Regione Lazio – Ormai è iniziata una guerra dolente o nolente. E sì perché la Regione Lazio con una grande premura e celerità aveva programmato la proposta di legge di iniziativa di Giunta con cui intendeva rendere i vaccini obbligatori requisito di accesso agli asili nido pubblici e privati nel Lazio, fatta approvare all’unanimità dall’esecutivo guidato da Nicola Zingaretti il 16 gennaio era approdata alla Pisana solo dopo due giorni. Una Circostanza mai vista e non dettata da alcuna urgenza né epidemica né da percentuali di copertura vaccinali, ma sulla scia delle scelte di altre Regioni. Il PD poi farà una bella retromarcia, ma solo dopo gli interventi critici dell’opposizione che hanno manifestato stupore e perplessità per questa questa legge ormai battezzata “Carbonara“.
Fermata la legge Carbonara sono state programmate una serie di audizioni sulla proposta di legge di iniziativa di Giunta prima di procedere alla presentazione degli emendamenti. Sollecitazioni in tal senso erano sostenute dal M5S, da Francesco Storace (la Destra), Olimpia Tarzia (lista Storace) e la posizione favorevole, dai banchi della maggioranza, di Gianluca Quadrana (lista Zingaretti).
Ma ecco che le audizioni diventano un altro terreno di battaglia.
Domani, martedì 14 febbraio 2017 dalle ore 10 con una seduta aperta al pubblico (in via della pisana 1301) si riunisce la Commissione sanità, dove si svolgeranno le 7 audizioni chieste dal M5S.
Dipartimento epidemiologico del Lazio; Autorità Garante della concorrenza e del mercato; Associazione Autismo, Ricerca e Terapie (AURET); Associazione di studi e informazione sulla salute (AsSIS); Agenzia italiana del farmaco (AIFA); Federazione italiana medici pediatri (FIMP); Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino (Condav onlus)
Il Consigliere Barillari denuncia un fatto grave: “Il PD sceglie gli interlocutori alle audizioni”
Barillari però fa presente che ci saranno 3 audizioni infilate al posto di quelle chieste dal M5S, che elenca
– Federazione italiana medici di medicina generale (FIMMG) Lazio;
– Dipartimento pediatrico universitario ospedaliero Bambino Gesù;
– Ordini provinciali dei medici
Mentre sembra che non siano state ammesse 7 audizioni che il PD ha negato che sono:
– Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza (escluso perche’ ha dato un parere non proprio favorevole alla legge)
– Presidente Comilva, Coordinamento del Movimento Italiano per la Liberta’ delle Vaccinazioni (escluso perche’ ha una posizione molto critica sulla proposta di legge pd)
– Presidente Codacons Lazio (escluso perche’ ha una posizione molto critica sulla proposta di legge pd)
– Rappresentanti Genitori Laziali per la Libertà di Scelta Vaccinale (esclusi perche’ hanno una posizione molto critica sulla proposta di legge pd)
–Rappresentante Comitato per la liberta’ di scelta consapevole sulle pratiche vaccinali (esclusi perche’ hanno una posizione molto critica sulla proposta di legge pd)
– Rappresentante rapporti con le istituzioni della Merck&Co inc, Merck Sharp & Dohme [MSD] in Italia (MSD Italia) (esclusi perchè e’ la multinazionale più potente nella produzione dei vaccini, e avrebbe messo in difficoltà il PD)
– Presidente L’Asilo nel Bosco – Associazione Manes (esclusi perché hanno una posizione molto critica sulla proposta di legge PD)
Lo stesso Codacons ha reagito in maniera convinta e determinata: “Il Codacons ha presentato formale diffida contro la Regione Lazio in merito alla Proposta di legge regionale n. 361 del 16 gennaio 2017, relativa all’obbligo di vaccinazione per i bambini come requisito per la frequentazione di scuole e asili nido“.
Il Comunicato datato 9 febbraio 2017 del Codacons faceva rifermento all’audizione messa in agenda lo scorso 10 febbraio e poi posticipata il 14 dello stesso mese:
“Domani 10 febbraio il Consiglio Regionale inizia le audizioni per giungere all’approvazione della legge – spiegava il Codacons – Tuttavia l’amministrazione ha scelto con cura le associazioni da sentire, escludendo chi, come il Codacons, aveva fatto richiesta di essere ascoltato non per contrastare la vaccinazione, ma per giungere ad una norma che rispettasse pienamente la legge nazionale e i diritti delle famiglie. Il Codacons ha dunque inviato oggi formale diffida alla Regione Lazio, chiedendo di interrompere con effetto immediato l’iter per l’approvazione della legge regionale sulla vaccinazione. Una legge che, se approvata, darebbe vita ad una valanga di ricorsi da parte dei genitori – spiega l’associazione – in quanto prevede l’obbligo di sottoporre i bambini ai 4 vaccini obbligatori (antidifterite, antitetanica, antipoliomelite, antiepatite virale B) nonostante in Italia non esistano in commercio tali vaccinazioni in forma singola o tetravalente, ma solo la soluzione esavalente (che contiene anche i vaccini facoltativi contro pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b)”.
Il Codacons inoltre, nella persona del suo presidente Carlo Rienzi avverte : “Se la Regione Lazio non accoglierà le nostre richieste, vincolando la legge regionale alla commercializzazione dei vaccini in forma singola, sarà inevitabile una denuncia in Procura e all’Anac contro il presidente Zingaretti, per i danni economici e morali arrecati alla collettività”.
Il tema vaccini è di fatto diventato un campo alquanto minato e questa fotografia scattata alla Regione Lazio lascia molto riflettere. Il confronto che dovrebbe essere la prima forma di crescita istituzionale e sociale sembra ancora lontano.
MINACCE A BARILLARI
Ma c’è molto altro. Davide Barillari, il Consigliere Regionale del gruppo M5S Lazio che da subito ha esordito con fermezza contro la proposta di legge approvata all’unanimità dall’esecutivo guidato da Nicola Zingaretti e che solo dopo due giorni era stata fatta approdare alla Pisana sembra abbia attirato l’attenzione di personaggi temerari che evidentemente non riescono ad avere un normale confronto di idee e riflessioni, e preferiscono aggredire il proprio interlocutore, chissà per farlo desistere?
Per questo proprio oggi Barillari ha informato pubblicamente che ha dato mandato al proprio legale di procedere contro insulti violenti e minacce personali che sta ricevendo da diversi giorni: “Un comportamento che va ben oltre le modalità democratiche di confronto e critica, pregiudicando sia la mia libertà di espressione e sia il ruolo di consigliere regionale che sto svolgendo come rappresentante eletto da 661.865 cittadini del Lazio“.