di Cinzia Marchegiani
Il dottor Giuseppe De Donno, dopo l’intervista a Porta Porta aveva fatto preoccupare molti suoi sostenitori. Aveva disattivato tutti i suoi account social, un fiume di persone lo hanno sorretto aprendo contemporaneamente tante pagine per stare vicine a questo uomo di scienza semplice.
Un medico, un dottore che non si è tirato indietro con tutta l’equipe della ASST di Manotova e il Policlinico di Pavia a gettare le basi per un protocollo innovativo con il plasma dei convalescenti che ha salvato vite, creando un’altra pista percorribile per strappare alla morte i malati covid-19. Una pista concreta che in scienza e in piena emergenza pandemica ha il valore di una fonte di acqua limpida nel deserto. Una pista che ora altre realtà stanno attivando, non solo in Italia, ma in America che addirittura ha avuto l’ok da parte dell’ente regolatore dei farmaci, la FDA e una pioggia di soldi per sostenere e continuare lo studio sul plasma convalescente.
Ma la ASST di Mantova e il Policlinico di Pavia sono avanti a tutti, hanno già acquisito dati nell’ambito della sperimentazione sul plasma e presto annunciano ci sarà la pubblicazione su una importante rivista scientifica. Insomma, l’Italia è capofila grazie a questi medici che sul fronte emergenza hanno cercato vie percorribili rispettando tutte le linee guida. Ma questa non è una gara, sono step necessari affinchè tutti possono poi avere un’altra terapia alternativa per prendersi carico dei malati gravi di covid-19.
Il silenzio e la chiusura della pagina social del Dottor de Donno ha alimentato tante tesi, certo è che De Donno impegnato esclusivamente sul fronte medico in questa emergenza ha sentito pressanti i riflettori puntati sulla sua persona. Ma dietro De Donno c’è una equipe di straordinari medici e infermieri, c’è un lavoro certosino che non ha bisogno di altre battaglie da intraprendere se non quelle dettate dalla necessità di prendersi cura dei malati e raccogliere dati perchè poi la scienza ha bisogno anche di questo. Di validare un protocollo.
La stessa ASST di Mantova ieri (7 maggio 2020) aveva pubblicato nuove informazioni riguardo l’iter che sta accompagnando la sperimentazione del plasma immune:
“I ricercatori dell’ASST di Mantova e i colleghi del Policlinico San Matteo di Pavia hanno completato la raccolta e l’analisi dei dati nell’ambito della sperimentazione sul plasma e stanno predisponendo un articolo scientifico, che verrà presentato per la pubblicazione a una prestigiosa rivista internazionale.
Il lavoro sarà valutato da una commissione di referees che, secondo la prassi, opereranno in silenzio, autonomia e anonimato per fornire il loro responso.
Confidando in una valutazione positiva, il gruppo di professionisti di ASST impegnato nello studio ritiene di rispettare questo iter e attendere il momento in cui tutto sarà compiuto per diffondere i risultati della ricerca.
Si conferma lo spirito di stretta collaborazione fra tutti gli specialisti del team che lavorano a questo importante studio, con il pieno sostegno e riconoscimento della Direzione Strategica, orgogliosa di un’attività così significativa, messa in campo per contrastare l’emergenza Coronavirus.
Si coglie l’occasione per ringraziare tutti gli operatori che a vari livelli – sanitario, tecnico, amministrativo – si stanno prodigando con dedizione e impegno straordinari per dare corso a questo progetto, che rappresenta una speranza per i malati di Covid.
L’ASST sta intanto continuando la raccolta del plasma, attraverso le generose donazioni da pazienti guariti. L’azienda ribadisce la volontà di aderire a ulteriori ricerche e iniziative di rilievo già in corso di progettazione, che saranno divulgate a tempo debito.”
IL DOTTOR GIUSEPPE DE DONNO RIAPRE LA SUA PAGINA SOCIAL E PUBBLICA UN VIDEO DOVE RINGRAZIA PER IL SOSTEGNO RICEVUTO E INVITA ALLA SAGGEZZA: “PROMUOVIAMO LA SCIENZA #NONSOAMOMAMMALUCCHI #VICIAMONOI”
“Carissimi, la vostra vicinanza in questi giorni, mi ha commosso. Vi posto un breve video, fatto d’impeto, per spiegarVi il mio silenzio.
Io non cerco visibilità. Volevo visibilità per il plasma convalescente. Oggi una marea montante di ASST, città e regioni promuovono il nostro protocollo, identico o modificato nella forma ma non nella sostanza. Di questo ne sono orgoglioso, assieme ai miei Colleghi ricercatori. Molte Regioni stanno partendo con la istituzione di banche di plasma convalescente.Continuate a sostenermi, sostenerci. Il nostro obiettivo oramai è a portata di mano. Non disperdiamo le energie.
Sempre vostro.
@docgiuseppededonnoE se vi sta a cuore il Centro di Ricerca Etico, come patrimonio di tutto il paese e non di una singola città, condvidete qesto post. Con la mia gratitudine infinita.
Promuoviamo la Scienza
#nonsiamomammalucchi
#vinciamonoi
Il Dottor De Donno ringrazia tutti, dal Papa, a Don Sandro, i Nas “che hanno potuto verificare quanto sia serio il lavoro messo in atto con i colleghi di Pavia, i giornalisti (non tutti) che si sono adoperati affinchè la verità possa andare avanti, ai tanti sostenitori che hanno aperto i social” per sostenerlo.
Buon lavoro dottor De Donno, in attesa dei risulti finali, il messaggio più bello è sapere che i mantovani e pavesi hanno fatto da apripista per altre realtà ospedaliere che stanno attuando questo protocollo per avere nuove armi contro questa lotta al coronavirus. Le sue parole danno il senso vero di questa mission: “I pazienti guariti aiutano i malati”.
Il monito del dottor De Donno alle pagine social nate in sostegno della sua persona: “State attenti, non utilizziamole per scopi alternativi, ma sia unicamente per promuovere la scienza”.
I medici brillanti e umili fanno bene a stare lontano dal tritacarne mediatico, tolgono energie agli impegni veramente seri di cui si occupano.
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