sabato, 23 Novembre 2024

QUERELLE VITA INDIPENDENTE. Ileana Argentin attacca alcuni disabili intervenuti alla V Conferenza di Firenze: “La disabilità ha stravolto le loro menti”

di Cinzia Marchegiani

Firenze – Pesanti le parole della deputata Ileana Argentin, area PD che rivolge ad un gruppo di disabili che sono andati alla V Conferenza sulla Disabilità realizzata lo scorso 16 settembre a Firenze. L’onorevole Argentin racconta la sua verità  sull’Huffgthon Post, il titolo sintetizza la sua posizione sui dimostranti: “La disabilità ha stravolto le loro menti“.

Nella sua arringa finale si legge “La disabilità ha stravolto le loro menti, i bisogni sono di molti, se c’è da far battaglia facciamola per tutti ma con il rispetto delle istituzioni e il confronto pulito e non strumentalizzato dalla forza dei limiti. Io mi impegnerò ancora di più per cercare di essere il più equa possibile ma ve lo dico subito cari disabili toscani che avete fatto casino, con me non si passa, prima i disabili gravi e gravissimi e poi tutto il resto, loro non hanno voce per gridare e io devo saper ascoltare i loro silenzi“.

IL FATTO RACCONTATO DALLA ARGENTIN

ileana argentinSubito dopo  la relazione della Biondelli un gruppo di una decina di disabili molto arrabbiati ha cominciato ha fare una kermesse pubblica di denuncia urlando e gridando senza cercare nessun tipo di confronto civile e corretto. I 10 facinorosi che venivano da un’associazione della Toscana rivendicavano più fondi sull’assistenza per la “vita indipendente” cioè più soldi per gestire e pagare autonomamente i loro badanti. Il fatto che fosse stato appena detto che il fondo sulla non autosufficienza veniva confermato e che c’era l’impegno ad aumentarlo ulteriormente da quanto si è visto non ha calmato i loro animi , anzi, è sembrata quasi una provocazione. Il loro modo di porsi ha mostrato chiaramente che i loro interessi erano rivolti solo a se stessi e che dei disabili mentali e sensoriali non gliene fregava nulla. Il momento della loro rivolta è coinciso con il mio intervento per i saluti ed è stato proprio lì che hanno cominciato a fischiare e ad agitarsi di brutto sostenendo che io avevo i soldi e che non potevo capire. Sono andata al microfono e loro dietro di me sono saliti sul palco gridando, non ce l’avevano con me in particolare ma con il governo e a dire il vero un po’ con tutti, io capisco la disperazione ma non tollero la strumentalizzazione della disabilità, infatti il loro atteggiamento maleducato e soprattutto scorretto verso chi stava lavorando per dar loro risposte vere e realistiche poteva mettere in discussione l’intero operato di tutta l’organizzazione.

Tra i ribelli c’era anche una disabile del movimento cinque stelle che usava atteggiamenti da piazza facendosi forza della sua carrozzina e così si ponevano anche gli altri. Conosco la battaglia per i diritti, l’ho fatta per anni ma conosco anche il peso dell’amministrare che vuol dire non dimenticare nessuno e non dare priorità solo a chi urla più forte. Come disabile mi sono vergognata per loro, rivendicavano diritti ma utilizzavano la forza della loro patologia e quindi del loro status di handicap.

Così è facile, siamo buoni tutti, la gente si impressiona di fronte a tanta disperazione, ma non è lecito né tantomeno giusto chiedere uguaglianza e poi utilizzare la diversità come forza. Sono stata ferita dalle loro parole, addirittura mi hanno detto che ero una venduta del partito e della politica… Che vergogna! Per questi disabili il centro del mondo sono solo i loro bisogni. Io vivo la stessa realtà fisica, muovo solo un dito in tutto il corpo e pure per loro sono il nemico e pensare che c’è gente che vive handicap ancora più gravi. E a quanto pare per questo gruppetto non contano niente, solo loro sono al centro del mondo. Che orrore!

