di Christian Montagna
Napoli – Sabato sera, a pochi passi dall’ ex mercato rionale di Fuorigrotta, all’interno di un noto negozio di abbigliamento, la proprietaria M. G. è rimasta ferita dall’ esplosione di una borsa termica elettrica. Acquistata presso i rivenditori di materiali elettrici, l’aggeggio mentre era in carica, è letteralmente scoppiato.
L’accaduto. Un boato fortissimo che si è avvertito in tutta la zona ha preoccupato passanti e vicini che sono accorsi all’interno del negozio. La giovane, che al momento dell’accaduto era poco distante dalla borsa termica, ha riportato ustioni di terzo grado sulla gamba ( come dimostrano le foto ndr). Ma, la situazione si sarebbe potuta evolvere in maniera molto più grave se la giovane avesse tenuto tra le braccia la borsa.
Assistita dai dottori della farmacia della zona, la giovane, dopo l’enorme spavento è rientrata nella sua abitazione con la speranza di poter dimenticare al più presto una così brutta avventura.
Pericolo borse termiche. Realizzate con materiali potenzialmente cancerogeni, spesso, le borse termiche sono finite nel mirino delle Fiamme Gialle. I sacchetti dotati di dispositivo elettrico per riscaldare il liquido contenuto all’interno, nella maggior parte dei casi, sono prodotti in Cina, senza alcun controllo sui potenziali pericoli.
Reperibili a basso prezzo, secondo alcune indagini dell’Università degli Studi di Bari su migliaia di campioni analizzati, in molti, sono state individuate “quantità significative di idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici ed idrocarburi clorurati”. In condizioni di non utilizzo, quindi spento, il prodotto rilascia emissioni di derivati del petrolio (toluene, benzene, etc) dieci volte superiori al limite consentito esponendo quindi il consumatore al rischio cancerogeno per inalazione e anche in caso di funzionamento, le emissioni di questi derivati del petrolio raggiungono valori estremamente alti.