di Cinzia Marchegiani
Roma – Alla Fondazione Santa Lucia di Roma lunedì 28 novembre si è celebrata la Giornata Promozionale degli Sport Paralimpici 2016, “Lo SPORT quale strumento di integrazione sociale, recupero psico fisico post riabilitativo nel contesto della disabilità “.
La kermesse, giunta alla sua XIV edizione, rappresenta l’evento di punta del Comitato Regione Lazio del CIP, che, con l’occasione, intende premiare tutti gli atleti del Lazio, oltre 350, che hanno partecipato e vinto una competizione di carattere regionale, nazionale e internazionale, durante la stagione sportiva appena conclusa ivi compresi gli atleti e i tecnici del Lazio che hanno preso parte alle Paralmpiadi di Rio 2016.
La giornata si è svolta all’insegna dello sport quale strumento di integrazione sociale, recupero psico fisico post riabilitativo nel contesto della disabilità . Nella mattinata sono state proposte varie discipline paralimpiche dove moltissime persone hanno potuto “provare” divese specialità . Nel pomeriggio sono incominciate le premiazioni degli Atleti del Lazio che in questo anno si sono distinti in Campo Internazionale e Nazionale, ricevendo la Medaglia del CIP (Comitato Itaiano Paralimpico), e pergamena come coronamento del fantastico Anno Paralimpico che ha visto primeggiare a Rio alle Paralimpiadi la Nazionale con ben 39 medaglie e classificarsi al nono posto assoluto tra oltre 170 Nazioni.
Presenti alla manifestazione le più alte cariche Istituzionali del CIP una su tutte il Presidente Nazionale Avvocato Luca Pancalli, in rappresentanza del comune di Roma il vice sindaco Dottor Daniele Frongia.
Tra gli Atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa spicca il Tenenete Colonello Ruolo d’Onore Giuseppe Campoccio che nel periodo Marzo 2016 – Ottobre 2016 ha primeggiato su tutte le gare di categoria svolte in Italia conquistando ben 14 record nazionali nell’atletica peso, giavellotto e disco cat. F.34 raggiungendo livelli altissimi. Campoccio è davvero uno spirito combattente del cassinate d’adozione, classe 1966 in seguito ad un grave incidente occorsogli nel 1991 durante un’esercitazione, veniva posto in congedo per causa di servizio. Il Ministero della Difesa gli riconoscerà in seguito la medaglia di ferito in servizio ed il Ruolo d’Onore.
Un bellissimo risconoscimento arriva per il tecnico dell’Athletic Terni e della nazionale italiana paralimpica, Nadia Checchini, anzi doppio!
Al tecnico Cecchini va il premio dal CIP Lazio per il suo straordinario contributo al mondo paralimpico concluso con la sua partecipazione come membro dello staff tecnico alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Per la Cecchini questa era la seconda partecipazione come tecnico alle Paralimpiadi. Il secondo premio, è stato riconosciuto direttamente dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, per aver seguito direttamente, dopo averla avviata alla pratica dell’atletica leggera, Monica Contraffatto, bronzo in questo 2016 sia agli Europei di Grosseto che alle Paralimpiadi di Rio. La Cecchini quindi è stata inserita fra i premiati per la consegna della “Palma d’oro al Merito Tecnico“, per lo straordinario successo ottenuto ai Giochi Paralimpici di Rio 2016, che avverrà il 19 dicembre alle ore 11:30 presso il Salone d’Onore del Coni e in diretta televisiva Rai. Sempre a Rio, così come era accaduto a Londra, Nadia Checchini ha avuto un ruolo importante nella vittoria di Assunta Legnante (nel ruolo di guida), dominatrice del lancio del peso non vedenti.
Il Tenente Colonello Ruolo d’Onore  Giuseppe Campoccio rivolge parole piene di stima per Nadia Cecchini:  “Nadia è il mio tecnico, è una persona di altissimo spessore umano, riconoscimento che va avvalorare il suo contributo non solo tecnico in queste discipline dove la determinazione nasce da qualcosa di più profondo e determinante. Lei è una guida essenziale per tutti noi”.
Campoccio contattato da FreedomPress ci tiene a sottolineare l’importanza del premio da poco ricevuto:
“Questa medaglia per me, per noi atleti del gruppo paralimpico non è una bandierina messa nel paniere dei trofei, assolutamente no. Ha un valore intriseco più ampio, perchè rappresenta la voce alla nostra esistenza, quello che facciamo ogni giorno. Impegnarci nello sport serve soprattutto a non far spegnere i riflettori su di noi, su ciò che rappresentiamo. L’integrazione è uno strumento di grande rinascita, e ci auguriamo che possiamo sensibilizzare e stimolare chi si sente affondare, chi si sente solo. Ecco, ogni volta che ricevo una medaglia è come consegnare un testimone per una corsa più nobile di un traguardo da tagliare, è anche esserci ora, con determinazione soprattutto per quei giorni futuri che verranno, quando la nostra età non ci permetterà più di partecipare alle competizioni“.
Sentire le motivazioni di questi atleti in merito alle medaglie ricevute, ci deve spronare a essere più attenti nei loro confronti, ci gridano sottovoce, e lo fanno in maniera straordinaria. Grazie al Tenente Colonello Giuseppe Campoccio per questa bellissima riflessione
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