REPLICA DEL GRUPPO DI “FACINOROSI” ALLA ARGENTIN: 

Non è mancata la replica a distanza del gruppo dei “facinorosi” che hanno contestato  a Firenze, con un comunicato stampa nel dettaglio rimandano al mittente le accuse e la loro posizione

Gentilissima On. Argentin

la ringraziamo per la cura che ha impiegato scrivendo l’articolo sulla testata Huffington Post.

Siamo quel gruppo di “pochi facinorosi”, come ci definisce lei, che hanno interrotto i lavori della V Conferenza sulla Disabilità a Firenze. Innanzitutto le facciamo notare che non era solo la Toscana ad essere rappresentata ma l’Italia intera attraverso ENIL Italia (European Network Indipendent Livining) e liberi cittadini.

Dal suo articolo si evince la sua totale ignoranza sulla CRPD (Convenzione Diritti Persone Disabili redatta dall’ONU) per la quale siamo stati portavoci, facendo sentire, purtroppo con mezzi estremi in quanto totalmente esclusi da dibattito, la nostra voce per farla rispettare e non per i nostri fini personali, come ignominiosamente sostiene lei. Come dovrebbe ben sapere infatti,  la CRPD garantisce la Vita Indipendente a tutte le persone con disabilità, sia essa mentale, sensoriale o fisica e quindi noi non combattiamo solo per i nostri “handicap” ma per tutte le persone disabili e le loro famiglie, soprattutto quelli senza mezzi di sostentamento che non si possono pagare il “badante”, scordandosi che proprio il “badante” è una figura indispensabile per la Vita Indipendente. “Chiedere soldi per gestire e pagare i nostri badanti” come semplicemente scrive lei, vuol dire per noi disabili privi di uno stipendio da deputato, poter condurre una vita dignitosa al pari di ogni cittadino italiano, come garantisce la Costituzione.

Non le sarà sfuggito, da deputata e persona disabile che la Commissione ONU ha esaminato recentemente il nostro Paese relativamente all’applicazione della CRPD e su 34 articoli ha subito ben 33 bocciature o richieste di informazioni ed un preciso calendario per l’attuazione dei diritti delle persone disabili. Qui riportiamo il testo in inglese del CRPD e  il riassunto in Italiano.

Di seguito un estratto in Italiano dell’articolo 19 che tratta di Vita Indipendente:

Vita indipendente e inclusione nella comunità (art. 19)

47. Il Comitato è seriamente preoccupato per la tendenza a re-istituzionalizzare le persone con disabilità e per lamancata riassegnazione di risorse economiche dagli istituti residenziali alla promozione e alla garanzia di accesso alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità nelle loro comunità di appartenenza. Il Comitato inoltre nota con preoccupazione le conseguenze generate delle attuali politiche, ove le donne sono “costrette” a restare in famiglia per accudire i propri familiari con disabilità, invece che essere impiegate nel mercato del lavoro.

48. Il Comitato raccomanda:

a) di porre in atto garanzie del mantenimento del diritto ad una vita autonoma indipendente in tutte le regioni; e,

b) di reindirizzare le risorse dall’istituzionalizzazione a servizi radicati nella comunità e di aumentare il sostegno economico per consentire alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente su tutto il territorio nazionale ed avere pari accesso a tutti i servizi, compresa l’assistenza personale.

La V Conferenza sulla disabilità nel tavolo della sessione plenaria aveva in programma di parlare di Vita Indipendente, ma per motivi di tempo, il dr. Raffaele Tangorra ha preferito spostare la discussione nel pomeriggio nel tavolo tematico. Hanno avuto molto spazio tutti i servizi del III settore, compresa la discussione sulla legge sul Dopo di Noi di cui lei è tra le relatrici e che aprirà in Italia un numero considerevole di case famiglia in cui le persone disabili verranno recluse. Altro che essereradicati nella comunità” intesa come nel proprio luogo di residenza (come dice l’ONU), qui si passa a “radicati in comunità” ovvero nelle case famiglia.

Lei sa che questa soluzione è in palese violazione della Costituzione e della CRPD? Perchè solo l’1% dei cittadini normodotati sceglie di vivere in co-housing mentre per i cittadini disabili è quasi un obbligo essere deportati in case famiglia quando non viene garantito l’accesso alla Vita Indipendente?

