di Cinzia Marchegiani
Roma – Secondo giro di consultazioni ma è fumata nera. Sono terminate le consultazione del 12 e 13 aprile 2018, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella avvisa le forze politiche di un suo futuro intervento se non sarà superata la fase di stallo.
“Buongiorno. Dall’andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi. Ho fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni. Le attese dei nostri concittadini, i contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nell’Unione Europea, l’acuirsi delle tensioni internazionali in aree non lontano dall’Italia richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente un confronto tra i partiti, per raggiungere l’obiettivo di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni. Attenderò alcuni giorni, trascorsi i quali valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo che si registra. Buon lavoro“.
Insomma il Presidente Mattarella avvisa che ancora qualche giorno attenderà alle forze politiche che sono in grado di realizzare un accordo che sia in grado di sostenere un governo. In caso contrario, già dalla metà della prossima settimana, sarà lui stesso a intervenire e a prendere una decisione che potrebbe essere un preincarico o incarico esplorativo.
Cosa significa?
PREINCARICO: E’ l’incarico conferito dal capo dello Stato, in caso di crisi di governo, a personalità di rilievo politico perché verifichi le possibilità di soluzione; viene affidato (e si distingue pertanto dall’incarico, o mandato, esplorativo) a chi presumibilmente riceverà poi l’incarico vero e proprio.
INCARICO ESPLORATIVO: E’ quello affidato ad una personalità istituzionale che debba esplorare se una crisi di governo presenti possibilità di soluzioni. È l’arma che il Presidente della Repubblica usa per uscire da situazioni di stallo, che bloccano le consultazioni. Si tratta in sostanza di una delega che il capo dello Stato dà a qualcuno per continuare in sostanza le consultazioni. Al termine dell’esplorazione la personalità delegata va al Colle a riferire. Nella quasi totalità dei casi l’esploratore è il presidente del Senato o della Camera, in quanto già portatori di ampi consensi legati alle loro rispettive elezioni. Non è escluso che l’incarico di formare un nuovo governo possa poi andare direttamente all’esploratore..