di Cinzia Marchegiani
Roma. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dovrà sciogliere l’impasse creatosi con l’esito delle votazioni che il 4 marzo scorso è uscito dalle urne.
La fotografia scattata vede l’Italia divisa, con nessuna maggioranza. Con un’affluernza del 72,9% il M5s conquista Sud e isole e arriva al 32,68%, il centrodestra è la prima coalizione con il 37% e vince al Centro-Nord. La Lega traina la coalizione. Il giudizio severo riguarda tutto il PD che ha subito un crollo storico con il 18,72% abbandonato dai suoi elettori che non hanno premiato neanche Liberi e Uguali e con Renzi che sin da subito ha affermato che i Dem occuperanno esclusivamente gli scranni dell’opposizione.
Mattarella chiederà infatti ai partiti, rappresentati dai capigruppo e dai leader politici, proposte e indicazioni programmatiche, e soprattutto cercherà di capire prima di tutto se sono queste le risposte che il Paese si attende e come intendono realizzarle.
L’ipotesi che questo primo giro, soprattutto dopo lo scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, porti a una soluzione appare lontano.
Di Maio lancia l’aut aut a Berlusconi, aspetto, questo, sul quale anche Matteo Salvini, candidato premier della coalizione centrodestra non intende fare un passo indietro. Il leader del centrodestra, infatti, si è detto pronto a rompere il dialogo con il Movimento, Salvini replica no a veti e no a un governo con il Pd: “A differenza dei 5Stelle, la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd bocciato dagli italiani“.
Il leader della Lega Matteo Salvini: “Col presidente Mattarella parleremo di progetti, di lavoro, pensioni e sicurezza, pronti a governare ma senza escludere di tornare a votare in mancanza di accordi chiari, che ci permettano di far ripartire l’Italia. Non vedo l’ora di passare dalle parole ai fatti, saremo ragionevoli e concreti come in queste settimane, ma se ci accorgessimo che qualcuno vuole tirare a campare, noi diremo no”.
Ma anche il PD si dice ferme a restare all’opposizione e indisponibile a formare un governo con Di Maio e Slavini premier.Â
Il capogruppo a palazzo Madama, Andrea Marcucci, lo sottolinea: “Il Pd, coerentemente con le decisioni assunte in direzione, dirà al presidente Mattarella che non siamo disponibili ad alcun governo che abbia Di Maio o Salvini come premier. La proposta del leader 5 stelle è ovviamente irricevibile“.
Il calendario delle consultazioni I primi ad essere consultati, dalle 10.30, saranno la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico.
Il 5 aprile toccherà ai partiti più votati, con la Lega alle 12 e il Movimento 5 Stelle alle 16.30.
QUIRINALE. CALENDARIO CONSULTAZIONI 4 APRILE 2018
– 10,30Â Â Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati
– 11,30Â Â Presidente della Camera dei deputati, On. Roberto Fico
– 12,30Â Â Presidente emerito, senatore di diritto e a vita, Giorgio Napolitano
– 16,00Â Â Gruppo “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)” del Senato della Repubblica
– 16,45Â Â Gruppo Misto del Senato della Repubblica
– 17,30  Gruppo Misto della Camera dei deputati
– 18,30  Gruppi “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Questo il calendario di giovedì
QUIRINALE, CALENDARIO CONSULTAZIONI 5 APRILE 2018
– 10,00Â Â Gruppi “Partito Democratico” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
– 11,00Â Â Â Gruppi “Forza Italia- Berlusconi Presidente” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
– 12,00  Gruppi “Lega – Salvini Premier” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
– 16,30Â Â Gruppi “MoVimento 5 Stelle” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
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