Lei sa che le persone disabili fanno fatica al alzarsi dal letto, ad uscire di casa, muoversi nella propria città e si figuri raggiungere Firenze con i mezzi pubblici che abbiamo in Italia! Il gruppo di “pochi facinorosi” ha protestato anche a nome di chi non poteva raggiungere Firenze, la cosiddetta maggioranza silenziosa. In Italia esistono pochissime realtà dove la Vita Indipendente funziona in modo adeguato e molte autonomie locali tentano di sopprimere questo diritto. La Commissione ONU ha rivendicato lo stesso livello di accesso alla Vita Indipendente per il pieno godimento dei diritti di cittadinanza delle persone disabili. Dovremmo tacere ed essere sottomessi al potere politico, del III settore e delle grandi lobbies che fanno business su di noi? Quando lei non era deputata ed era dall’altra parte della “barricata”, avrebbe protestato per non finire in realtà protette?

Il comunicato stampa Disabili allo scoperto va al sodo e fa domande precise alla deputata Argentin che dallo scranno della sua poltrona forse ha dimenticato cosa significhi essere un disabile con i tagli e fondi, chiedendo davvero se si possa parlare di stato di diritto: “Abbiamo un ultima domanda da porle. I suoi assistenti personali li paga lei con il suo stipendio oppure ha un progetto di Vita Indipendente e quindi con altri fondi pubblici?  L’Italia ratificando la CRPD, ha dichiarato solennemente che la Vita Indipendente è per tutti a prescindere dall’età, dal sesso, dalle opinioni politiche, dalle inclinazioni più o meno manifeste, e dal reddito percepito. Per questo motivo non vediamo nessun problema se lei pagasse i suoi assistenti personali con fondi pubblici e non con il suo stipendio. Se lei pagasse il suo assistente personale con i soldi provenienti dal suo lavoro di deputata, anche nel suo caso non sarebbe applicata la CRPD. Solo chi ha fondi propri può permettersi di assumere uno o più assistenti personali mentre chi non li ha o resta a casa segregato oppure sceglie un altro tipo di segregazione, come finire in realtà protette sradicandosi dal proprio contesto sociale e comunitario. Le sembra corretto questo? Ogni mattina dobbiamo sperare che il nostro assistente personale o il nostro caregiver familiare non si ammali. Di fatto noi non siamo “fortunati” come lei, o altri come lei, che dalle loro carrozzine dorate (avendo tutti i supporti) si possono permettere di lanciare invettive verso le persone che dovreste rappresentare e tutelare. A quanto pare per voi, le persone con disabilità, sono solo uno strumento per i vostri fini personali di potere. E’ stata molto offensiva anche nei confronti dei caregiver perchè l’ONU afferma che i familiari sono “costretti” in famiglia per accudire le persone disabili. Questo è uno Stato di diritto?

Disabili alla Scopert0 ironicamente, ma anche amaramente commentano: “Ci piacerebbe avere anche noi la stessa tranquillità serafica che dimostra in quell’articolo e vedere i nostri diritti tutelati come i suoi. Cogliamo l’occasione di farle notare che la V Conferenza era composta prevalentemente da esponenti del III settore, sindacalisti, tecnici, funzionari e politici. Dov’erano le persone disabili? Lei avrebbe partecipato ad un convegno sull’emancipazione femminile in cui il 95% dei relatori  erano uomini?

E la battuta finale sintetizza proprio quel titolo dell’articolo che con grande orgoglio la Argentin ha pubblicato anche sulla sua pagina Facebook: “Ci chiediamo se il potere ha stravolto la sua mente vista la sua arroganza e presunzione. Le ricordiamo che il suo mandato Parlamentare la obbliga a rappresentare le istanze di tutti i cittadini in particolare delle persone che sono in stato di fragilità e quindi anche quelle con le menti stravolte. Si vergogni e chieda pubblicamente scusa“.

Il comunicato stampa saluta con Cordiali saluti dal gruppetto di facinorosi e malati mentali.

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