli dopo il 9 novemmbre nel quale chiederò ad aiutarmi a rivendicare ed aver ricononosciuto questo diritto, e attivare una procedura per individure i responsabili che finora non hanno consentito ai nostri ragazzi di studiare e di poter e andare a scuola e continuare a credere che migliorare si può“.
La De Vito continua: “La mia denuncia va nei confronti della Regione Puglia“, e si rivolge all’assessore al Diritto allo studio, Sebastiano Leo :”quando avrò il piacere di incontrarla personalmente? Aveva promesso di essere vicino a noi. E’ venuto solo una volta a Brindisi, ma non si è fatto vedere dalla sottoscritta“.
Siamo nell’anno 2016, e questi ragazzi dell’IPSIA di Brindisi hanno la colpa di essere studenti di una scuola pericolosa e di una dirigente che non ha chiuso gli occhi davanti alla struttura fatiscente ad alto rischio attivando tutte le procedure per i controlli per tutelare la sicurezza di studenti e lavoratori.
VIDEO CONFERENZA STAMPA GRAZIE A TELEBRINDISI.IT