Il Policlinico Umberto I al centro di indagini da parte di Cantone. Ma non solo! La Regione Lazio è nella bufera, proprio ieri, in data 15 giugno 2016 l’ANAC ha informato i consiglieri Regionali del M5S e il Responsabile Aziendale dell’associazione sindacale FIALS, Antonio Sili Scavalli (proponenti di vari esposti 24.2.2915/1.2.2016/5.2.2016) l’avvio di un procedimento di vigilanza sull’attività contrattuale svolta dall’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, in qualità di stazione appaltante con procedimento a procedure negoziate in adesione a convenzioni Consip del valore complessivo di 41.070.913 euro, IVA compresa.
Gli appalti riguarderebbero gli impianti elettrici e antincendio e anche la sicurezza.
Tuonava il M5S al Consiglio regionale del Lazio ieri 15 giugno 2016, intervenendo in merito alla missiva dell’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone: “Questa nota certifica che la regione, più precisamente Alessio D’Amato responsabile della ‘cabina di regia sul SSR’ , non ha vigilato come doveva sulla regolarità degli appalti e per questo è stata ‘commissariata’ dall’Autorità Anti Corruzione. In questi anni Zingaretti e la sua maggioranza hanno sempre sminuito le nostre denunce, sia in aula che in procura, sperticandosi in giustificazioni e dichiarazioni che spesso sono state smentite dalle autorità giudiziarie e di controllo”.
A parlare in Consiglio è il Consigliere Devid Porrello che ricorda in aula come mesi fa Cantone aveva inviato una nota a Zingaretti per criticare l’impianto anticorruzione del Lazio che è rimasta sepolta in qualche cassetto di via Raimondi Garibaldi: “In questo caso però il Presidente non potrà far finta di nulla. D’Amato deve essere allontanato dalla gestione del servizio sanitario regionale perché non è competente e non sa nemmeno ‘controllare’ quello che accade nel Policlinico di Roma quando gli viene segnalato dai consiglieri regionali, con un’ingente documentazione allegata e Zingaretti deve decidere se continuare a dare poltrone a tutti i trombati della sua parte politica o iniziare finalmente a gestire la sanità regionale nell’esclusivo interesse dei cittadini, anche se ormai è troppo tardi” spiega Porrello.
Il M5S chiede le dimissioni di D’AMATO indicato dal M5S come “Responsabile della cabina regia sul Sistema Sanitario regionale SSR”.
Insomma, l’ANAC ha avviato una procedura di verifica su lavori per oltre 41 milioni di euro. Gli interventi contestati, relativi a diverse delibere tra il maggio 2014 e il gennaio 2015 riguardano soprattutto i servizi energetici e la manutenzione degli impianti elettrici affidati con procedura negoziata.
Il documento inviato dall’ANAC cita anche la denuncia del M5S che riguarda anche la presunte violazioni alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, che è anche oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di Roma per la grave e generalizzata carenza di sicurezza antincendio ed elettrica in tutti gli uffici dell’ospedale.
Tra tante Case della Salute aperte sembra che gli ospedali esistenti siano davvero in pessime condizioni. ANAC ha richiesto tutta la documentazione
di Cinzia Marchegiani