Sono mezzo milione in tutta Italia i manifestanti scesi in piazza per ribadire la ferma condanna alla Mafia e per ricordare le vittime che negli anni hanno pagato a caro prezzo la lotta alla stessa. Esponenti delle forze dell’ordine, familiari e parenti hanno sfilato nelle principali piazza italiane.
Il corteo a Locri – In testa al corteo i familiari delle vittime con gli striscioni di Libera e lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.“Orgogliosa di avere sposato uno sbirro”: è la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera.
Sono moglie e mamma di un carabiniere e oggi mi sento la mamma di tutti i carabinieri d’Italia. Gli sbirri sono persone perbene. Rispetto!“.
A Bari. Anche nel Sud Italia, numerosi i cortei. A Bari, sfilano in cinquemila verso piazza della Libertà in ricordo delle vittime di mafia. Studenti, familiari di vittime, rappresentanti delle istituzione e delle associazioni provenienti da tutta la regione sono partiti dallo stadio della Vittoria, scelto come luogo del raduno perché proprio lì, 25 anni fa, furono accolti migliaia di cittadini albanesi sbarcati dalla nave Vlora. In testa al corteo ci sono i familiari di alcune delle vittime di mafia pugliesi; intere scolaresche con mani di cartoncino con le scritte “libertà”, “coraggio”, “rispetto”, seguite dai gonfaloni dei Comuni che hanno aderito alla manifestazione e i sindaci di quelle città.
Le dichiarazioni. “Sono orgogliosa che oggi, 21 marzo, per la prima volta si celebri per legge la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, commenta la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. “Dopo tanti anni di mobilitazione dei cittadini contro la criminalità organizzata, dal Parlamento italiano è finalmente arrivato – con il voto unanime espresso dalla Camera 20 giorni fa – il riconoscimento ufficiale che questa partecipazione meritava. Voglio esprimere la mia affettuosa solidarietà a don Luigi Ciotti: le ignobili minacce che ha ricevuto, poche ore dopo l’importante visita a Locri del Presidente della Repubblica, dicono che non c’è nessun rischio di ritualità nelle migliaia di iniziative che oggi, grazie a Libera e tante altre associazioni, si svolgono in tutto il Paese”, ha poi concluso.
(Foto dal web)