Alta la percentuale dei votanti che si sono recati ai seggi italiani per esprimere la preferenza al Referendum costituzionale. Alle ore 12 ha votato il 20,14%.
Alle ore 12 di domenica 4 dicembre si sono recati alle urne per il referendum costituzionale recante “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” il 20,14% degli aventi diritto, il doppio rispetto al secondo referendum costituzionale della storia della Repubblica Italiana che si era si è svolto il 25 e 26 giugno del 2006.
Le operazioni di voto i seggi rimarranno aperti fino alle ore 23.
Per consentire il voto degli elettori residenti nei comuni del Centro Italia interessati dagli eventi sismici dei mesi scorsi che non possono garantire il regolare svolgimento della consultazione referendaria, è stato previsto dall’Art.10 del d.l. n.205/2016 che questi possano votare nei comuni dove dimorano, ove possono essere istituiti seggi speciali per la raccolta del voto degli elettori ospitati presso strutture ricettive o di accoglienza.
Ne consegue, dunque, che in fase di comunicazione dei dati da parte del Ministero dell’interno, in alcuni comuni il numero dei votanti potrà risultare molto basso o pari a zero, mentre in altri comuni lo stesso numero potrà essere superiore a quello degli elettori, con ripercussioni, quindi, per le aggregazioni di elettori e di votanti a livello provinciale o regionale.