di Christian Montagna
Napoli – É a Bacoli la seicento quarantottesima pizzeria che rispetta gli standard culinari in tutto il mondo in materia di preparazione e cottura della pizza napoletana: la pizza Margherita, quella buona e pura, come ordina la tradizione, è da difendere a tutti i costi dai vari tentativi di imitazione e di inquinamento. Un patrimonio culinario tutto italiano da afferrare a denti stretti.
La pizza, esportata ormai in tutto il mondo anche in diverse varianti, secondo una diffusa credenza, pare che sia stata realizzata nel giugno 1889, per onorare la Regina d’Italia, Margherita di Savoia, dal cuoco Raffaele Esposito della Pizzeria Brandi che inventò una pietanza chiamata proprio Pizza Margherita, dove i condimenti salati capitategli tra le mani, pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentavano addirittura gli stessi colori della bandiera italiana.
Il riconoscimento. Il Presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, Antonio Pace, ha riconosciuto la pizzeria “Friend’s Food” di Bacoli nella persona del proprietario Angelo Tiano, come una delle seicentocinquantadue pizzerie sparse nel mondo che rispettano gli standard imposti dalla tradizione.
Insieme ad “Itinerari Food” e al “Funny Time” di Radio Quinta Rete, siamo andati ad immortalare questo momento: “Un’altra stellina sulla nostra bandiera. Lo scopo dell’Associazione è stato sempre quello di difendere la paternità della pizza alla città di Napoli ma di diffondere nel mondo il modo giusto per fare la pizza. Quando riusciamo ad avere un’altra pizzeria che segue il nostro regolamento per noi è una grande soddisfazione”, così il presidente Pace ha commentato il riconoscimento al pizzaiolo napoletano Angelo Tiano.
“Noi siamo piuttosto severi e piuttosto puntigliosi su certe cose perché le cose regalate non valgono niente. Per ottenere il nostro marchio in genere servono quattro cinque mesi … Noi dobbiamo fare una pizza con acqua, farina, lievito e sale senza aggiunta di grassi, dobbiamo usare una doppia lievitazione e deve avere minimo 12-14 ore di lievitazione perché la cosa più importante è che la pizza deve essere digeribile”, ha poi concluso.
Il video dell’intervista