Ostia (Roma) – Le piogge dei giorni scorsi hanno arrecato ingenti danni al Pronto soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia, facendo crollare i controsoffitti del Triage e costringendo a uno smistamento dei pazienti e del personale in altre aree del nosocomio.
SANTORI, CONSIGLIERE FDI REGIONE LAZIO CHIEDE IL NOME DEL RESPONSABILE DEI COLLAUDI, IL PRONTO SOCCORSO E’ STATO INAUGURATO DA POCO
In merito a questo disastro interviene Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia: “Una situazione intollerabile che avevo già preannunciato in un video reso pubblico durante un sopralluogo effettuato lo scorso 4 dicembre. Solo pochi giorni prima il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti insieme al ministro della Salute Lorenzin avevano inaugurato in pompa magna il Pronto Soccorso dopo la ristrutturazione avvenuta grazie ai fondi messi a disposizione per il Giubileo della Misericordia. Ci chiediamo se il governatore del Lazio e chi era preposto ai collaudi si siano veramente preoccupati di verificare che i lavori fossero stati eseguiti in maniera tale da garantire la fruibilità dei locali e la loro agibilità”.
Santori ritorna proprio sull’inaugurazione del pronto soccorso, è bastato un’acquazzone per mettere ko un reparto appena avviato:
“La vuota corsa al taglio del nastro da parte di Zingaretti si ripercuote così sui pazienti e sul personale dell’Ospedale mettendone a rischio la sicurezza, in un contesto già di per sé difficoltoso tra personale sotto organico, risorse limitate e degrado delle aree. L’estate non è ancora finita e già siamo costretti a constatare come al primo acquazzone corrisponda un pericolo per la struttura del Grassi e i suoi frequentatori. Saremo al fianco di lavoratori e pazienti nelle loro continue richieste per la sicurezza dell’Ospedale e presseremo la Regione Lazio affinché intervenga immediatamente presso il Grassi al fine di ripristinare una situazione di normalità all’interno del Pronto soccorso”.
Era il 1° dicembre 2015, il ministro Lorenzin commentava l’inaugurazione, i lavori, finanziati dalla Regione Lazio con 2,1 milioni, hanno permesso l’ampliamento dell’area dell’ospedale di circa 250 metri quadrati: “Sono contenta perché abbiamo vinto con Zingaretti la scommessa del potenziamento dei pronto soccorso in vista del Giubileo: tutti ci avevano criticato”. Il presidente: “Dieci giorni fa ho firmato il primo decreto per l’avvio della stabilizzazione dei precari: non ci fermeremo più”, mentre Valentini, (Pd) aggiungeva: “Il nosocomio rinnovato rafforza la sanità nel territorio”.
CONDIZIONI DA TERZO MONDO. IL VIDEO ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE GRASSI MOSTRAVA LA CRITICITA’ DI QUESTO NOSOCOMIO IL 3 DICEMBRE 2015
Solo dopo alcuni giorni dall’inaugurazione dell’ampliamento dell’area dell’ospedale del Grassi, il video che l’onorevole Santori aveva girato in occasione di un sopralluogo proprio allo stesso ospedale (3 dicembre 2015) mostrava alcuni pazienti nei corridoi ed altri ammassati nelle sale o collocati sulle barelle in stanze non adatte. “Una condizione da terzo mondo che dimostra come le liste d’attesa siano sempre più lunghe e le condizioni di degenza sempre più proibitive. Così i pazienti sono esposti a pericoli di aggravamento delle malattie ed il personale a gravi responsabilità. E’ inaccettabile che il presidente delle Regione Lazio Zingaretti continui a fare delle passerelle dove tutto gli viene nascosto ma dovrebbe preoccuparsi di realizzare interventi concreti per tutelare i pazienti di tutta la regione Lazio che continuano ad essere trattati come bestie all’interno di quei presidi che invece dovrebbero curarli” erano le parole che Santori aveva pronunciato testimoniando direttamente il degrado in cui gli ospedali del Lazio, il Grassi, per l’appunto soccombono.
Già allora Santori auspicava accertamenti delle responsabilità da parte della Procura della Repubblica di Roma che aveva aperto un’indagine proprio in seguito ad un suo esposto anche dei disservizi all’interno delle strutture sanitarie di pronto soccorso di tutta la Capitale.
Una fotografia questi ospedali romani che lascia sgomenti i fruitori e anche gli operatori sanitari. Questa è la sanità del Lazio?